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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CINQUE STELLE CADENTI “È meglio esserci, e rischiare di prendere percentuali microscopiche, magari facendo perdere il Pd, oppure è meglio non esserci, salvando il governo ma scomparendo di fatto da intere regioni? Da giorni Luigi Di Maio si arrovella sul tema e ne discute animatamente con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. (Fonte: Corriere della Sera). Testuali parole di Luigi Di Maio nel dramma amletico (esserci o non esserci). Da queste parole si deduce facilmente, che Di Maio farebbe volentieri a meno, ad essere presente, con il suo movimento, all’ennesima prova del fuoco delle elezioni Regionali, in questo caso in Emilia Romagna e in Calabria. La Rete l’ha sconfessato, contraddicendolo, cercando di salvare “l’onore”, votando in massa affinchè, alle elezioni del Consiglio Regionale, il Movimento Cinque Stelle possa essere protagonista, almeno a parole. Il caos, all’interno del Movimento, fra mille correnti e rigagnoli, regna sovrano. Sembra che tutti siano contro di LUI. Non ne indovina una. Stiamo assistendo alla notte di San Lorenzo. La “storia d’amore” fra Conte e Di Maio, è naufragata e i “baci” cui assistiamo, sono al veleno. L’uno sconfessa l’altro a denti stretti, per non farsi sfuggire nefandezze. In tutto questo, il PD, che credeva di essere risorto dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, si sente mancare il terreno sotto i piedi, mentre Salvini gongola. A gongolare si appresta anche Matteo Renzi che contrapponendosi al PD, con l’intenzione di sostituirsi a esso, con la sua “Italia Viva”, crede di essersi rifatto la “verginità”. Dimentica però, che vergine non è più, avendo contribuito ad affossare, egli stesso, il PD, sottoponendosi al fuoco incrociato di Tutti quelli che ha tradito, a cominciare da quel Popolo che l’ha votato, quando prese le redini in mano del PD, rottamando i vecchi del Partito. Aggiungiamo qualche presunto scandaluccio perpetrato dal qualche suo parente e il pranzo è servito. Mi chiedo: da che parte dovrà guardare il Popolo degli Elettori, per avere un barlume di speranza,
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di Renato Catania PEDOFILIA, PIAGA DELLA CHIESA “Quando l’omosessualità si manifesta da bambino, ci sono tante cose che si possono fare con la psichiatria per vedere come sono le cose”.
Lapidaria dichiarazione di Papa Bergoglio al ritorno dalla sua travagliata visita in Irlanda, rivolto ai giornalisti presenti sull’aereo, riportata da TV2000. Il Papa, in contrapposizione alla dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), che il 17 maggio del 1990, che ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendole: ” Una variante naturale del comportamento umano”. La profonda crisi che attanaglia inesorabilmente la Chiesa di Roma, su diversi fronti. Trae origine da anni di lassismo e speculazioni in nome di Dio, all’interno e all’esterno del Vaticano. La riservatezza e il rigore a non lasciare trapelare nulla fuori dalle mura vaticane, nel periodo in cui i Papi non uscivano mai dai confini vaticani, erano possibili, ma negli ultimi anni, la globalizzazione ha abbattuto i baluardi di segretezza. Nel passato la persona del Papa deteneva il potere assoluto, e lo gestiva in nome della sua elezione al soglio pontificio, per volere dello Spirito Santo. Nulla trapelava. La gestione della Chiesa di Roma era assolutamente sotto controllo Pontificio. Un’ingente ricchezza fu accumulata nel tempo, attraverso istituti finanziari (IOR) con poteri speculativi e molto altro. Se le recenti pubblicazioni di due libri (Via Crucis, di Gianluigi Nuzzi e Avarizia di Emiliano Fittipaldi), hanno consentito la divulgazione del malaffare, arricchimenti, spese folli praticate da certi cardinali per uso proprio, frequentazioni ambigue e mercimonio persino sulla proclamazione di Beati e di Santi, tutto questo, intersecato dal terribile mostro che è la pedofilia, ha caratterizzato l’ormai inesorabile declino della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Fermi restando le Sacre scritture e i Dogmi, cui i delusi credenti si spera continuino a credere, stiamo assistendo allo sgretolarsi della fiducia per far posto alla diffidenza. Questo Papa, che aprì il suo Pontificato, dopo le clamorose dimissioni di Papa Ratzinger, sembrava aperto alla modernità e alla comprensione verso i divorziati, gli Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CHI HA PAURA DEL FASCISMO GLI ULTIMI giorni di campagna elettorale hanno fatto registrare fatti nuovi rispetto a una recrudescenza di visibilità di espressioni dell’estrema destra. Casa Pound, divenuto vero e proprio partito politico, è quello che si è fatto più notare, anche perché i “blak blok” i “ragazzi” dei
centri sociali, che s’identificano di sinistra, sono ormai diventati di casa nelle piazze e nelle strade delle grandi città tutte le volte che qualche legge o qualche atteggiamento del governo irritano la loro suscettibilità. È d’uopo ricordare che nelle occasioni sopra dette, incendiano auto, spaccano vetrine di negozi, tentano di uccidere agenti delle forze dell’ordine che provano a proteggere i cittadini; né più né meno come Casa Pound e Forza Nuova, con una leggera differenza che questi ultimi si manifestano meno rispetto ai primi. Da osservatore politico devo rilevare, che la connotazione di questo movimento si avvici na, al punto che sembra fondersi con l’estrema sinistra (?), con i centri sociali e gli antagonisti. Inoltre la scarsa governabilità e l’incertezza politica, agevolano il rifiorire di movimenti sopiti da qualche tempo. Addirittura è stata segnalata, a Roma, tra i famosi 100 mila manifestanti, insieme ai rappresentanti dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), la presenza di protagonisti di Amnesty International, non si capisce in quale ruolo, come riporta RN Quotidiano. Per meglio far comprendere quello che è accaduto, riporto di seguito l’articolo che descrive la cronaca di quel giorno: “Mentre carabinieri e poliziotti sono massacrati dai criminali dei centri sociali, l’Anpi schiera gli osservatori diAmnesty International … per monitorare e intimidire le forze dell’ordine durante i cortei. In questo modo i criminali violenti nei centri sociali potranno agire indisturbati e gli agenti saranno costretti a non intervenire per evitare denunce o processi per tortura. Osservatori di Amnesty International seguirannoil corteo Anpi, pronti a registrare quelle da loro ritenute violazioni dei diritti umani negli eventuali interventi delle forze dell’ordine in caso d’incidenti o scontri con manifestanti o infiltrati. Lo apprende l’Agi (Agenzia Giornalistica Italiana). Si tratta di una novità assoluta nel panorama delle manifestazioni e cortei in Italia. A quanto si sa è un progetto che Amnesty ha deciso di seguire e oggi c’è una sorta di “battesimo” proprio nelle strade della Capitale. Gli osservatori di Amnesty sono riconoscibili perché indossano una pettorina dedicata e prima che il corteo prenda il via, si sono presentati ad alcuni deifunzionari di Polizia che sovrintendono all’ordine pubblico. Intanto ha preso il via la manifestazione “Mai più fascismi – Mai più razzismi” promossa dall’Anpi e con l’adesione di numerose organizzazioni, a cominciare da Cgil, Cisl e Uil. Preceduto da decine e decine di uomini del Reparto mobile della Polizia di Stato e agenti e funzionari in borghese e chiuso da uomini dell’Arma dei carabinieri, il corteo è partito da piazza della Repubblica. In prima fila i segretari generali di Cgil e Uil, Camusso e Barbagallo, e i rappresentanti dall’Anpi. Appena dietro la presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Numerosi i gonfaloni, molte le bandiere delle organizzazioni sindacali. Un servizio d’ordine sindacale fa da cordone alla testa del corteo. “Oggi sarò in marcia con l’ANPI a Roma: per dire “mai più fascismi”, “mai più razzismi”, “mai più violenza”. L’odio politico che sta divorando il Paese ribolle da troppo tempo. Non restiamo a guardare”, ha scritto su Twitter il Presidente del Senato e leader di LeU Pietro Grasso”. (fonte Il Giornale - Redazione di riscatto nazionale.net). È In questo clima, senza che i politici abbiano la coscienza e la dignità di governare la nostra sfortunata Italia, mi chiedo: se la Costituzione italiana vieta simboli e proclami che evocano il fascismo (apologia del fascismo), perché i ministri dell’interno che si susseguono nel grottesco Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" A CIASCUNO IL SUO “Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi.” Indro Montanelli.
IL MINISTRO dell’interno Minniti, ha tirato fuori dal cassetto del suo cadreghino di Palazzo Chigi la bacchetta magica e in barba a tutti i suoi compagni di partito, ha cominciato a trasformare l’acqua in vino. Per fare questo, però, ha dovuto nascondere nel cappello il mite coniglio, sperando che vi rimanga. Nessuno degli italiani crede ai propri occhi e alle proprie orecchie. È bastato il grido d’allarme lanciato da Carmelo Zuccaro, Procuratore della Repubblica di Catania, in un primo momento accusato di troppa leggerezza per il grave allarmismo sui traffici illeciti di qualche ONG, per costringere il governo a vederci chiaro sugli inspiegabili flussi esagerati e sospetti di migranti provenienti dalla Libia. Zuccaro aveva ragione: alcune ONG, sembra avessero stipulato accordi con gli scafisti. Il giro di vite seguito dal Governo, attivando controlli con militari a bordo delle navi delle ONG sta avendo i frutti di cui abbiamo accennato sopra. A quest’operazione è seguito un accordo con le autorità libiche riconosciute che, a colpi di moneta sonante, hanno promesso di collaborare. Sta di fatto che gli sbarchi lungo le nostre coste sono diminuiti notevolmente. Questo almeno è quello che ci riferisce la stampa che conta: sarà vero? Mi sembra troppo semplice. D’altro canto sulla scorta delle informazioni che si susseguono su detta stampa, spesso non si ricalca la realtà. Ammettendo che l’operazione sbarchi abbia avuto una battuta, seppur relativa d’arresto, il problema migranti continua con tutti gli annessi e connessi. Che cosa vuol dire? Vuole dire che, in tutto il territorio nazionale, il caos emigranti continua a discapito degli italiani, che non vivono più. È chiaro che non è in discussione l’accoglienza per questa gente sfortunata ma altri fattori: l’invadenza causata in parte dalla diversa cultura, lo stato di necessità, l’assenza di regole e tanto ancora. Questo malessere non è assolutamente legato al razzismo o altri sentimenti ad esso riconducibili, perché gli italiani da buoni cristiani sanno bene come aiutare chi ne ha bisogno. Certo il buon Minniti d’inimicizie se n’è fatte tante stranamente, soprattutto, all’interno del suo partito. Quello che più stupisce con le prese di posizione di Papa Francesco, continuando il suo atteggiamento terzomondista, dalla sua finestrella del Vaticano, manda proclami e velati anatemi, continuando a parlare d’accoglienza a tutti i costi. Non considera che l’accoglienza a questi livelli, debba prevedere immediatamente, strutture, lavoro, abitazioni e buona creanza. Di migranti a casa Vaticano, però, nemmeno l’ombra. L’Europa non ci aiuta e le casse dello Stato, già vuote per l’incapacità di amministrare, ci fanno indebitare a dismisura. Per sfamare gli immigrati e dare un minimo di sostentamento, occorre denaro fresco subito. Dove si recupera? Aumentando le tasse, diminuendo i servizi e causando ulteriore disagio ai cittadini che hanno pagato e strapagato servizi inesistenti. Il Papa, dicevo, continua a bacchettare a destra e manca l’Italia che fapoco per questa gente. In questi ultimi tempi, l’incremento di atti di violenza sessuale, da parte di alcune fasce di migranti ha avuto un’impennata. Non starò a elencarli, perché sarebbe troppo lungo, ma mi limiterò a fornire alcuni dati ufficiali: un’indagine di Demoskopika su dati forniti dal Viminale, ha riscontrato che dal 2010 al 2014, il 39% delle violenze sessuali nel nostro Paese è stato compiuto da stranieri. È un numero davvero impressionante, considerando che nel 2014, solo l’8,1% dei residenti in Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" DIRITTO AL FINE VITA È NOTIZIA recente dell’ennesimo caso di richiesta impellente di diritto al fine vita da parte di Davide Trentini, 53 anni, ammalato di sclerosi multipla dal 1993, che chiede da anni di mettere fine alle inimmaginabili sofferenze causate da questo incurabile male.
L’annuncio della fine è stato dato pochi giorni fa, proveniente da una clinica svizzera, dove aiutano a praticare il suicidio assistito. Davide è morto mezz’ora fa, ha comunicato la co-presidente dell’associazione Luca Coscioni, Mina Welby. La signora Welby ha anche comunicato che si sarebbe autodenunciata ai Carabinieri per aver accompagnato Davide nella clinica di Basilea per porre fine alle insopportabili sofferenze attraverso il suicidio assistito. Davide Trentini, prima di partire, ha voluto affidare il suo ultimo grido alle pagine del “Messaggero”, auspicando, per l’Italia, un sussulto di civiltà facendo una legge, che consenta di decidere di porre fine a sofferenze inimmaginabili, nella sua casa, assistito dai suoi cari, che al suo pari hanno sofferto e senza essere costretti di recarsi all’estero.L’ennesima polemica tutta italiana, si aggiunge a mille altre, senza esito. Una legge che accolga il grido di dolore di malati e famiglie, è la grande assente. I nostri legislatori, i politici, la chiesa, non possono tacere difronte al dramma di queste creature abbandonate e delle loro famiglie. Le pietose associazioni e i loro componenti che si sobbarcano l’onere di assistere questi morti viventi, pur di alleviare sofferenze inaudite, violano le leggi italiane. I giudici, ipocritamente girano il volta dall’altra parte, se non addirittura condannano per reati di complicità in induzione al suicidio o altri simili,chi accompagna questi sventurati verso l’ultima meta.Insieme ai politici, che non hanno il coraggio didisobbedire ai dettami della Chiesa cattolica, che ottusamente, in nome di un Dio pietoso e misericordioso, interpretano il Suo volere come fosse il loro, c’è anche la magistratura, che se è vero che il ruolo dei magistrati è quello di applicare le leggi dello Stato, è anche vero che l’importante ruolo di autogoverno potrebbe agevolare la promulgazione di una legge ad hoc. Sono molte le domande che si pongono quelle schiere di sofferenti di patologie dolorose e inguaribili, nel chiedersi il perché di tanta crudeltà: dover vagare per l’Europa in cerca di un Paese la cui cultura libera e non imbrigliata da pregiudizi, possa porre fine a sofferenze insopportabili. Personalmente, Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL PROTOCOLLO BERLUSCONI “DEMONIZZARE l’avversario politico per distruggere l’intera coalizione”. Questo è ciò che in una frase racchiude l’intera strategia risolutiva nelle menti della politica italiana. La realizzazione di questo collaudato progetto ha richiesto un insieme di forze.
