![]() Pubblicato su STRUMENTI E MUSICA
BOLERO di Renato Catania Se il Tango è stato descritto, cantato e ballato in tutte quelle sfumature che stimolano passioni irrefrenabili, il Bolero è veramente baluardo di sentimenti erotici e incontrollabili. Le sue origini sono spagnole e ancora oggi il temperamento del Popolo spagnolo trae lo sua identità da questo ballo. La divulgazione di questo ritmo è da attribuire ai quei colonizzatori spagnoli che lo portarono a Cuba, creando inconsapevolmente una passione travolgente che contagiò l'Isola. Fu facile il successo della' novità importata dalla Spagna, e fu altrettanto facile che i cubani se ne impadronissero trasformandolo e sernplificondone molte figure. I musicisti cubani vollero adattarlo alle loro esigenze ritmiche ritenendo gradevole lo contaminazione con il Son che era generato da uno strumento a tre corde doppie e una cassa di legno. Ne fu il diffusore Nenè Marfugàs. Il Tres, ritmo prodotto da questo strumento, interpretava perfettamente, secondo Marfugàs, l'accordo con l'originale ritmo spagnolo del Bolero. Questo radicale cambiamento fece sì che il ritmo da ternario moderato passò al binario della musica negra, ![]() divenendone una nuova versione rispetto al Bolero originale. I padri del Bolero, che ne strutturarono musicalmente il genere furono Josè Sanchez e Nicolàs Camacho. La tradizione vuole che fosse Sanchez, intorno al 1886, a comporre il primo Bolero, attribuendogli il titolo di "Tristezza, accompagnato come nelle formazioni attuali da chitarre e percussioni. Il taglio era notevolmente romantico, per cui tutti gli strati sociali dell'epoca lo accolsero con entusiasmo. In seguito, le radio ed i dischi in vinile, ne decretarono lo consacrazione. "Silencio", composto dal portoricano Rafael Hernandez, è ancora oggi uno dei più toccanti boleri. Nel famosissimo film "Buena Vista Social Club", il brano è eseguito da Ibrahim Ferrer ed amara Portuondo in un duetto rimasto nella storia della musica. Ogni Paese dell'area Latino-Americana fece di questa danza il proprio inno musicale rappresentativo: in Messico, ad esempio, lo sviluppo di questo ritmo, fu influenzato dall'opera lirica italiana e dall'operetta spagnola. Nel Porto Rico vi fu una maggiore forza, grazie all'influenza della musica cubana. In Perù, Ecuador e Colombia, gli artisti, attraverso le loro tournèe, lo portarono alla ribalta facendone lo loro fortuna. La conoscenza dei loro rispettivi popoli, sempre alla ricerca di nuove emozioni che ben interpretassero le origini delle molteplici etnie.
![]() La Spagna dunque, diede origine al Bolero, quella Spagna che attraverso il popolo Gitano divulgava sempre nuove realtà musicali. Si suole attribuire lo derivazione del nome da "volare", lo cui azione ricorda alcuni movimenti delle danze zingare. Molti attribuiscono la mirabile ascesa del Bolero, alla morte del più grande interprete del tango Argentino, Carlos Gardel, che avvenne nel 1935, per i postumi di un brutto incidente, consentendo al Bolero di soppiantarlo parzialmente. La fantasia dei musicisti dell' epoca consentì esecuzioni in stile "big band" ed esecuzioni sinfoniche. Certo le innumerevoli evoluzioni di generi musicali, negli anni, hanno spesso scalfito lo grande popolarità del Bolero ma ancora oggi che per i corsi e ricorsi della storia, le vecchie tradizioni musicali tornano sovente alla ribalta, questo ritmo ottiene grandi consensi. Se moderni compositori romantici e non, vogliono esprimere significativamente i sentimenti che più giungono all'animo umano, particolarmente nelle sofferenze d'amore, lo potranno fare quasi unicamente attraverso il ritmo del Bolero, del tango e altri di simile estrazione.
![]() Oggi l'evoluzione musicale è talmente ricca e colorata da poter affermare che composizioni di Bolero di grandi artisti come Antonio Muniz o Armando Manzanero siano riconducibili a borelos con arrangiamenti pop. Lo stesso osè Felìciono, tra gli anni '60 e '70 ottenne grandissimi ascolti in tutto il mondo con opportune ricostruzioni di brani in chiave pop, originati da vecchi Bolero. In anni molto recenti le esibizioni di Luis Miguel, anche se geniali e lontane da plagi, soffrono d'influenze romantiche originarie dalla gloriosa eredità del Bolero. Il musicista Joseph Maurice Ravel, creò una composizione di bolero che ne stravolse il significato, attribuendogli un ritmo talmente cadenzato ed ossessivo da suscitare in Maurice Bejart, grande coreografo francese, una tal emozione da costruire attorno al capolavoro musicale di Ravel una coreografia creata per il ballerino argentino Jorge Donn, che ne esaltava l'ossessione della ripetitività simile ai balli triboli utilizzati nelle cerimonie "vudù" di certi popoli africani. Questa interessante versione ormai da decenni continua a fare il giro del mondo divenendo il simbolo assoluto del Bolero.
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