Immaginate una spirale con un inizio alla cui origine è posto il partito politico più contorto e privo di scrupoli che si possa immaginare. I membri sanno che potranno contare su diverse fasce di potere lecite, sancite dalla costituzione, illecite formate dalla più variegata accozzaglia di spregiudicatezza con l’obiettivo primario che è l’arricchimento, accompagnato dal potere declinato in molte forme. A loro volta chi ha la scaltrezza di entrare nella stanza dei bottoni, per primo dovrà blindarsi per impedire ai suoi simili di fagocitarlo e conservare la propria posizione più a lungo possibile, dopo avrà bisogno di tanto denaro, per muoversi ad hoc e crogiolarsi nel benessere per se e per la sua genia. Nella stanza dei bottoni si giunge dopo aver dimostrato spregiudicatezza e di poter contare su un “fedele” seguito, che come tentacoli di una piovra, tiene sotto controllo tutte quelle misere e ambigue figure che sperano e ottengono benefici materiali e no. I tentacoli sono rappresentati da una colorata schiera di sottobosco caratterizzato da “colletti bianchi”, piccoli e grandi ‘faccendieri’, intersecati da poteri al di fuori della legalità, presenti in tutte le loro forme, lungo tutto lo “stivale”. Ci siamo accorti di questa potente macchia da guerra, dopo la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere bruciò in pochissimo tempo tutte le tappe, approfittando del disorientamento creato da “Tangentopoli”. Vinse e stravinse. Dopo anni di sofferenza, i politici scalzati, cominciarono a riorganizzarsi: cambiarono colore, si compattarono, chiamarono tutte le parti sopra descritte iniziando la campagna di demonizzazione dai punti deboli del sovrano. I beneficiati furono sguinzagliati e iniziarono a raccogliere informazioni succulente sulle Aziende del malcapitato, scovarono i Craxi di turno, divulgando sapientemente benefici in denaro elargiti al cavaliere per le sue aziende, a sentir loro, in grande difficoltà. S’insinuarono nella Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL GIUBILEO: HA APERTO LE PORTE SANTE, MA NON I CUORI È GIÀ PASSATO un anno dall’inizio
del Giubileo ed è già finito, ma nessuno se né accorto, se non quella schiera di fedeli, gestiti, che durante quest’anno hanno affollato Piazza San Pietro. Questo Pontefice che all’inizio è apparso rivoluzionario e vicino alla gente, in questa parte del suo pontificato, ha fallito. Nel proclamare il Giubileo straordinario, nell’ottobre del 2015, rompendo gli schemi con l’intento di convincere gli indecisi e i tiepidi, avvicinandoli alla Chiesa di Roma, non ha sortito il progetto iniziale. Chissà se Papa Francesco si è chiesto il motivo di tanta indifferenza, chissà se si prenderà la colpa di questo fallimento. Sinceramente molti credenti, compreso il sottoscritto, non hanno avvertito l’eccezionalità dell’evento. Credo che non l’hanno neppure condiviso, anche perché in quest’occasione le minacce dell’Isis, hanno fatto temere un attacco terroristico al Vaticano. Quando la notizia fu divulgata, il Pontefice dichiarò di non essere impaurito dalle minacce quasi a emulare i cristiani perseguitati, sembrava essere pronto al sacrificio estremo pur di dimostrare fermezza e fiducia in Dio. In quell’occasione, però non tenne conto del pericolo che avrebbero corso tutti quei fedeli che frequentavano piazza San Pietro e la città di Roma. A mia memoria non ho mai assistito a tanta freddezza da parte dei cattolici. Tutte le iniziative prese dai predecessori di questo Papa, sono state sempre accolte con fervida convinzione. La ventata innovativa che il Gesuita argentino ha inteso intraprendere, non ha raggiunto l’obiettivo. A nulla è valso il messaggio di povertà mostrato con le parole e, a parer suo, con i fatti, di convincere la maggior parte dei cattolici. A nulla è valso rompere i protocolli, inizialmente viaggiando con la sua utilitaria. Non è valso a nulla neppure farsi vedere, mentre sale le scale per entrare negli aerei che lo portano in giro per il mondo, trascinando a fatica una vecchia borsa in pelle, con l’unico intento, ritengo, di mostrare modestia. Non è valso a nulla dichiarare: Chi sono io per giudicare i gay, accendendo di speranza l’enorme stuolo del popolo gay cattolico, compresi moltissimi rappresentanti del clero, per poi osteggiare le unioni civili, chiamando a raccolta tutto il clero, per dissuadere i politici ad approvare la legge, tentando di privarli dei diritti civili. È notizia recente della distruttiva dichiarazione promulgata dalla potente “Radio Maria” nella persona del teologo Giovanni Cavalcoli nella quale attribuiva il disastroso terremoto che ha lasciato senza casa ventottomila persone, distrutto numerose antiche e rappresentative chiese, causando la morte di centinaia di Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE NON È NECESSARIO sapere di economia e finanza per lanciare un preoccupante allarme a causa della situazione bancaria italiana ed europea. Negli anni abbiamo assistito a un’altrettanto preoccupante ascesa del potere economico caratterizzato dalle banche a un progressivo indebolimento al limite dello sfacelo del sistema bancario. Tutto questo sembra seguire un progetto disorientante appositamente ideato per abbattere il sistema economico mondiale a danno della ormai consunta Democrazia, i cui valori fondanti, segnano numeri negativi a più cifre. Questo fenomeno, a prima vista, risulta incomprensibile. Le banche per decenni hanno avuto l’appoggio altamente interessato della politica. Tale appoggio è arrivato anche all’Europa, che attraverso la BCE, ha foraggiato le loro casse esauste a causa di titoli spazzatura venduti per oro colato. Ci avevano illuso che la Banca d’Italia avrebbe vigilato, ma il fallimento di alcune banche come l’Etruria ci ha fatto irrimediabilmente comprendere che il vigilante aveva per anni guardato da un’altra parte. Qualcuno dice che nel passato lo strapotere delle banche era dovuto al ruolo chiave di alcune di esse che fungevano da lavanderia a gettoni e che i grandi capitali affluivano abbondantemente, ma cessato l’interesse perché altri percorsi apparivano più proficui, il bacino di certi istituti di credito si prosciugò. Sembrano lontanissimi, ma non lo sono, quei tempi quando una congrega di politici si vantava con la famosa frase: “Abbiamo una banca”, la cui sola pubblicazione costò la sentenza di un anno di reclusione a un politico dell’epoca, anche se il contrario sarebbe stato più logico. Oggi sembra tutto diverso: nessuno vuol possedere più nessuna banca. Le Monte Paschi di turno, vivono di elemosine europee, dopo che funzionari di talento precipitavano dalle finestre dei loro uffici. Ci si chiede: i “grandi vecchi “ che tirano le fila del mondo dove investono? Comprano supermercati? Costruiscono resorts nei paradisi fiscali? Costruiscono armi e li inviano in Libia, in Siria? Foraggiano il terrorismo? Una di queste cose, tutte e altre ancora. Nessuno vigila neanche chi deve farlo istituzionalmente: la Democrazia impone garantismo a tutti i costi. La popolazione da tanti anni assiste Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL GOVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO “BAMBINO AUTISTICO costretto a stare, durante le lezioni, nel corridoio della scuola”. “Sospesa una gita scolastica dopo la denuncia di un genitore che vede escluso dalla gita il proprio figlio perché autistico con la motivazione che il compagno di stanza dell’hotel che li avrebbe ospitati aveva rifiutato di condividerla”. “Oggi siamo tutti Giulio, il ragazzo di 14 anni che si è visto negare dalla propria scuola la partecipazione a una gita scolastica perché è autistico”. A denunciare l’accaduto Il Tirreno che riporta il post pubblicato su Facebook da Autismo Livorno Onlus. Un post toccante, condiviso da molti utenti che, indignati, ha raccolto la battaglia di Giulio. Sono 100mila i bambini e gli adolescenti che in Italia sono affetti da autismo. Ne soffre un bambino ogni 100 e i maschi sono i più colpiti: quattro volte più delle femmine, senza differenza tra le varie etnie e condizioni sociali. La cattiva scuola italiana, con le proprie cieche leggi garantiste, che hanno avuto il sopravvento sul diritto, tollerando e sminuendo i gravi fatti di bullismo, che sono perpetrati sulla totalità delle scuole, del nostro disastrato Paese, agevola gli atti dei futuri delinquenti di professione, in erba, figli delle centinaia di miglia di famiglie sgangherate che ci sono in Italia. Anche in questo importante settore, che dovrebbe forgiare le varie classi sociali del futuro, la politica è assente. La totale inettitudine di chi legifera è solo capace di fare partorire topolini travestiti da elefanti: la cassa di risonanza di certa stampa completa l’azione perversa, agevolandone i consensi. Al momento, però, di applicare le leggi e rispettarle ognuno, agisce per proprio conto nella più totale anarchia, preoccupandosi solo di proteggere se stesso. Mi riferisco, in questo caso, ai direttori scolastici e agli insegnanti, che alle prime difficoltà, capitombolano sotto la scure delle famiglie, pronte queste ultime a scaricare sugli insegnanti le proprie inadempienze, e quelle dei propri figli. Questi gravi episodi, sono solo la coda di tutto il “sistema Italia”: se ci facciamo caso ( come non farne), tutte le iniziative dei Governi sono fallimentari. Sfido chiunque a menzionare un atto del governo capace di apportare beneficio alla popolazione. Tutto è proteso a generare nuove tasse per rimpinguare le casse dei politici corrotti e degli imprenditori loro amici e mafiosi infiltrati. Questo avviene a tutti i livelli: dal Governo centrale alla più sperduta amministrazione pubblica che gestisce solo poche decine di anime. Questo è il sistema Italia. Figuriamoci che peso ha il bambino autistico o il diverso di turno, torturato e vessato dalla cattiveria generata dalle famiglie, a uso dei figli. Tutto ciò accade sotto gli occhi di tutti nel più totale disinteresse. Mi stupisco ancora degli italiani, popolo egoista, superficiale e insensibile, abituato a pensare solo a se stesso senza spirito nazionalista, disposto a rinunciare quando si tratta degli altri. Spesso mi capita di considerare, che abbiamo i governi che ci meritiamo. Siamo noi i primi corruttori e corrotti, ma pronti a gridare al ladro quando scoppiano gli scandali nazionali. Vogliamo salvarla questa Italia? Cominciamo a considerare ogni cittadino come fosse un nostro stretto parente. Indigniamoci veramente con azioni concrete, quando nelle scuole i diversi vendono aggrediti. Schiaffeggiamo i nostri figli quando non bastano le parole per indurli a comportamenti civili. Non assecondiamo i nostri figli difendendoli indeterminatamente. Mostriamo sempre autorevolezza, diamo sempre ragione agli educatori e ne avremo un ritorno in profitto e civiltà. Sprechi, corruzione, anarchia… è questo il nostro bel paese. Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" MATTARELLA: DA RE GIORGIO AL NOTAIO SANDRO “LE COLPE dei padri non devono ricadere sui figli”.
Questa frase “fatta”, ipocrita, si enuncia sovente quando, ai politici al potere, sono rinfacciate, dalle opposizioni e non solo, tradizioni familiari non proprio trasparenti. Se ne potrebbe fare un elenco interminabile nella nostra classe politica. Negli ultimi anni il procedimento di ascesa al potere politico è stato, di solito, inversamente proporzionale alle virtù. Oggi però, con una situazione politica che ha travalicato di misura la tanto decantata “democrazia”, mi voglio soffermare sullo stato dell’arte, fotografando gli uomini al Governo del Paese, in particolare sul Presidente della Repubblica Sandro Mattarella: Gli italiani, non hanno battuto ciglio, quando, il 3 di gennaio 2015 fu eletto Presidente Sandro Mattarella, anche perché in quel momento chiunque fosse stato nominato, avrebbe allontanato la possibilità di riavere Napolitano. Mattarella non ebbe molti consensi nei Palazzi. La gente comune ne conosceva il cognome a causa del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia, durante il mandato di Presidente della Regione Sicilia. Il papà, importante esponente della Democrazia Cristiana, ebbe molto potere in Sicilia. Fu sempre, forse a torto sospettato di “di collusioni con la vecchia mafia patriarcale che aveva anche aiutato gli americani nello sbarco in Sicilia”. Secondo L’ex direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin. I quotidiani dell’epoca, parlano di Piersanti considerato “Avversario del banditismo separatista dell’Esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia (Evis) e segnatamente del bandito Salvatore Giuliano. Mattarella fu accusato in aula al processo di Viterbo da Gaspare Pisciotta (quello che vendette Giuliano allo Stato su input della mafia che voleva continuare i propri traffici dell’epoca, tra cui quello embrionale di eroina sulla rotta Messico Stati Uniti) di essere stato uno dei mandanti della strage di Portella delle Ginestra (1° maggio 1947). Il movente era semplice: fare ricadere l’odio sul bandito e spezzare l’omertà che fino a quel momento lo aveva sempre preservato dalla caccia che gli dava lo Stato italiano. La mafia si sarebbe comprata i due luogotenenti di Giuliano che quel giorno avevano avuto l’ordine di sparare al comizio sindacale per aria e che invece mirarono sui contadini. Undici morti e la nascita del primo mistero d’Italia”, ricorda ancora Massimo Bordin. Ovviamente, gli italiani non avevano bisogno di un personaggio che per quanto di specchiate virtù, nel passato della famiglia si parlò spesso di macchie e misteri irrisolti, ma se è vero che “Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli”, gli stessi italiani scettici dovranno stare tranquilli e affidarsi completamente al loro Presidente. Certo il modo in cui il presidente del consiglio Renzi, impose Sandro Mattarella all’opposizione e a parte della sua stessa coalizione, sembrò bizzarro, ma la passività, l’inerzia e la strafottenza di molti italiani, ha consentito tutto ciò. D’altro canto, quegli italiani sono gli stessi che hanno permesso supinamente che re Giorgio nominasse tre presidenti del Consiglio, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi. Ognuno di Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" LA COSCIENZA DEL GIORNALISTA DA PONTIDA, l’Italia s’indignava e accusava l’allora leader del Carroccio di farneticazione. Certo, sappiamo tutti, che anche la Lega Nord, qualche tempo dopo, si macchiò dello stesso crimine, in particolare il “ruspante” Bossi coinvolto con qualche membro della sua famiglia e dilapidare il tesoro dei finanziamenti ai partiti investendo addirittura in diamanti e comprare lauree per il figlio, ma questa è un’altra storia. Non voglio neanche parlare delle vicende di “mafia capitale” perché sono in corso rivelazioni a raffica e chissà quando finiranno, ma voglio parlare di qualcosa di cui non si discute mai, nonostante l’argomento tocchi l’intero sistema italiano in tutti campi. Il tema è molto spinoso e pericoloso per chi scrive. Vi chiederete: perché pericoloso? Ritengo, da uomo di età e da diversi decenni fervido osservatore delle “Cose” italiane, di avere acquisito la necessaria consapevolezza per dire la mia sulle cause della deriva del nostro mortificato Paese. In un Paese governato da certa magistratura, la così detta libertà di stampa funziona a comando. Tutti i mali hanno avuto origine dalla Politica che secondo una definizione antica è l’arte di governare le società. Nell’era moderna chi fa politica deve essere deputato alla gestione del bene pubblico e dello Stato. Queste definizioni nella loro semplicità esplicano un sano senso di altruismo e un’immane responsabilità. Però non è così. Descrivere gli accadimenti e le efferatezze della politica, intersecata dalla mafia, camorra, ‘ndrangheta e chissà cos’altro, non solo sarebbe inutile, perche il Popolo tende all’assuefazione e non basterebbe lo spazio dell’intero giornale per elencarne gli effetti. Inoltre sono così tanti i fatti di corruzione, malversazione e altro che si accavallerebbero l’uno sull’altro creando un circolo vizioso. Esiste una professione, un mestiere che ha il grande potere di informare per entrare direttamente nelle coscienze della gente. Qualcuno oggi lo fa, ma sono davvero pochissimi quelli che s’indignano di quei colleghi che forzatamente o ideologicamente schierati eseguono ordini di batteria in barba alla coscienza. Parlo della categoria dei giornalisti, “la stampa”, quarto potere, “il guardiano” di tutti gli altri. Se fosse davvero così, che i giornalisti potessero o volessero essere guardiani degli altri poteri: il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario, la generale deriva e malversazione politica e giudiziaria sarebbero bloccate sul nascere, ma i fattori che lo impediscono sono tanti. Prima di ogni cosa la coscienza di ognuno degli addetti. Questo sostantivo, oggi sembra desueto. La coscienza del legislatore che dovrebbe studiare le leggi con grande senso di giustizia e saggezza da preservare e proteggere gli onesti. La coscienza del potere esecutivo, riconducibile al Governo, che ha il potere di applicare le leggi e farle rispettare. La coscienza del potere giudiziario che è il potere di giudicare e punire chi non rispetta le leggi, pare però abbia una maglia così larga che potrebbe passare un pescecane e Dio sa quanti pescicani sono pronti a sbranare. Infine la coscienza della stampa, quarto potere. Da qualche tempo tutto questo è mescolato e rimescolato a seconda della convenienza Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" NAPOLITANO “Uno nessuno centomila” CHISSÀ COSA scriveranno
i libri di storia di Giorgio Napolitano, quando l’argomento trattato sarà la Storia d’Italia. Chissà se nel frattempo tutta la Stampa si atterrà ai canoni della deontologia, così ben dettagliata da raccontare con obiettività il segmento della Storia d’Italia, che stiamo vivendo da qualche anno. Io non ci sarò, ma darei dieci anni della mia vita per esserci. Inizierei una “catena di Sant’Antonio” per coinvolgere gli italiani a dare anche loro dieci anni della loro vita per fare accumulare secoli di vite, per il trionfo della Verità. Gli italiani, tutti gli italiani, anche i più faziosi, i più schierati, i più ricchi e i più poveri, hanno il diritto di leggere la Verità sull’immane disastro che ha vissuto la nostra Nazione in quel periodo buio. Abbiamo perso tutti, anche chi si è arricchito illecitamente, cavalcando il potere, il potere dei politici e con il loro ausilio. Chi l’avrebbe mai detto quando è stato eletto Presidente Giorgio Napolitano, che un fervente comunista della prima ora, così misurato ed elegante, così somigliante, nelle fattezze a un Re di nome Umberto, cui gli italiani non hanno mai dato il privilegio di esprimersi, si sarebbe egli stesso incoronato Re e regnare da monarca. Il più astuto, il più arguto, sventolando la Costituzione a comando, violandola, applicandola e modificandola a sua piacimento. Nominò Monti Presidente del Consiglio, dopo un incauto giro di consultazioni in Europa, a quanto pare, con l’obiettivo di neutralizzare l’ultimo Governo Berlusconi. Mario Monti aveva solo il merito di non essere conosciuto nella politica attiva, ma nei salotti bene della Finanza, dando in cambio della sua disponibilità, lo scranno di Senatore a Vita, violando due volte le regole: la prima nominando presidente un non eletto dal Popolo, la seconda attribuendo la nomina a senatore a vita a uno sconosciuto senza meriti pubblici, così come descrive la Costituzione impedendo al popolo italiano di esprimere la propria sovranità. Lo rifece con Renzi, allo stesso modo, ma con L’aggravante dopo aver costatato i danni causati da Monti, riassumendosi la responsabilità, a cuor leggero, d’imporre uno qualsiasi, purché pronto a eseguire ordini di batteria, armato solamente di un farfugliante eloquio, con titaniche promesse, ma completamente privo di contenuti, non eletto dal popolo. Finì tutto Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania “VITTIME” DELLO SCHOWBITZ …e lo spettacolo continua “Arrestato per usura, neomelodico. Partecipò a provino X Factor”.
Così titolavano molti giornali lo scorso 25 luglio 2014. La televisione ha fatto un’altra vittima. Vi chiederete cosa c'entri la televisione con l’arresto di un giovane accusato di far parte di un giro di usura a Napoli. Il ragazzo cui mi riferisco, Marco Marfè, reso noto nel 2009, per aver partecipato a provino di X Factor. Negli ultimi anni, autori televisivi, dopo avere scoperto il filone dei reality, hanno cercato di sfruttare la curiosità perniciosa del classico pubblico televisivo addestrando bambini e adolescenti a tenere la scena, con grande gioia dei parenti e il plauso smodato del pubblico televisivo, cui hanno fatto credere che ogni concorrente fosse un genio di talento. Trasmissioni, in entrambi i canali più famosi, che hanno fatto credere che si sarebbero aperte le porte del successo e del denaro. Scenografie degne di Broadway hanno incantato pubblico e partecipanti, guerre legali fra canali avversari hanno tentato di annientarsi con accuse di plagio. Giurie di esperti, musicisti e musicanti, parolieri e pettegoli, si sono arricchite. Bimbi timidi e complessati, trasformati in navigati divi. Nel frattempo le piccole vittime sono state manovrate da parenti e furbescamente adulati da autori televisivi. Milioni e milioni in ascolti e fiumi di denaro in pubblicità. Il canterino pubblico televisivo italiano che si nutre di pane e karaoke, che crede di essere grande esperto di musica, è coinvolto con le telefonate da casa e allora il fenomeno diventa globale. Ai bimbi, prima impauriti, poi tronfi e orgogliosi, fanno credere di essere dei talenti i loro sogni sono ingigantiti e nulla rimane dei giochi delle piccole emozioni alla scoperta del mondo casalingo. Guardano molto più in alto. Uno solo vince e verrà a sua volta rigonfiato e sfruttato. Agli altri non rimane nulla delle luci e della notorietà. I grandi pretendono di farli ritornare anonimi bimbi, ma non è mai così, il danno è ormai fatto. Faranno di tutto per rientrare nel mondo dello spettacolo e della popolarità. “Di tutto e di più” e di più com’è accaduto a Marco Marfè, colpevole di aver partecipato alla selezione di X Factor edizione 2009. Non passò per un isterismo di un giudice selezionatore cui non piacque il pezzo scelto per l’esibizione (gelato al cioccolato). Il ragazzo (o chi per lui) non si perse d’animo e con la sua esuberanza, di chiara matrice napoletana, incontrò la simpatia di molti. Nonostante non avesse partecipato al reality, è stato sufficiente aver partecipato alle selezioni e spiccò il volo nell’ambito campano e spesso anche nazionale, forse non per le sue doti canore, ma per la sua simpatica intraprendenza nell’affrontare la stampa incuriosita. Io stesso nel mese di febbraio del 2009, intervistai il ragazzo, che mi raccontò parte della sua vita fino a quel momento. Non pubblicai l’intervista perché la redazione del giornale, non lo ritenne. Oggi però, alla luce dei nuovi fatti desidero pubblicare l’intervista integrale, per dimostrare che i giovani devono vivere la loro età per gradi, assaporare le emozioni, scoprendo il mondo e cercare il successo nella vita attraverso ragionate vocazioni: MARCO MARFE’ Di Renato Catania “Balbettavo, non riuscivo a pronunciare una sola parola. Ero quasi muto. Fino all'età di 13 anni vivevo la mia vita a metà. Mio padre e mia madre erano disperati. Questa condizione mi dava tanto disagio. Vedevo i miei amici che si esprimevano tra loro con facilità, mentre io per comunicare potevo solo farlo a gesti o con mugugni. Ho sempre amato la musica fin da molto piccolo. Si sa a Napoli cantano tutti. Napoli è veramente la città della musica, della melodia. Sentivo dentro di me un grande desiderio di comunicare. Le canzoni le cantavo nella mia Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" ENRICO LETTA: MAMMOLA DIVENTATA MARGHERITA TRASFORMATA IN ULIVO Dopo gli inutili equilibrismi di Bersani, dopo l'inutile vittoria elettorale del Partito Democratico, dopo lo sterile tentativo del PD di governare a spese del Movimento cinque stelle, dopo l'utile sconfitta del PDL puntellato dall' “Arsenio Lupin” della politica italiana, dopo la manifesta avversione del PD verso Renzi, che avrebbe risolto i problemi del suo partito e l'unico che avrebbe, almeno per il momento neutralizzato Berlusconi, la montagna ha partorito un topolino. Enrico Letta, delicata Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Nulla di nuovo sotto il sole Pisapia: De Magistris= Vendola: Di Pietro. Questa equazione, cari lettori, devo confessare che è difficile da digerire, ma non perché abbiamo difficoltà a credere che entrambi, non possano avere la capacità di fare bene il loro lavoro di Sindaci di Città così rappresentative della nostra Italia e senza alcuna presunzione di ritenerli, per i loro colori politici, inadatti alla loro funzione, ma perché entrambi rappresentano quasi la stessa cosa, in realtà radicalmente diverse: Milano, dinamica, progressista, nel senso che ogni giorno tutto muta e si evolve a prescindere da chi la gestisce, mentre Napoli, radicata nella sua realtà, con tutta la genialità e straordinaria iniziativa di ogni singolo suo abitante, non disposto a rinunciare alle cattive abitudini,
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" ELSA FORNERO “LA COMMOZIONE non è la mia condizione persistente”. Con queste rassicuranti parole, da sembrare un epitaffio, la ministra Elsa Fornero, si scusa continuamente tutte le volte che le rinfacciano il suo moto di commozione durante una delle prime conferenze stampa del suo insediamento come ministro del lavoro, a tal punto da darci la certezza che le lacrimucce e la voce rotta dal dolore, non siano state altro che una sapiente interpretazione italianissima da sembrare uscita da una commedia della Napoli “eduardiana”. Non vogliamo essere cinici, ma come si fa a credere che lacrime di dolore possano sgorgare da siffatto personaggio calatosi con leggerezza nel ruolo di tagliateste del mondo del lavoro e che annovera fra i suoi incarichi, ruoli di esclusiva competenza di Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" La Campania è nelle nostre mani Il momento della verità in Campania ed in particolare a Napoli è finalmente prossimo. Le elezioni regionali determineranno, oggi come non mai, la volontà e la tendenza dei cittadini da chi farsi Governare e perché. Il risultato della consultazione definirà una svolta da cui non si potrà tornare indietro per i prossimi cinque anni. Negli ultimi tre lustri i Napoletani hanno volontariamente assistito all’imbarbarimento di tutti i settori delle vita pubblica che inevitabilmente si sono ripercossi nella vita di ogni cittadino. Le Istituzioni sono state spesso banchi di potere che di pubblico hanno avuto ben poco. Gli Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" La purificazione dei purificatori “In Italia aria ammorbata da comportamenti licenziosi, va purificata”. Parole come saette che hanno attraversato la politica italiana, speriamo nella sua interezza, pronunciate dal Presidente dei Vescovi, cardinale Angelo Bagnasco. E ancora: “Mortifica dover prendere atto di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro, ma intrinsecamente tristi e vacui”. Il pulpito da cui è stata emessa questa “enciclica”, è stato la televisione di Stato, che da ottima cassa di risonanza, ha contagiato tutta l'informazione Nazionale. Figuriamoci, è stata subito preda da tutti gli strati sociali del Paese, attribuendo secondo i casi, significati talora scandalizzanti, ammonitori, accusatori a singole persone, a alleanze, a caste e molto altro. Noi, popolo basso, che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, tutto quello che accade nella martoriata Italia, abbiamo colto Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" “SONO UN GIORNALISTA!” AH AH AH AH“ Disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto a dirlo” Voltaire. La prova provata che la libertà di stampa, nel nostro Paese, non esiste sta anche nel fatto che, noi giornalisti mal pagati, criticati, spesso arrestati o denunciati per risarcire lese maestà, prima di poter espletare la nostra professione, che è quella di informare, siamo intimiditi anche da noi stessi, continuamente minacciati da quello che accade ogni giorno a quel malcapitato che osa informare sulle malefatte dei politici e schiavi da regole deontologiche vecchie e ammuffite. Mi chiedo: a che serve intraprendere la professione di giornalista se poi il nostro dire è sottoposto a lenti d’ingrandimento prima dall’editore, dal direttore, Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" The Untouchables, però senza Connery Si chiamavano “paria” (gli intoccabili). Il Mahatma Gandhi attribuì loro l’appellativo “harison” (popolo di Dio), ma loro preferiscono farsi chiamare “dalit” (gli oppressi). Sono 100 milioni in India, 260 milioni in tutta l’Asia. Vivono una vita marchiata, fin dalla nascita, dal pregiudizio e dalle violazioni dei loro diritti fondamentali. In Occidente ed in particolare nella nostra Nazione il termine “intoccabili” significa ben altro: sono intoccabili quelli che hanno dimostrato negli anni, di essere modelli di specchiata virtù; certi politici appartenenti a determinate ideologie protette come le tartarughe greche, solo che i poveri rettili sono in via di estinzione, mentre le categorie a cui mi riferisco sono in via di espansione; certa stampa che sventola la bandiera di garante dei diritti assoluti; certi organi previsti dalla Costituzione Italiana, che per non farsi neanche sfiorare costruiscono attorno a loro palizzate acuminate a cui infilzano chi osa dubitare; certe organizzazioni ed ordini, che forti del consenso dei loro adepti, a loro volta opportunisti ed ipocriti, pretendono di comandare nelle altrui case. La lista potrebbe riempire tutto questo spazio, senza ess ere sicuri di
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" L’EQUILIBRIO STRATEGICO DI NICOLA MANCINO Se la magistratura italiana, che per “Costituzione” ha la prerogativa dell'autogoverno, avesse all'interno dei suoi ranghi, dirigenti, oltre ovviamente al Capo dello Stato, che ne è il Presidente, capaci di esercitare una forte “leadership”, le varie fratture che sempre più frequenti contrappongono i capi di Governo con il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), avrebbero risvolti costruttivi e mai irrispettosi, al limite dell'oltraggio. Noi popolo osservatore e vittima di profondo disagio, in questi anni, siamo stati costretti ad assistere a duelli “all'ultimo sangue”, proprio con i soggetti sopra menzionati. Tanto per cominciare quando si è detentori di un potere, al servizio dei cittadini, questo, non deve mai essere considerato un dono di Dio, ma un servizio, che va meritato,
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Credevo fosse amore invece è un calesse Oggi la Politica Italiana, vede una new entry. Dopo aver affrontato a viso aperto tutti i leader della Sinistra italiana. Dopo estenuanti lotte con i “marpioni” mestieranti della politica. Dopo aver schivato fendenti a destra ed a manca ed esserne uscito vincitore. Dopo aver distrutto la Sinistra Rifondata. Dopo aver decimato i colonnelli comunisti e neo comunisti. Dopo aver ridotto al lumicino la Sinistra italiana, e cancellato la Destra in quanto tale, Sivio Berlusconi è alle prese con un nuovo soggetto politico, travestito da principessa egiziana, allevata con diamanti a colazione, perle a merenda e smeraldi per cena, tenta di fare opposizione politica, insinuandosi fra i merletti e le sete delle presunte amanti del Premier, alla ricerca di nuovi amori e stantii umori, per colpirlo nel suo punto debole. Ha usato e continua ad usare la stampa di sinistra, quella più feroce ed acre, per diffondere editti ed ultimatum verso l’avversario, mandando in “brodo di giuggio
le”, quella sinistra ingessata, vecchia e Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Garnero, in arte Santanché Daniela Garnero, salottiera politica non di razza, ma probabilmente capostipite di una nuova razza politica di cui faremmo volentieri a meno. Il cui cognome politicamente è sconosciuto, perché come qualche attrice d’epoca si nasconde dietro uno pseudonimo che usa solamente, quando si trova sul palcoscenico della politica italiana, prendendolo a prestito dal suo ex marito che essendo chirurgo plastico l’ha conciata così come ce la troviamo oggi. Il suo volto non ha espressione perciò può attrarre l’attenzione solamente con il suo corpo flessuoso. È entrata a far parte del popolo
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Rosa Iervolino: ai posteri l’ardua sentenza Napoli è diventata la città dei miracoli, dei trapezisti, dei funamboli, degli equilibristi. È la città del bianco e del nero, del tutto e del niente. A Rosa Iervolino Russo che ne è il primo cittadino spetta la palma d’oro, quale riconoscimento per tutte queste attività e molte altre che elencherò appresso. La sua carriera politica è stata di tutto rispetto. Nella Democrazia Cristiana, partito che le ha dato i natali, ha scorazzato liberamente, assumendo incarichi di partito ed istituzionali, degni di uno Statista di gran fama. La sua fulgida carriera è iniziata alla tenera età di 25 anni, quando fece parte dell’ufficio studi del CNEL. Sapiente ed apprezzata conoscitrice di leggi, fece anche parte dell’ufficio legislativo del Ministero del Bilancio. Contemporaneamente Vice Presidente della Federazione femminile della Democrazia Cristiana. Successivamente, conservando la contemporaneità: Presidente della Commissione di Vigilanza della RAI, per il cui incarico fin d’allora, si poteva uccidere anche il padre, Ministro per gli Affari Sociali (comprendetene quindi la competenza, alla luce dei nostri giorni), Presidente del Consiglio d’Istituto della Scuola Pontificia
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Roberto “secondo” il Cattolico Dopo la breve pausa agostanache ha consentito di mettere un poco d’ordine nei miei pensieri. Frastornato da sempre maggiori ed incomprensibili risposte da parte dei nostri politici, Vox Populi spinge lo sguardo oltre, cercando di prevedere volando alto, ma non troppo, attraverso gli eventi, i comportamenti, le interviste rilasciate a questo o quel giornale dai politici piu in vista. Un cavallo bianco, cavalcato da un cattolico illibato e potente (non capisco come, oggi, le due cose possano integrarsi), si avvicina a Roma per usurpare il titolo ambito di “Leader”. Egli e gia Presidente da alcuni anni, forse troppi a detta di molti suoi sudditi. Quelli del suo Rango, oggi li chiamano Governatori, perche governano. Eccome governa! La sua dimora e vicina al cielo: addirittura al 36° piano di un grattacielo. Si dice abbia fatto voto di castita. L’ha confessato alla stampa all’inizio del suo “governariato”, non si capisce
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Non ci piace più nulla TANTE COSE non piacciono più, neanche ai più accaniti sostenitori della Democrazia Italiana e perché no: di questa maggioranza di Governo. Noi popolo basso, che costituiamo la vera maggioranza, dobbiamo ammetterlo a denti stretti, ma è così. Abbiamo sperato, criticato, esaltato, condiviso, mugugnato, ma tutto legato al miglioramento della situazione vitale di questo Paese, con l’intento di proteggere i virtuosi altruisti governanti per amore e per rispetto. Abbiamo creduto che essere liberali potesse garantire noi egli altri dai guasti delle umane passioni, e debolezze legate al grande strapotere della Politica. Sono rimasti solo loro nei Palazzi dei Governi e delle opposizioni, isolati dal resto del mondo, presi dallo sbranarsi a vicenda ed accusarsi Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Lombardo: solo il “vestito” è nuovo All’inconsapevole elettore italiano, che lo ha visto vincere le elezioni regionali siciliane nel 2008 alla guida del “Movimento per l’Autonomia”, dopo il forfait dato dal suo predecessore Salvatore Cuffaro: l’uomo dei cannoli siciliani, per intenderci; può sembrare che una nuova figura si sia affacciata alla guida della Sicilia, regione a Statuto Speciale. Il suo programma autonomista lo fa somigliare a Bossi, emblematico soggetto lombardo, che ha rivoluzionato la politica italiana, nel bene e nel male, fondando il Partito della Lega. Però, Lombardo non è, e non è neanche nuovo, anzi ha un passato a dir poco movimentato. È Laureato in medicina e chirurgia e specializzato in psichiatria forense. Tale specializzazione, studia i risvolti medico - legali della psichiatria e le problematiche
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" NON TOGLIETECI IL DIRITTO A SPERARE IL DELUSO, sconfortato e perseguitato popolo italiano, pur di vedere realizzate le sue attese, venderebbe l’anima alla LEGA. Le elezioni del 4 marzo, hanno aperto uno spiraglio, che ha infuso un barlume di speranza per tutte le vittime della politica italiana ed europea. Mi riferisco alla quasi totalità degli italiani che per un motivo o l’altro hanno subito ogni ingiustizia sociale, economica e hanno visto crollare i loro diritti, conseguenza della cattiva politica, vocata a interessi personali, arricchimenti repentini e nella totale assenza di competenze a gestire un Paese la cui economia è stata dilaniata con indebitamenti impossibili da risolvere. Negli anni, i governi che si sono succeduti, sulla carta, con gli stessi politici, che come pedine di una scacchiera si sono avvicendati nei vari ruoli, dove raramente siano stati eliminati, uscendo dalla porta per entrare dalla finestra. Le ere politiche che hanno visto democristiani fare scempio con distribuzione di potere a guisa di spartizione, in combutta velata con i comunisti che facevano apparire demoni, sbranandosi in Parlamento, per ritrovarsi insieme a gozzovigliare nei ristoranti per vip di Roma e sottobanco erano anch’essi fruitori di potere e denaro, attraverso commissioni e sottocommissioni. Abbiamo avuto i socialisti, anch’essi, tra finanziamenti illeciti e spartizioni vergognose. L’era Berlusconi, che ha stimolato l’alto senso di responsabilità di certi giudici, facendo conoscere agli italiani tutto quello che accadeva nella privacy delle residenze berlusconiane. Atti impuri a iosa. Moltissimi si scandalizzarono, demonizzando “l’orco” che si approfittava di semiverginelle illibate e cadde anche lui fra un “napolitano” e una “tedesca”, che manipolarono uno “spread” fino allora sconosciuto alla gran parte del popolo. I post comunisti, raccolsero il testimone dal “cavaliere”, che nel frattempo era stato defenestrato, non prima che il Presidente dell’epoca, mettesse a governare l’Italia nelle mani di tecnici/burocrati milionari, che finirono di affossare l’economia, togliendo il lavoro a milioni d’italiani. Contemporaneamente, una “Fornero” piangente diede loro il colpo di grazia, privandoli del diritto alla pensione nei tempi contrattuali. Per anni non vi furono governi eletti dal popolo, ma un susseguirsi di staffette rosse e rosate, capitanate dal “napolitano”. Si affacciò all’orizzonte, un rampante rampollo, vestito di rosso, che con il suo furbo modo di freschezza da portare nel PD, rottamò i pettinatori di bambole, gli smacchiatori di giaguari, il baffetto tunisino e qualche altro e ne occupò il posto. Smembrò accuratamente il centrosinistra e se ne andò. Finalmente le elezioni del 4 marzo. Il popolo votante, emaciato
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL SOGNO NEL CASSETTO DI PIETRO GRASSO 16 marzo 2013, ore 8.00. Squilla il mio cellulare, è Pierluigi Bersani, che mi dice: “Piero, abbiamo pensato di proporre all’Aula il tuo nome per la Presidenza”. Accanto a me c’è, come sempre, Maria: mai avremmo immaginato una cosa del genere, siamo entrambi colpiti da quelle poche ma
“pesantissime” parole. Seguono alcune ore concitate e, alla fine, i colleghi del Senato mi eleggono Presidente con 137 voti: un’emozione indescrivibile, un grande orgoglio e una enorme responsabilità. (dal sito: www.pietrograsso.org/la mia storia). CHI DI NOI non sa, nella propria vita, fin dall’inizio dell’età della ragione, sia riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati, così come Pietro Grasso ebbe l’opportunità di fare, superando addirittura di diverse lunghezze i desideri e i sogni. Oggi Pietro Grasso si ritrova a ricoprire la seconda carica dello Stato, nella sua qualità di Presidente del Senato. Prima della conclusione della legislatura, che l’ha visto ricoprire tale incarico, diviene capo di un partito politico, spostato molto a sinistra, con velleità di ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio nella prossima legislatura. Fortemente voluto dal PD nel suo ruolo istituzionale, oggi, ha morso la mano che l’ha indicato nel prestigiosissimo ruolo. Non so neppure se la Costituzione italiana preveda, senza creare conflitto, che chi ricopra un così alto incarico costituzionale, possa improvvisamente fondare un partito politico e assumere contemporaneamente due ruoli che si escludono a vicenda. Grasso l’ha fatto, “Liberi e Uguali” è il suo realizzato sogno nel cassetto. Un conflitto simile l’abbiamo subito qualche anno fa, quando l’ex presidente della Repubblica Napolitano allo scadere del suo secondo e ultimo mandato, fu riconfermato al terzo, andando contro la Costituzione che poneva il limite di due mandati alla carica di Capo dello Stato. Nessun schieramento politico si oppose, perché il buon Napolitano seppe tessere una tela molto fitta che incatenava tutti i capi politici. Chi beneficiò di questa imposizione fu ovviamente la sinistra che fece i suoi comodi per organizzare e continuare il suo colpo di mano. Persino Berlusconi, maggiore vittima degli intrighi politici coadiuvati dalla Germania, votò a favore della rielezione di Napolitano, non intuendo le manovre scorrete perpetrate a suo danno. Oggi gli “attori” sono sempre gli stessi, è cambiato però il potere di ognuno di loro, a cominciare da Renzi, che ubriaco di potere e tronfio dei suoi successi, non si è accorto che i suoi generali tramavano, sobillati dai suoi rottamati (D’Alema, Bersani, Letta Monti, Prodi e altri personaggi minori). Tornando a Grasso, nonostante il clima sia cambiato, nessuna voce si è sollevata per evidenziare la scorrettezza non solo di stile della seconda carica dello Stato. Fra le pieghe della Costituzione italiana è stato impossibile scorgere il divieto per il Presidente del Senato, di assumere ruoli di parte per qualunque schieramento politico, ma Grasso l’ha fatto, fondando un partito politico: “Liberi e Uguali”, in barba al ruolo da lui stesso indicato nel suo Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" TOGHE INADEGUATE, IL DECALOGO DEL PRESIDENTE “LA TOGA non è un abito da scena, ma il vestito dell’imparzialità”:
dice il Presidente della Repubblica ai vincitori del concorso per magistrati, riuniti al Quirinale. Certo, il monito del Presidente, a questi giovani che stanno intraprendendo una delle carriere più difficili e di grande responsabilità, è altamente indicativo. Perché Mattarella ha voluto esordire in questo modo? Ci viene subito da pensare, che il malessere che serpeggia fra gran parte degli italiani, in primis a causa degli innumerevoli casi in cui molti colpevoli dichiarati non scontino spesso la pena, suscitando l’indignazione e la rabbia delle vittime e dei loro congiunti. In secundis, la frenesia di protagonismo di certi giudici, che attraverso le televisioni, carta stampata e talk show, confezionati su misura, anticipa sentenze, come ultimamente accaduto al giudice Piercamillo Davigo, ex presidente dell’Associazioni Nazionale Magistrati, che si è reso protagonista di un’intervista televisiva, che ha suscitato, a dir poco, clamore. A quanto pare tutto ciò preoccupa anche il Presidente, che ha fatto eco all’altolà, più preciso del vice presedente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini; Il caso del giudice Antonio Esposito che, intervistato dal quotidiano Il Mattino, rivelò prima che in tribunale, la sentenza che confermò la condanna di Berlusconi nel processo Mediaset. Ricordiamo che la nostra Costituzione designa il Presidente della Repubblica a capo della magistratura, questo lo mette in primo piano riguardo i rumors che l’operato di alcuni magistrati rampanti causano al Paese, inaffidabilità in termini di protagonismo, imparzialità e altro. Certo, il Presidente non ne risponde personalmente né per il ruolo che ricopre, ma sicuramente, ritengo possa provare imbarazzo, tant’è che l’espressione che ha utilizzato nell’occasione sopra descritta, fa comprendere un velato, ma significativo dissenso. Il tono e l’enfasi hanno dato il senso della speranza che Mattarella pone a quest’ultima generazione di magistrati. Il Presidente ha anche affrontato l’argomento sulla divisione delle carriere fra Giudici e Pubblici Ministeri, annoso problema spesso affrontato, ma mai risolto, nonostante il conflitto che si è sempre creato fra queste due specifiche funzioni. Il Presidente Mattarella, proseguendo nel suo discorso, di fronte a una platea vergine di pregiudizi e con il giusto entusiasmo e senso di responsabilità, esorta ad avere “spirito critico e capacità di mettere da parte le personali convinzioni, quando queste non trovino fondamento nella conoscenza dei fatti acquisiti e nelle norme dell’ordinamento”. Di seguito aggiunge che il giudice o magistrato che sia, non deve ne perseguire, ne dare l’impressione di perseguire finalità estranee alla legge, ovvero di elevare a parametro, opinioni personali, quando fa uso dei poteri conferitigli dallo Stato. Certo le raccomandazioni esposte da Mattarella sono state limpide e quasi ovvie, per la loro semplicità, sacre per la loro solennità, ma manifestano la fermezza di tenere a mente il Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" MIGRANTI. AFFARI E MALAFFARI “A MIO AVVISO, alcune ONG (organizzazioni non governative), potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti…”. Inquietante dichiarazione del
procuratore Carmelo Zuccaro, pubblicate tempo fa da Repubblica .it Premetto che Zuccaro è noto per la specchiata serietà. Persona schiva e lontana dal protagonismo al contrario di qualche procuratora d’assalto. Anche il quotidiano La Sicilia, si è occupato della scabrosa vicenda, riportando la dichiarazione di Carmelo Zuccaro, nel corso dell’audizione in Commissione di Difesa del Senato, nella quale rileva che nelle Ong vi sono figure non proprio collimabili con quelle dei filantropi. “Il fine di solidarietà è tra i più nobili tra quelli perseguiti dall’uomo”.” In questo caso, però, vi sono interessi in gioco non solo di chi viene salvato”, dice Zuccaro. A tale dichiarazione è seguita la conferma che ci troviamo in una fase in cui non si riesce a svolgere l’attività investigativa. Nonostante tutti i mezzi tecnologici messi a nostra disposizione, non si riescono a intercettare le prove necessarie. A queste dichiarazioni, variegate, prese di posizioni provenienti da diversi strati della politica e della magistratura, hanno immediatamente ridimensionato l’allarme, prendendo palesemente le distanze del Procuratore ed esaltando il ruolo a tratti fumoso dell’operato delle Ong, non ultima la Presidente della Camera Boldrini e il quotidiano, l’Osservatore Romano. Il gioco dei politici in questa vicenda, ha fortemente acceso gli animi e preoccupato il “popolo”, fra chi affermava essere tutto vero e chi negando e adulando queste organizzazioni, definite filantropiche, reagiva irritato. Noi non abbiamo elementi certi per assicurare essere possibile che le dichiarazioni di Zuccaro possano avere avuto certezze, a parte la professionalità del magistrato, ma una cosa la sappiamo: la sensazione che la verità possa essere questa, diviene certezza, quando la Stampa e la televisione ci informano che natanti riconducibili alle Ong, hanno salvato proprio sulle coste libiche, carrette del mare, straripanti di migranti. Ormai in mare aperto, non si avvistano quasi più. Gli scafisti, professionisti del crimine, provvisti di telefoni satellitari, lo alzano e subito pronto arriva il soccorso. Le dichiarazioni di Zuccaro, oltre a aprire dibattiti politici contrapposti, hanno generato la mobilitazione del Consiglio Superiore della Magistratura, che convocato, il “malcapitato”, hanno aperto un’istruttoria. La Commissione Difesa del Senato, ha chiesto di ascoltare Zuccaro il quale in quell’occasione ha spiegato che la segnalazione sui contatti radio su coloro che sembrano i trafficanti di migranti e le Ong sono prevenute alla Procura di Catania da Frontex che corrisponde all'Agenzia Europea della guardia di frontiera e costiera, e dalla Marina Militare. Considerato che diversi organi istituzionali abbiano segnalato questo traffico, è facile dedurre che il solerte procuratore di Catania abbia dedotto il vero. Zuccaro ha anche voluto precisare che la sua attenzione è stata attratta non dalle Ong, ma dai trafficanti di esseri umani. Il procuratore ha anche accennato brevemente all’esistenza di speculatori nell’ambito dei centri d’accoglienza con i relativi finanziamenti nazionali. Zuccaro dopo aver suscitato l’attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura, ha auspicato che il Csm lo metta nelle condizioni di lavorare nel modo più corretto possibile. Nel frattempo a Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" MATTARELLA? MI SI ACCENDE UN BARLUME DI SPERANZA “IL PROBLEMA numero uno del Paese è il lavoro. Sono troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente ad assicurare una vita dignitosa.” Queste parole, seguite da altri concetti, che fotografano la situazione politica e reale degli italiani, sono state pronunciate dal Presidente Mattarella in occasione del discorso di fine anno divulgato dalle televisioni. Il giorno dopo, i commenti di tutti i politici, eccetto quelli delle”cinque stelle” sono stati positivi. Ognuno di loro ha creato interpretazioni personalizzate. Sembrava come se Mattarella avesse lodato tutti, esaltando i meriti di ognuno. Persino il Papa ha avuto la sua dose di lode, (come se ne avesse bisogno). Il Presidente non solo non ha dimenticato nessuno, ma ha parlato davvero di tutto. Il quadro che ne è emerso, però, è a dir poco desolante. Ha elencato tutti i guai del Paese nel 2016, con qualche puntatina agli anni scorsi. Ha esaltato gli italiani per i quali ha sciorinato tutti gli aggettivi possibili, lodandoli per le loro doti:
“Ho potuto toccare con mano che il tessuto sociale den nostro Paese è pieno di energie positive”. Peccato che i “tessutai” siano una manica d’incompetenti, corrotti, incapaci e senza scrupoli. Si è ampiamente giustificato per non avere indetto nuove elezioni, dopo la misera fine del Governo del suo benefattore, adducendo motivazioni banali: “All’inizio di questo mese (dicembre 2016), si è svolto il referendum sulla riforma per la seconda parte della Costituzione …. Dopo il referendum si è formato un nuovo Governo” (sarebbe stato più responsabile dire che ha incaricato un nuovo Presidente del Consiglio, sulla scorta di un pacchetto preconfezionato dal precedente Premier). “Ho ricevuto, nei giorni scorsi numerose lettere di consenso e di critica … ora non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra”. Ha proseguito dicendo, sostanzialmente, che le regole per consentire nuove elezioni non sono corrette, perché per la camera c’è un sistema fortemente maggioritario e, per il Senato una legge proporzionale. Ha fatto quindi intendere che, fintantoché non sarà approvata una legge elettorale più equa e coerente, si dovrà andare avanti così. Come noi italiani ben sappiamo, una corretta legge elettorale non conviene a nessuno dei politici perché questa, porterebbe loro inevitabilmente a non essere mai eletti secondo le regole della Costituzione. Nessuno ha voglia d’interrompere questa legislatura di non eletti, c’è in ballo la “pensione”, e Lui lo sa. Tale motivazione raccondandocela in questo modo, sembra che la colpa di questa scorretta legge elettorale, sia nostra. Faccio rispettosamente notare, che la legge elettorale è elaborata e votata dai politici. Il popolo è inerme e incolpevole, per cui avrebbe fatto bene a non sfiorare quest’argomento, nella sua lunga elucubrazione. D’altro canto il Presidente sa bene che la maggior parte degli italiani, compresa quella grande maggioranza che non va a votare, vorrebbe tutti questi politi a Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CASALEGGIO E LA METAMORFOSI SOLO QUALCHE GIORNO fa parlare di Gianroberto Casaleggio equivaleva nominare un visionario “guru” dell’assurdo, un “santone” trascinatore di folle di esaltati cui non andava niente bene di tutto quello che diceva la politica, mentre al contrario, le farneticazioni di Casaleggio sulla politica, creavano consensi di massa senza precedenti. Orbene, l’improvvisa morte di questo “teorico dell’assurdo”, ha determinato una metamorfosi. “Non ci sono capi”, scriveva qualche tempo fa sul blog di Beppe Grillo. “L’unico leader riconosciuto è identificabile nei cittadini che fanno parte nella comunità M5S. Siamo una comunità che si autodetermina in Rete e gli strumenti a nostra disposizione evolvono ogni giorno”. Questo teorema rivoluzionario sembra poter capovolgere il concetto di democrazia cui siamo abituati. Casaleggio sosteneva, infatti, che la “democrazia digitale” amplifica di molto il concetto di democrazia diretta ritenendo che abbia già fatto emergere l’interesse di moltissime persone, prima lontane dalla politica. Il suo progetto sembrava essere molto distante dalla politica, intesa come apparato stracolmo di regole, cavilli e molto altro, che fino a oggi ha avuto il risultato di tenere la gente, il popolo, gli elettori a debita distanza dalle decisioni importanti che regolano la vita pubblica. Il sogno avviato è stato da lui stesso consegnato a Grillo, quale diffusore e catalizzatore popolare. Gli è stato chiesto: perché Beppe Grillo? Quanto ha dovuto il successo del Movimento 5 Stelle al lavoro di Grillo nella rete? A questo proposito non ha avuto dubbi: “La notorietà di Beppe Grillo, ha potuto consentire l’attenzione della gente”. Inoltre l’attendibilità del personaggio ha fatto il resto. Casaleggio rileva, il fatto che Grillo, nonostante che negli anni, sia stato attaccato da molti strati della politica, ne è uscito sempre pulito. Quanto dichiarato però non è del tutto vero giacché Grillo qualche problema con la giustizia l’ha avuto e qualche volta non ne è uscito indenne (omicidi colposi, diffamazioni varie con condanne e risarcimenti ecc.). Ovviamente, a parer mio, tutto questo non inficia la capillare opera persuasiva praticata da Grillo nel M5S. Piaccia o no la massa di consensi raggiunta è stata senza precedenti. Si può sicuramente dire che ha mosso le coscienze e rianimate le speranze del disilluso popolo italiano. All’inizio sembrava che Casaleggio avesse voluto schermarsi dietro la figura di Grillo, ben più ‘corposa’ della sua a causa della popolarità, ma mi sembra aver capito che dietro l’apparente timidezza, si celasse una strategia vera e propria. Devo costatare che i tempi sono stati perfetti: c’è stato un momento in cui si è fatto avanti e ha cominciato a manifestare la sua personalità, rivelando la paternità ideologica del progetto M5S, che è corrisposta con il leggero indietreggiare della figura di Grillo, in perfetto sincronismo. Dalla poca attenzione della carta stampata abbiamo appreso che il progetto cominciava a prendere forma, più che altro in modo teorico, quando ad esempio in un’intervista dichiarò, essere necessario migliorare la carta costituzionale “per andare ad accogliere istanze di Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" INGIUSTIZIA A NORMA DI LEGGE Dal lat. Iustitia (m), deriv. Di iustus ‘giusto’. Valore etico-sociale in base al quale si riconoscono e si rispettano i diritti altrui come si vuole che siano riconosciuti e rispettati i propri: trattare, giudicare con giustizia operare, amministrare secondo giustizia. (Garzanti Linguistica) OGNI GIORNO, non so quante volte al giorno, l’ingiustizia italiana vanta innumerevoli vittime, non solo fra i giudicati, ma anche fra quei cittadini che chiedono giustizia. Qualcuno dice che il prezzo che la democrazia esige tra le molte cose è la tolleranza, ma quando è, troppo è davvero troppo. In questi ultimi anni sono di gran “moda” i femminicidi e gli assassini commessi da pirati della strada, nella gran parte dei casi ubriachi, drogati o entrambe le cose. I quotidiani, i rotocalchi, le televisioni hanno inserito nei loro palinsesti vere e proprie rubriche giornaliere, dedicate. Generalmente, nel nostro strano Paese, già in fase istruttoria, è sufficiente che un assassino chieda perdono o mostri pentimento per fare scattare lo scellerato meccanismo che riduce la pena. È notizia di pochi giorni fa di quel povero invalido che per mantenersi dignitosamente ha raccolto per una vita rottami di ferro. Abitava appena fuori paese e durante gli anni ha dovuto sopportare innumerevoli furti. L’ultimo in ordine di tempo, da parte di una banda di albanesi come riportato da “Libero.it” il 5 novembre scorso: “Non ce l’ha fatta Ermes Mattielli, l’artigiano 62enne di Velo d’Astico (Vicenza) ricoverato da due giorni all’ospedale San Bortolo dopo aver subito un infarto”. Mattielli era diventato suo malgrado famoso dopo aver subito una rapina nel deposito della sua attività. Mattielli ha sparato con la sua pistola ai rapinatori due uomini di origine albanese, ferendoli all’interno del cortile del deposito. L’uomo era stato condannato a 5 anni e 4 mesi per duplice tentato omicidio e doveva anche risarcire i due rapinatori con 135mila euro. Una cifra che lui stesso, intervenuto pochi giorni fa alla Zanzara su Radio 24 da Giuseppe Cruciani, aveva confermato di non avere, essendo stato, di fatto, costretto a chiudere la propria attività ed essendo rimasto senza soldi. Le condizioni di salute di Mattielli si sono aggravate nei giorni successivi alla notizia della condanna definitiva, fino al ricovero e poi al decesso in ospedale”. L’aspetto grottesco è che con molta probabilità gli aggressori diverranno eredi di Mattielli a causa del risarcimento previsto dalla condanna. Donne incinte investite mentre attraversano la strada sulle strisce pedonali. Ubriachi e drogati, che fuori dalle discoteche, lanciano l’auto a folle velocità e uccidono, rimanendo pressoché impuniti, perchè nella bella Italia se sei drogato o ubriaco hai licenza di uccidere. Donne uccise perché non vogliono piegarsi Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" EGO TE SCONIUGO IN NOMINE PATRI ET FILII ET SPIRITU SANCTUS …Furono soprattutto le controversie con i farisei a dare a Gesù l’occasione di occuparsi del tema. Egli prese espressamente le distanze dalla prassi veterotestamentaria del divorzio, che Mosè aveva permesso a causa della «durezza del cuore» degli uomini, e rinviò invece alla volontà originaria di Dio: «Ma all’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola (...)
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». (Marco, 10, 5-9; cfr.Matteo, 19, 4-9; Luca, 16, 18). La Chiesa cattolica, nel suo insegnamento e nella sua prassi, si è costantemente riferita alle parole di Gesù sulla indissolubilità del matrimonio. Il patto che unisce intimamente e reciprocamente i due coniugi è istituito da Dio stesso. Si tratta quindi di una realtà che viene da Dio e non è più nella disponibilità degli uomini. PER SECOLI, LA CHIESA, ha sventolato la bandiera dell’indissolubilità del Matrimonio Cattolico come Sacramento, escludendo senza pietà, dai Sacramenti tutte quelle coppie che hanno contratto matrimonio ecclesiastico e che si sono separate, per innumerevoli motivi. Li ha esclusi soprattutto dalla comunione, perché in costante peccato a causa della famosa frase pronunciata da Gesù: “L’Uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Marco,10, 5-9; cfr. Matteo,19, 4-9; Luca, 16, 18). Orbene, all’improvviso dall’oggi al domani, il gesuita Bergoglio, al secolo Papa Francesco, ottimizza il Sacramento del matrimonio, trasformandolo in un’opzione. Complimenti Santità, nessuno fra i Papi dell’era moderna aveva osato tento. Certo il mio punto di vista può essere opinabile, ma qualunque cattolico e non, facendo una semplice riflessione sul prima e sul dopo “Proclama”, può rimanere a dir poco disorientato. La “Vicenda”, ormai la conosciamo tutti: Una mattina di qualche tempo fa il Papa, si è svegliato e ha annunciato al mondo Cattolico di ben 1.195.671.000 fedeli dichiarati su una popolazione mondiale di 6.848550.000, che sia i divorziati che i divorziandi possono chiedere di annullare il loro matrimonio cattolico, con poche facili regole. Per ben far comprendere al lettore il radicale cambiamento, una delle regole sufficiente per ottenere l’annullamento di un matrimonio è, tanto per cominciare, unilaterale, cioè è sufficiente la decisione di uno solo dei coniugi: sarà utile che si dichiari alla presenza un Vescovo che al momento del matrimonio cattolico non era credente, di non aver mai creduto nel matrimonio come Sacramento o di aver contratto matrimonio religioso pur non essendo stato credente. Senza che sia impedito ad alcuno, di ricredersi sul Sacramento del Matrimonio, a cose fatte. Questi sono solo tre banali esempi, ma innumerevoli altri ancora più banali consentiranno l’annullamento del matrimonio. Invito a riflettere sulle conseguenze di tale rivoluzione dal punto di vista dei diritti civili del matrimonio: Che ne sarà dell’assegno di mantenimento per il coniuge debole se il matrimonio sarà nullo, quindi come mai celebrato? I figli saranno considerati nati dall’unione di un uomo e una donna senza, l’autorizzazione per il buon cattolico alla procreazione senza matrimonio? Come ben ricordiamo lo scopo primario dell’unione matrimoniale è la procreazione. Per tale Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" UNA DONNA COI PANTALONI ALLA CASA BIANCA Hillary Diane Rodham al secolo Hillary Clinton LA SFRENATA CORSA verso la Casa Bianca è già iniziata, anche se manca ancora tempo. Il sistema elettivo americano è davvero senza scrupoli. Mi riferisco al fiume di denaro che si riversa sulle campagne elettorali dei candidati. Tutto può considerarsi voto di scambio. Milioni di dollari impiegati dai ricchi che per investimento supportano il candidato a loro più congeniale. In Italia farebbe la felicità di Henry John Woodcock, che con le sue proverbiali intercettazioni, li metterebbe tutti sotto inchiesta, ma questa è un’altra storia. La “novità” di questa tornata elettorale sembra essere la forte presenza di una donna, che se eletta, sarebbe la prima Presidentessa della storia degli Stati Uniti d‘America. La novità però, sarebbe solo questa, tutto il resto è così obsoleto, che al solo pensiero veniamo assaliti da una noia mortale. Questa volta a rompere la tradizione non è un uomo di colore, ma una donna: nientemeno che Hillary Diane Rodham. Chi e? È la moglie dell’ex Presidente Bill Clinton, in corsa contro Obama nelle precedenti elezioni, nominata dallo stesso, Segretario di Stato. Ci si chiede perché non usa il suo cognome: questo potrebbe essere il nuovo, ma l’attempata signora dopo aver superato il trauma
Lewinsky, pur di conservare il cognome del marito, si è accollata l’umiliazione dell’incoronazione. Tutti ricorderanno la vicenda che è stata raccontata con dovizia di particolari a cominciare dal colore del vestito della stagista e dal colore della stanza dove è stato consumato l’adulterio, ma il grande sacrificio di perdonare il Presidente ha fatto molto comodo all’ex first lady e ancor più comodo torna oggi. Dopo questo breve promemoria mi domando ancora: perché gli americani dovrebbero preferirla? Nel suo percorso iniziale di vita politica, può vantare un’attività di volontariato per il candidato repubblicano Barry Goldwater nella campagna presidenziale del 1964. Nel 1965 Hillary divenne attiva in politica e ottenne la carica di presidente della sezione del Wellesley College dei College Repubblicans. Dopo essersi fatta le ossa in quello schieramento, cambiò orientamento politico entrando a far parte del Partito Democratico. Una così in Italia sarebbe già da tempo la prima donna Presidentessa della Repubblica. In America è diverso, ma essendo stata di fede politica opposta, conosce certamente il linguaggio ambiguo del politicante. Durante la Presidenza di Clinton, a causa dell’interventismo di Hillary, i suoi oppositori soprannominarono il presidente “Billary”. Il tempo diede loro ragione. Per tornare al motivo per il quale la Clinton dovrebbe vincere le elezioni, il fattore donna, che sembrerebbe essere trainante poiché in America le donne sonoin maggior numero rispetto agli uomini, non lo dovrebbe essere, considerando che caratterialmente Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Maurizio Landini, quel che resta dei sindacati QUEL CHE RIMANE del ruolo dei Sindacati è davvero poca cosa. Del resto il parallelo con la politica è fatalmente sotto gli occhi di tutti. Lo dimostra che i leader che si sono succeduti, negli anni, hanno utilizzato la ribalta sindacale per essere proiettati, a fine mandato, verso una poltrona della politica. È noto che i sindacalisti che hanno saputo coagulare consensi, hanno svolto il loro “impegno” a tempo pieno. Ne consegue che di lavoro effettivo, in azienda, ne hanno fatto ben poco. Quando giungono finalmente in Parlamento, in Senato o in Europa, rimpinguano la schiera dei politici che nella loro vita hanno lavorato pochissimo o addirittura niente. Con ciò non intendo sminuire l’importanza del Sindacato come Istituzione, ma gestita così, il reale apporto benefico verso la Giustizia Sociale, nella sostanza, rimane scarso. Negli ultimi anni ne abbiamo visti di tutti i colori, per la maggior parte a svantaggio degli iscritti. La crisi economica, la politica insana, la corruzione, hanno determinato una deriva costante in chiusure di aziende, posti di lavoro persi in milioni di unità e molto altro. Abbiamo notato che tutti questi percorsi hanno avuto un denominatore comune caratterizzato da uno standard di comportamenti sindacali:
Crisi, contratti non rinnovati, salari statici, niente incentivi, niente straordinari, annunci di riduzione di personale. Conseguenza? La contrattazione sindacale. Riunioni fiume, promesse, dinieghi, proclami catastrofici. Infine l’accordo, che sempre penalizza i lavoratori, ma i nostri bravi sindacalisti sanno tanto bene indorare la pillola, che convincono i loro iscritti ad avere raggiunto quei risultati dando loro la sensazione di aver vinto. Non è mai così. In tutte le contrattazioni sindacali non vincono né i padroni, né gli operai, ma vince sempre il sindacato, perché è l’unico a sopravvivere a spese degli iscritti e dei padroni. Qualche volta si apprende pure, che molti sindacalisti fanno accordi sottobanco. Questo è lo stato dell’arte. Con questo preambolo voglio introdurre un personaggio che in questi ultimi tempi si sta facendo notare, non per altro se non per protagonismo: Maurizio Landini, nato nel 1961, dagli anni ‘80 fa il sindacalista a tempo pieno, diventando delegato sindacale della Fiom. Dice di essere stato convinto a impegnarsi a tempo pieno in quel ruolo. Non credo che abbiano insistito molto, visto che come dice, lavorava all’aperto e d’inverno faceva freddo. Quale culla più calda è quella di un sindacato che “lotta” per i diritti…? Dice di aver cominciato a lavorare a quindici anni, perche la famiglia non poteva mantenerlo agli studi. Quando Matteo Renzi, cominciò a cavalcare la tigre del grande dissenso degli italiani verso la politica, aveva bisogno di consensi per vincere le primarie del PD, Landini cadeva a fagiolo. Al segretario della Fiom, che in quel momento era a capo di numerose proteste sindacali, Renzi promise il Ministero del lavoro del suo prossimo Governo. Intanto, nonostante il consenso raggiunto, lo sprovveduto leader sindacale, con la sua mania di protagonismo cominciava a oscurare l’immagine del segretario/a della CGIL Susanna Camusso. Ritrovatosi unico grillo parlante a dire cose di sinistra, riuscì a coagulare attorno a se consensi di quelle centinaia di migliaia di lavoratori definiti di sinistra, per opportunismo. Nel frattempo la curva dei consensi di Renzi ebbe un’impennata Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" F.C.A. (FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES): . E A CAPO Ci risiamo, sta per iniziare un’altra “querelle”.
“TERMINI IMERESE, trovato l’accordo: Passano a GRIFA i 760 lavoratori Fiat”. Ha titolato il “Sole 24 Ore” del 16 novembre2014. Questa volta, con buona pace dei sindacati Fim e Uilm, furbescamente coinvolti dagli avvoltoi che hanno imperato a Termini Imerese e non solo per lunghi anni (leggasi FIAT). Il quadro è completo. Mentre l’Italia affonda nella melma, non solo per le piogge incessanti che ne stanno facendo cambiare la fisionomia geografica, ma anche per la politica che ha cacciato l’intero paese nella recessione, affamando milioni di persone, ma accogliendo a suon di milioni extracomunitari, rom, no mi correggo, quegli altri, rumeni, gli ex predatori che fino a pochi giorni fa erano il fiore all’occhiello dell’industria italiana, quando la Fiat faceva ancora venire in mente gli Agnelli e non Obama, la regina Elisabetta o Willem-Alexander Klaus George Ferdinand van Oranje-Nassau, re dei Paesi Bassi, tutto il “gregge” che stanziava a Torino, attraverso una transumanza apparentemente legale è andata a brucare altrove. Dal primo di agosto del 2014, dopo 115 anni, la storica Società del Lingotto, ha sede legale ad Amsterdam e fiscale nel Regno Unito. Certo, con la terribile crisi economica italiana, non è rimasto nulla da mungere. Le immense fortune accumulate dagli Agnelli nel tempo, stanno uscendo poco per volta dall’Italia. I vecchi politicanti, per tenere buoni i benefattori padroni della Fiat, hanno profuso per anni miliardi di denaro pubblico, con la promessa, mantenuta dall’Avvocato, che la Fiat era nata in Italia e in Italia doveva morire. Sì, la promessa è stata mantenuta, perche la Fiat è morta e al posto suo oggi c’è FCA. I giornali l’hanno chiamata la svolta del Lingotto, ma gli italiani meno creduloni sanno che con l’avvento di Renzi, vecchio amico di Marchionne, l’esodo biblico della Fiat è divenuto legale, non importa se la rovina dell’Italia sia iniziata proprio quando il vecchio Agnelli chiamò a se le braccia della forza lavoro del meridione d’Italia con la Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Quando i trapianti non bastano Senatore del Partito Democratico, ma
la sua maggiore vocazione è il trapianto d'organo. Non vorrei essere frainteso, considerato che di organi nel PD ne albergano molti. In questi ultimi tempi, di politica in quel Partito si parla molto poco, impegnati come sono e vocati al massacro verso il maggior colpevole degli insuccessi delle “ sinistre”, al secolo: Silvio Berlusconi. Faceva parte del “Trio Lescano”. Mi riferisco ai tre concorrenti per l'ambìto posto di segretario del Partito Democratico: Franceschini, Bersani, Marino, quest'ultimo oggi è il mio personaggio. Tutti sanno come sono andate a finire le “primarie” del PD: ha vinto Bersani. Marino avrebbe rappresentato il nuovo che avanza, ma si sa il popolo delle sinistre, nonostante ama chiamarsi progressista, è fortemente allergico al progresso ed all'innovazione. Sono romanticamente ingessati nella tradizione Sovietica, che neppure i Russi ricordano più. Ignazio Marino è arrivato terzo nella competizione con il 13% dei consensi fra i votanti. Certo non è molto, ma neanche poco considerato che entrò in politica nel 2006 con lo sfortunato Governo Prodi. Facendo quindi una onesta riflessione, questo 13% ha una valenza elevatissima se si pensa che Marino non ha avuto il tempo materiale per crearsi una propria corrente di consensi, come gli altri due mestieranti della politica hanno avuto il tempo di fare. Quelli che l'hanno votato li definisco i veri progressisti della Sinistra italiana, i quali hanno creduto in un personaggio nuovoe diverso non ancora ragionevolmente inquinato dai giuochi di potere, Marino proviene dalla nobile professione di chirurgo specializzato in trapianti. Ha al suo attivo molti successi sia in Italia che all'estero particolarmente in America dove ha ricoperto il prestigioso incarico di Direttore Associato del National Liver Trasplant Center del Veterans Affairs Center di Pittsburgh, l'unico dipartimento per trapianti d'organo appartenente al Governo degli Stati Uniti. In politica si è fatto notare per aver preso netta posizione sul “Testamento biologico”. Marino si professa cattolico, ma sta promuovendo una legge che consentirebbe di rifiutare, nelle disposizioni di fin di vita, idratazione e nutrizione artificiali, contrapponendosi alla Chiesa Cattolica, che attraverso Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, ha ribadito che nei pazienti in stato Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" PRIME LAMPEDUSIADI MODERNE “….mentre l’Italia si scusa per le sue inadempienze davanti a questi drammi...” Parole espresse dal Presidente Letta al cospetto delle bare degli immigrati naufragati a Lampedusa. “l’Italia si scusa”? I politici si scusino. Prima con i lampedusani e dopo con gli italiani tutti. La sorte toccata agli immigrati non è colpa degli italiani, anzi, gli italiani verso gli immigrati hanno fatto quello che gli scellerati governanti non hanno mai fatto. Tutta l’attenzione è ormai concentrata sul dramma di Lampedusa. Si è aperta una nuova ribalta per celebrare la loro “efficienza”. Per gli insensibili e cinici politici di casa nostra, la sciagura di Lampedusa, sembra capitata a proposito. Ormai che il “Re” è morto ammazzato, accoltellato alla schiena dagli amici e sbranato dagli altri, si è presentata la ghiotta occasione per distogliere dalle continue nefandezze contro
quegli italiani per i quali Letta chiede scusa. Non abbiamo più un quattrino. Hanno dissipato tutto rimpinguando amici, parenti e prestanome, ma ci permettiamo di acquistare centinaia di bare; la promessa non mantenuta di celebrare funerali di Stato per i morti già sepolti alla chetichella in maggior numero nel cimitero “Piano Gatta” di Agrigento, sostituita con una commemorazione per pochi intimi, post sepoltura. I superstiti, di cui gran parte salvati dai lampedusani, ritenuti fino ad oggi, dalla legge italiana, perseguibili per il reato d’immigrazione clandestina, vagano senza meta fra le strade di Agrigento. Non importa, a velocità da record stanno abrogando quella stessa legge che per anni ha tenuto a bada, anche con vistose falle, l’immigrazione clandestina. Ci hanno raccontato che fra loro potevano esserci i terroristi di “Al Qaeda”, con le inimmaginabili conseguenze per la nostra popolazione. All’improvviso, dopo una disgrazia di cui nessuno ha colpa, a parte, i governanti dei popoli di provenienza e gli scafisti senza scrupoli che si cibano di cadaveri da molti anni, sono divenuti creature inermi per le quali occorre allargare le braccia, mentre nei loro paesi d’origine continuano a bruciare chiese, trucidare cristiani e perseguitare crudelmente chi non condivide la loro religione perché ritenuti infedeli. Papa Bergoglio, da San Pietro, sussurra sommessamente: “Vergogna”, per la tragedia di Lampedusa. Non si capisce, però chi debba vergognarsi, perché non indica esplicitamente: forse agi italiani. Il nostro “taumaturgo” Presidente Napolitano proclama editti a destra e a manca, mentre delega i responsabili di Camera e Senato a promulgare il suo pensiero in merito alla condizione dei detenuti italiani, costretti in spazi esigui e condizioni inumane, a fare urgentemente una legge per l’amnistia. Come se non bastasse, il nostro Presidente ha mostrato la sua magnanimità, recandosi nelle carceri della Capitale a stringere mani, sporche di reati e condividere il Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" NOI ITALIANI SOLI, ORFANI E VITTIME DELLE ISTITUZIONI ABBIAMO PERSO! Non che ci aspettassimo cose straordinarie, disincantati come siamo diventati, ma dopo la “grande abbuffata” di spartizioni di poltrone e potere fra le due principali coalizioni politiche italiane, abbiamo capito che gli italiani sono rimasti davvero soli, orfani e vittime delle istituzioni. Abbiamo un Governo, dove all’interno sussistono maggioranza e opposizione. PD e PDL, si ricattano vicendevolmente mentre i loro Partiti di riferimento, il PD da una parte, che fa di tutto per creare difficoltà al leader, nonché Presidente del Consiglio Letta, dall’altra un PDL apparentemente compatto, ma pronto a celebrare le “esequie” del suo leader Berlusconi. Ogni giorno Letta dice di aver fatto passi avanti nel risanamento dell’economia. Che nuovi progetti per il lavoro dei giovani sono già in cantiere. Che la produzione industriale mostra segnali........che c’è il sole e il mare è calmo... mentre dall’Europa si susseguono pesanti moniti per l’economia italiana che non decolla, che la produzione industriale denuncia cali con percentuali a due cifre, che la disoccupazione giovanile supererà fra poco il 40%, per non parlare di coloro che hanno perso il lavoro di cui nessuno parla, perché ormai devono morire, intralciano le statistiche, sono inutili alla società. Quando il presidente Letta Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" UNA GUERRA, FORSE, AVREBBE FATTO MENO DANNI ALLA LUCE di quello che è accaduto nell’ultimo anno riguardante la gestione economica dell’Italia, è difficile non essere catastrofisti. Il repentino declino economico non solo Nazionale, ma di ogni singola famiglia, legato ovviamente a quello nazionale, ci priva di ogni speranza. Certo, nessuno vorrebbe reazioni forti da parte del popolo, per contrastare la cattiva politica e l’assenza della neppur minima considerazione per la gente. La veemenza con Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" ANGELA, CON G DURA, MERKEL Piccola, grassottella, senza immagine. Indossa orribili giacche tutte dello stesso modello. Viso impenetrabile. È felicemente “fidanzata” con il presidente francese Sarkosy. Per amore? Per interesse? Chissà! Sappiamo che sta tentando di “fare le scarpe” all’Europa (all’Italia le ha già fatte). Stiamo ancora piangendo le conseguenze della Germania di Hitler che si sovrappongono le cannonate della Germania della Merkel. Berlusconi, con la sua forte personalità riusciva a tener testa alle antipatie espresse da entrambi. I malpensanti ritenevano che la colpa di questo sentimento fosse Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL "PLAUSISMO" NEOLOGISMO DERIVATO DA.. MONTI L’INCAPACITÀ dei politici italiani di gestire la “cosa pubblica” è stata riconosciuta. Sotto i nostri occhi si è compiuto il fallimento della politica italiana. Il manipolo d’incapaci politicucci ha dato forfait. Siamo sicuramente d’accordo che la situazione, così com’è andata avanti da anni, non poteva più continuare. Ogni giorno abbiamo assistito a lotte terribili, accuse feroci. Intercettazioni che avevano l’unico scopo di infangare il regnante di turno o lo scomodo del momento. Le soluzioni delle problematiche di cui aveva bisogno il Popolo sono passate in secondo piano. Alla fine la provvida mano dell’ultra ottantenne Presidente della Repubblica, complice il debito pubblico che ci ritroviamo, di cui dobbiamo ringraziare la classe politica remota, passata e presente per l’allegra gestione, e lo “spread” parola di cui si riempiono in molti la bocca, le dimissioni “forzate” di Silvio Berlusconi ha favorito la formazione di un “Governo tecnico” per incaricare i poteri economici italiani a gestire, con la scusa del “Governo tecnico”, accantonando “giocoforza”, le regole democratiche che danno al popolo
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CROCE..TTA E DELIZIA PER LA SICILIA CHISSÀ da quali cristiane intenzioni sono stati ispirati i genitori del “nuovo” Presidente della Regione Sicilia per aver aggiunto ad un cognome così impegnativo come Crocetta il nome Rosario, al loro intraprendente figliolo. Avrebbe potuto fare il prete, il parroco, il vescovo e perché no, il Papa. Immaginate: “Papa Rosario Crocetta”. Invece, è stato eletto Presidente della Regione Sicilia. Certo se avesse intrapreso la carriera ecclesiastica, avrebbe potuto evitare di fare “outing”, tanto si sarebbe ben celato fra la massa di preti gay che esistono nella chiesa cattolica e non avrebbe dovuto dar conto a nessuno del perché non si fosse sposato. Invece, è lì in bella mostra, omosessuale dichiarato, il primo dall’unità d’Italia, rendendo la Sicilia, ritenuta arretrata e conservatrice, all’avanguardia come un Paese del nord Europa. Apprendiamo anche che la metà degli assessori saranno donne. L’assessore alla cultura Battiato ha
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Ricordo di un silenzioso Presidente… Nel Popolo italiano e nella Politica di questo imbarazzante Paese, c’è un posto vuoto. È quello che ha lasciato Francesco Cossiga il 17 agosto, andandosene in punta di piedi, ma generando lo stesso un grande frastuono. C’era d’aspettarselo! Mosso dalla curiosità di verificare se certa stampa italiana, almeno in quest’occasione, colta dalla pietà generata dalla morte di un uomo, avesse cambiato cliché, calzato i guanti, mi sono apprestato a leggere i quotidiani del giorno dopo, cominciando da “ La Repubblica”: Quel buontempone di Scalfari, padreterno del quotidiano La Repubblica e della Sinistra, dedica il suo fondo a Cossiga. Lo fa rimanendo aderente alla sua avvelenata verve, con lo stesso rispetto che un “eretico” ha per una fede religiosa: in prima battuta lo definisce “un personaggio
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" PATOLOGIA ITALIANA: LA MEMORIA CORTA UNA DELLE GRAVI patologie di cui soffre il nostro povero Paese è la memoria corta a comando. Altro che giorni della memoria che si susseguono a ritmi frenetici per ricordare stragi, eccidi o altre nefandezze accadute “cento anni fa”! Festeggiano, si rammaricano, condannano: “... non dimenticare... perché quello che è accaduto “cento anni fa” non si ripeta più e sia monito per tutti... Tutto giusto, tanto forse i libri di storia ne parleranno e chi vorrà sapere, leggerà. Oggi, che fatti gravi ed eclatanti si susseguono a ritmi frenetici, che certe fasce istituzionali in barba alla tanto decantata Costituzione italiana, violano i diritti costituzionali più elementari, perseguitando, uomini scomodi e addirittura istituzioni rette da uomini scomodi. La stampa? Che dire della maggior parte della stampa? È la prima che infuoca gli animi dei ben disposti a odiare, calunniando, intercettando, spiando, demonizzando e politicando. Entra nella vita privata della gente con occhio miope e scrutatore, guardando e non vedendo a comando. Diventa puritana, irreprensibile, accusatrice, intollerante, ma a senso unico. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un imbarbarimento della politica e delle istituzioni, subìto ingiustizie, depredati dei nostri risparmi attraverso l’esosità di nuove tasse, che hanno portato i prelievi fiscali a oltre il 50% reale. Se chiediamo giustizia, ci Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" ILLUSIONE DOLCE CHIMERA SEI TU I TRE porcellini A-B-C (Alfano, Bersani, Casini), hanno raggiunto l’intesa: “Il Finanziamento non si tocca”. Casini (C) addirittura con la faccia più dura del bronzo asserisce che non tutti i politici sono ladri. Maroni, ex ministro dell’Interno del governo Berlusconi, giura che Bossi è stato raggirato. Nella mia lunga vita, non ricordo che nessuno sia stato raggirato ricevendo soldi per ristrutturare la casa, per pagare spese personali per sè e la famiglia, come è emerso dalle indagini della magistratura che naturalmente debbono essere verificate, semmai il raggiro avviene quando qualcuno sottrae denaro e beni a un altro. Questo costoso “minuetto” a spese dell’ignara comunità italiana, aggiunto ai vari casi degli ultimi tempi: Lusi dell’ex Margherita che ha distratto decine di milioni di euro dalle casse del partito, a loro volta rimpinguate spropositatamente dai rimborsi elettorali. Da dichiarazioni di esponenti dei partiti, di Continua......
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" PIÙ HORRIBILIS DI COSÌ… “ANNUS horribilis”. Queste parole, pesanti come macigni, sono state la risposta forse disperata del Presidente Napolitano, a Milano ai giornalisti che l’hanno incalzato dopo aver ascoltato la sconsolante relazione del presidente della “Consob” (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) Giuseppe Vegas, ed ha aggiunto: “Fiducia”. Certo di coraggio il nostro Presidente ne ha: chiedere fiducia dopo che l’economia del Paese è andata a gambe all’aria, dopo aver scalzato Berlusconi, eletto dal popolo, per mettere al posto suo i “Professori” dei professori dell’economia italiana, con l’intento di sanare la voragine del debito pubblico, rianimare i mercati, rilanciare il lavoro, dare fiducia alla BCE ed all’Europa tutta, ma avere ottenuto l’aumento del Debito Pubblico a 2000 miliardi di euro (notizia del mese di marzo 2012), la disoccupazione giunta a limiti insopportabili, le famiglie depresse dalla “Spada di Damocle” dei licenziamenti di massa per la chiusura delle aziende, strangolate dalla mancanza di commesse, per l’inadempienza dello Stato che paga le aziende fornitrici solo dopo molti anni dalla consegna del lavoro, pretendendo a tamburo battente le tasse senza dilazioni e in anticipo rispetto all’Iva, la cassa-
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Carlo Rossella: il mediator cortese È veramente strano! Sopratutto sono strane due cose: la prima è che qualsiasi personaggio pubblico di rilievo, nel nostro Paese, sembra essere collegato in qualche modo con il Presidente del Consiglio. La seconda cosa riguarda sempre il Cavaliere è che fra le molte persone di cui si fida politicamente, che stima e frequenta anche nel privato, provengono dalla cultura comunista come ex attivisti impegnati nel partito, protagonisti in gioventù nelle barricate più spettacolari. Due di questi in particolare, si distinguono per i modi pacati in cui spesso, chiamati a rappresentare Berlusconi in dibattiti o sulla carta stampata, ne hanno interpretato il pensiero: Sandro Bondi e Carlo Rossella, ben rappresentano questo misterioso fenomeno mediatico. Oggi però mi voglio occupare di Rossella perché di Bondi mi sono occupato recentemente: É considerato “L’arbiter elegantiarum” del giornalismo, della politica, della televisione e chissà di cos’altro ancora. Il suo primo approccio con il lavoro, lo vide nella redazione de
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Attendiamo speranzosi un segnale di presenza Certo non credo sia stato facile estirpare il “bubbone” sinistro, che negli anni ha raggiunto dimensioni ciclopiche, dal Palazzo della Regione Campania. L’imponente rete organizzativa della sinistra campana ne aveva consentito un radicamento imponente. All’inizio i consensi erano stati plebiscitari. Lui, il precedente Governatore, era stato capace di entrare nel cuore dei campani perennemente delusi dalla politica e dalla istituzioni, così da apparire l’unico in grado di risolvere tutti i guasti accumulati nei secoli. Ho sentito con le mie orecchie parole di speranza e di approvazione, sulla bocca di liberali e moderati, disposti a rinnegare le loro ideologia per appoggiare l’uomo vestito di speranza. Gli anni, i lunghi anni di disservizi, sprechi di denaro pubblico, accaparramenti ed assenze assolute delle istituzioni, hanno profondamente dissestato
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CHI DI POLTRONA GIOISCE NON IMMAGINATE quanto sia grande il desiderio di poter tracciare il profilo di un Ministro del Parlamento italiano, e poter dire di lui che nell’ambito del suo incarico Istituzionale agisca coerentemente e accetti le regole democratiche, senza intemperanze e aggressioni verbali. Molti di loro (tutti), giunti su quegli scomodi sedili di comando che si trovano nel Parlamento, si vestono di arroganza, infallibilità e molto altro e non accettano neanche minimamente di essere contrastati e ancor peggio messi in discussione per qualcosa vista in modo diverso. Questa purtroppo è una regola. Nel corso degli anni molti altarini sono stati scoperti, dai quali troppo spesso è emerso che ruberie, appropriazioni, speculazioni, tangenti, ricatti Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" SPEZZARE IL GIOGO DELLA GERMANIA L’ESTATE sta finendo” ci cantano da anni i “Righeira”. Questa volta però, si ritrovano un’Italia già finita. Quello che è accaduto in un anno nella nostra scassata Patria, ha superato ogni immaginazione. Sono state bruciate, in negativo, tutte le tappe: Governi abbandonati a “soggetti” non eletti, rigorosamente muniti di terapie d’urto per salvarci dalla capricciosa vocazione germanica di conquistare il mondo. Spread che salgono e spesso trabordano. L’incombente continua minaccia di essere cacciati fuori dall’euro con disonore. Nazioni, compresa l’Italia, messe alla gogna come dilapidatrici di “beni” Comunitari. Agenzie di rating (Mody’s and Poors ) che
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" GIRI DI WALZER QUARANTASETTEMILA imprese gestite da stranieri, sono presenti in Italia. Tremilasettecento multinazionali, hanno scelto Milano per produrre nel nostro Paese. Milano, Napoli, Roma, Torino ecc. nonostante la politica, vanno per loro conto nel creare business e immagine, combattendo in modo davvero smisurato con burocrazia, tasse, malversazione, con i governi che si susseguono, le pubbliche amministrazioni che spesso remano contro per impedire la produzione di ricchezza a eroici imprenditori che ogni giorno si cimentano con lo Stato nel suo multiforme aspetto, come“medusa” che con i suoi tentacoli avvolge, immobilizza, impietrisce chiunque osi solamente guardare. Lo spettacolo del dopo elezioni, che gli italiani sono stati costretti a vedere è quanto di peggio si possa immaginare: il balletto dei partiti che
sembra abbiano tutti vinto, quello delle poltrone che è somigliato più a una spartizione o un bottino di guerra che la grande responsabilità di affrontare e gestire un popolo. Berlusconi che nel tentativo di emergere dallo strato di guano in cui l’hanno scaraventato la politica e certi giudici, sembra aver perso la testa dettando legge e imponendo ai suoi alleati diktat quasi impossibili, non considerando che dal basso della sua posizione non può permettersi neanche di chiedere alla sua governante il menu del pranzo. Addirittura, per far leva sui tifosi del suo ex Milan, promette di ricomprarlo, dopo averlo venduto, per sanare i debiti delle sue aziende. Il miliardario numero del debito pubblico, che tutti i politici promettono di ridurre, ma ormai da decenni ha spinte inesorabili verso l’alto. Il sistema democrazia alla deriva, lo stato di diritto completamente latitante con delinquenti e assassini a piede libero che continuano tranquillamente a delinquere, imprenditori che falliscono perché non riescono a pagare fornitori e dipendenti, mentre lo Stato è debitore Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" MOLESTIE? NE VEDREMO ANCORA DELLE BELLE LA NOTIZIA del giorno, anzi del mese, ha surclassato tutte le altre, compreso il pericolo “Isis”. Il mondo ha scoperto che il pericolo maggiore è caratterizzato dalle molestie sessuali di uomini verso donne e uomini verso uomini. La scoperta è “sensazionale”. Nel modo del cinema e
della televisione, emerge che per farne parte bisogna “darla”. Prima di scandalizzarmi io stesso e approfittando dal titolo di questa rubrica attraverso la quale mi faccio interprete della gente comune, voglio fare un passo indietro: qualche anno fa, nel 2006 uno scandalo altrettanto clamoroso deflagrò. Allora, tutto cominciò da un politico del momento che, facendo parte del Consiglio Rai, aveva possibilità decisionale su chi ingaggiare per spettacoli d’intrattenimento e altro. Questa sua facoltà gli consentiva di fare “casting” nel suo ufficio istituzionale. Non vi dico la ressa, dietro la sua porta, telefonate incandescenti con faccendieri e procacciatori, per un posticino in TV. Starlette prosperose, poco talentuose, faccendieri che godevano di benefici politici, che per un angolo di notorietà “economica”, barattavano donnine prosperose e consenzienti contro contratti televisivi. Il ritornello è lo stesso di oggi. Cadde qualche testa. Qualche personaggio della televisione fu epurato, ma le aspiranti attrici, dopo un attimo di sospensione, non solo furono ammesse ai ruoli desiderati, ma qualcuna di esse, forse a parer mio, le più belle, sposarono magnati, che evidentemente si eccitavano attraverso il passato allegro delle signorine. Si susseguirono interrogazioni parlamentari, ma dopo pochissimo tutto fu resettato. Come scrisse un giornalista di quel tempo “Solo Malgioglio, che fu coinvolto come informato sui fatti, restò con il cerino acceso in mano”. Fu epurato dalla Rai per due anni. A quel tempo la gente seppe dell’esistenza del giudice Henry John Woodcock, che apri il vaso di Pandora dopo una serie d’intercettazioni telefoniche. L’opinione pubblica si divise e come oggi ci fu chi si scandalizzò e chi distrattamente affermava che è stato sempre così, perché questo era il sistema. Quello che è accaduto oggi, ha risonanza internazionale: la bomba di carta è scoppiata a Hollywood, ma per “mano” italiana, quando la nostra bella e brava Asia Argento confessò attraverso un’intervista di essere stata molestata, stuprata e perseguitata per anni dal potentissimo produttore cinematografico Harvey Weinstein patron della Miramax. Come spesso accade è bastato che la confessione di Asia si divulgasse che diecine di attrici hollywoodiane gridassero ai quattro venti che l’intraprendente produttore americano aveva molestato e violentato diecine di attrici. Una di queste, napoletana d’origine, confessò nella trasmissione di Barbara d’Urso che venti anni fa, lo stesso, la invitò nel suo hotel per un provino e con rapide mosse, si denudò e la invitò a praticargli un massaggino. La ragazza, raccontò, di avere visto il suo corpo nudo, butterato e sgradevole, tentò di fuggire, minacciando di urlare, l’uomo impaurito dal possibile scandalo, si rivestì e l’accompagnò nella hall dell’hotel. Oggi, lo scandalo è stato così enorme che a Hollywood è stato impedito a Weinstein di lavorare ed è stato radiato dalla sua stessa società di produzione. La valanga si è abbattuta su tutto il mondo occidentale. In Inghilterra un politico di spicco, accusato da una donna del suo staff, di averci provato, ha rassegnato le dimissioni e successivamente si è suicidato. Torniamo nella nostra pruriginosa Italia: ormai da diverse settimane tutti quotidiani e tutti i talk show televisivi, intervistano miriadi di attricette giovani, anziane e di mezza età, molte delle quali denunziano molestie trapassate, passate e qualcuna future. Il regista, premio Oscar Tornatore, denunciato dalla signora Trevisan: “Lui mi voleva toccare, io scappai”. Tornatore nega suffragato da numerose attrici che hanno lavorato con lui, negando qualsiasi avance. Il regista cinematografico Fausto Brizzi Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL PARTITO, PARTITO ALLA RICERCA DI SE STESSO LA PROFONDA crisi che ha generato, da sè, il Partito Democratico, dimostra che il sistema partitico e politico italiano, ha
completamente esaurito le sue risorse ideologiche. Il modo in cui è accaduto ai democratici del nostro Paese, mostra differenze rispetto al modo in cui la rottamazione di Berlusconi, creò il 12 novembre 2011, la fine del Berlusconismo, anche se quel Governo fu il secondo più longevo nella storia della Repubblica. In quell’occasione, la causa occasionale della perduta maggioranza alla Camera dei Deputati, fu un voto di rendiconto generale dello Stato. Negli anni successivi fu reso noto che il vero motivo della caduta fu il risultato di un accordo di ferro fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la signora Merkel, coadiuvata da Nicolas Sarkozy, allora Presidente della Repubblica francese. Tutti ricorderanno che questo giochetto causò, tra le altre cose, l’inizio della più profonda crisi economica del nostro Paese degli ultimi vent’anni. I più obiettivi ricorderanno anche che il protagonista assoluto di questa deflagrazione politica fu lo “spread” che, manovrato a dovere dai cuginastri francesi e un membro della genìa germanica signora Angela Merkel, causò l’annientamento dell’economia italiana. Il signor Presidente Napolitano ebbe l’ardire di blindare il progetto nominando un burocrate economista bocconiano, tal Monti, alla guida del Paese ridotto, sulla carta, quasi al fallimento. In cambio, il signor Monti, pretese e ottenne dall’ingegnoso Giorgio la nomina a vita di senatore della Repubblica. Il signor Monti seguendo ordini di scuderia, continuò il progetto Napolitano - Merkel - Sarkozy. Quello che accadde dopo, non è ancora concluso e credo non finirà presto. “I pezzi da 90” del PD prima di Renzi: Bersani, D’Alema e gli altri sottoposti Speranza, Civati, Epifani, ecc. in dissenso personale per l’onta subita, hanno commesso il madornale errore di orgoglio di uscire dal PD e creare un nuovo partito. Che siano stati a corto d’idee si è visto subito, dal nome che hanno voluto dargli: “Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista”. Il termine “Progressista che compone la sigla del partito, rimanda mentalmente alla sinistra massimalista, di cui nessun elemento che conti del nuovo partito, ha mai fatto parte. Non solo, ma partitelli di sinistra radicale, ne esistono già, sono fuori dal governo da diversi anni e se qualche loro membro, sporadicamente, ne fa parte, è solo dopo essere fuoruscito dalla sinistra radicale, per mero opportunismo di poltrona. Fatta tale considerazione, se Renzi, per questi cervelloni, senza ideologia, è il loro nemico, essendo usciti dal PD, hanno perso la Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" DIVIDI ET IMPERA MA I LATINI ERANO UN’ALTRA COSA LA VOCAZIONE al suicidio di tutti i partiti politici italiani, ovviamente identificati nella variegata genia dei leader del momento, è ormai un fatto che si ripete periodicamente attraverso segmenti sempre più brevi. In questa Italia, il cui territorio, in ogni parte dello Stivale è soggetto a terremoti, frane e smottamenti, crea nell’insieme una fragilità
assoluta, prossima alla disgregazione. Paradossalmente, politica e assetto geologico sembrano avere un destino comune. L’ultima frantumazione del Partito Democratico, nata unicamente per la lotta al potere interno, ha dimostrato ancora una volta, che l’importanza ideologica di un partito è l’unico collante che lo tiene insieme. È dimostrato che i fattori disgreganti sono ben chiari: l’idea diffusa di fare politica come lavoro, per cui ci si aspetta solo di trarre benefici economici. Per arrivare a trarre guadagni significativi, i politici debbono aprire botteghe e succursali che generino intrallazzi e scambi. Accantonata per un attimo l’attività imprenditoriale dei bottegai, è bene spostare l’attenzione sul fattore ideologico: quanto il fattore disamore per la politica, da parte degli elettori, diventò cosi generalizzato, i vari capi bastone dei partitini che si ponevano a destra o sinistra, non potendo più sopravvivere, coagularono fra loro e s’inventarono i vari Ulivi, Margherite, Socialisti Democratici, La Rosa nel Pugno, DS, etc… per non parlare dei superstiti della Democrazia Cristiana, sfuggiti da tangentopoli i quali, essendo i più “navigati”, pretesero di appartenere all’aristocrazia. Quelli sono i più pericolosi, senza scrupoli, avidi di potere e di denaro. Dall’altra parte, oltre alla ex destra democristiana, che a comando si definisce “l’ala cattolica”, dove hanno albergato i vari Casini, Buttiglione e altri, ci sono gli arrabbiati della destra, più altri corpuscoli più o meno conosciuti, schierati a destra perché per un po’ ha fatto “chic”. Con la discesa in campo di Berlusconi, questi arroganti personaggi di destra si sono sentiti offuscati, nel loro piccolo e misero mondo romantico. Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" I TASTI GIUSTI DI DONALD TRUMP “PER REPUBBLICANI e democratici è arrivato il tempo dell’unione. Dobbiamo collaborare, lavorare insieme e riunire la nostra grande nazione. I dimenticati di questo Paese, da oggi non lo saranno più”. (prima dichiarazione di Donald Trump dopo essere stato eletto Presidente degli Stati Uniti). Questa dichiarazione così accorata e pacificatrice, non rispecchia certo l’anima di Donald Trump, ma ritengo sia frutto di una grande presa di coscienza del peso che dovrà affrontare alla guida degli Stati Uniti d’America. La maggioranza del popolo americano l’ha eletto. Li ha convinti. La sua antagonista ha usato tutti i mezzi, spesso poco leciti, per mettere Trump in cattiva luce, ma evidentemente non ha saputo cogliere nel segno. Secondo me la Clinton si è limitata a enfatizzare i difetti del miliardario fuori dalle regole, ma gli americani sapevano già tutto della sua vita delle sregolatezze degli opportunismi ma Donald dal canto suo, sembrava assecondare il tono distruttivo della Clinton per poi ribattere dicendo cose che agli americani piacevano. Ha saputo toccare i tasti giusti per entrare nel cuore della maggioranza. Quando lui dice agli americani: “Mi piace pensare in grande. Se stai per pensare una cosa qualsiasi, puoi benissimo pensarla in grande”. Questa frase racchiude tutto l’orgoglio del popolo americano consapevole che la grandezza dell’America è generata dagli americani. Quando Trump grida al popolo che non vuole essere un politico, tutte chiacchiere e niente fatti, anche se sembra ovvio, rispecchia il pensiero di tutti perché i politici li subiamo tutti per cui sollecita una grande condivisione. È stato anche capace di fare autocritica, quasi assecondando le accuse dei suoi avversari: “Un po’ di moderazione sarebbe un bene. Naturalmente la mia vita non è stata esattamente una vita di moderazione”. Tale dire disarma l’avversario. Ritengo che anche nel caso dell’elezione di Trump, l’America abbia voluto aprire un varco necessario e innovativo per tutto il mondo occidentale. In questi ultimi decenni l’avvicendarsi di politici idioti a gestire l’umanità, ha determinato un grande vuoto in tutte le democrazie e noi italiani ne stiamo patendo per primi le disastrose conseguenze. Ritengo appunto che non sia tanto il fenomeno della corruzione e dalla malversazione a minare profondamente la democrazia: È l’incapacità del sistema che agevola politici di scarso potenziale a raggiungere posti di comando. Il popolo occidentale fuori dall’America, si è scandalizzato al pensiero forte e determinato di Trump quando dice in uno dei suoi discorsi: “Costruirei una grande, grandissima muraglia sul nostro confine meridionale, e farei pagare il Messico per quella muraglia. Segnatevi le mie parole. Non c’è scala che possa Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo BRAVEHEARTS (CUORI IMPAVIDI) IL REGNO UNITO, non ha mai dovuto dimostrare a nessuno, tantomeno all’Unione Europea la propria personalità e capacità di autoregolamentarsi. L’ultima spettacolare
decisione del suo popolo, di staccarsi dall’Europa, avvenuta attraverso un coraggioso referendum, l’ha dimostrato ampiamente. Negli ultimi anni il malessere dalla totale dipendenza dalla Germania, nella persona di Angela Markel, è serpeggiato in tutti i 28 Stati Membri. Qualcuno ha minacciato esodi poco credibili, ma sono bastati bastone e carota dalla cosiddetta Europa Unita (Angela Markel) per farli desistere. Ormai è chiaro a tutti: le intenzioni teoriche dei Padri Fondatori sono state disattese in tutti i punti a favore del potere economico dei più forti e prevaricatori. La politica, quella sporca, che ben conosciamo nel nostro Paese, è l’unico motivo conduttore dei pochi che decidono. Sono emerse e si sono acuite le antipatie e sensi di rivalsa fra i ventotto (meno uno). L’Italia in particolare, soffre ancora per questi sentimenti a suo carico, tranne il “calarsi le braghe” dei nostri politici al governo a brevi cenni di richiesta d’aiuto di Bruxelles, per alleanze all’interno della Commissione Europea, per poi, raggiunto l’obiettivo, scacciarci con una pedata nel sedere. Questo avviene da decenni. Gli allarmismi creati “ad hoc”, dopo il risultato del referendum che ha decretato l’uscita del Regno Unito dall’Unione, hanno lo scopo di far desistere eventuali membri scontenti. Il polso della situazione, in Europa, si capisce pochissimo, dalle informazioni riportate dai quotidiani, che per la maggior parte sono filogovernativi. Gli allarmismi si susseguono ingigantendo opportunamente lo spauracchio del disastro economico, ma sono certo, perché la Storia lo ha dimostrato, che a parte un discreto disorientamento iniziale, tutto rientrerà nella norma, che non vuole dire “bene”, ma con ulteriori intrighi per conservare le poltrone e “salvare capra e cavoli”. Il Popolo però non può esprimere la sua volontà. E dire che in Democrazia l’unico la cui volontà è sovrana, è proprio il Popolo. L’hanno scritto su tutte le Costituzioni dei Paesi democratici, ma fino ad oggi, guarda caso, l’ha realizzato solo la tanto vituperata Inghilterra. Se chi ci governa avesse avuto capacità e onestà, avrebbe già da tempo dovuto prendere iniziative contro questa Europa. Gli Stati Membri sono tutti immobilizzati dalla Germania travestita da Europa che s’intromette anche negli affari interni politici ed economici degli Stati Membri: guai a sforare in qualsiasi settore, pretendono di gestirci anche la spazzatura con lo scopo poco apparente di trarre vantaggio obbligandoci spesso a stoccaggi, pagati come oro, verso questo o quello dei Paesi Membri. Per non parlare della moneta unica, che ha creato, in particolar modo in Italia un sisma apocalittico all’economia e ai singoli cittadini, soggiogandoci con interventi apparentemente rafforzativi per le nostre casse, ma che contribuiscono a creare dipendenza. Quando il primo gennaio del 2002 l’euro entrò in vigore, chi decise fu il signor Prodi, primo Presidente della Commissione Europea e il signor Ciampi, all’epoca Presidente della Repubblica. Alcuni dei popoli delle Nazioni aderenti erano amministrati da politici che facevano anche gli interessi dei Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" SANITA’ ASSASSINA “LA SANITÀ, al sud è una schifezza”. “Al sud se hai un malessere, puoi morire”. “Prima che si accorgano di quale male soffri, fai in tempo a morire”. Oppure: “per un sospetto carcinoma al sud, prima che si riesca ad avere una visita, può passare anche un anno” ecc... Quante volte abbiamo sentito queste frasi, o le abbiamo pronunciate noi stessi? E lo dimostra l’esodo doloroso di malati o presunti tali che si recano a migliaia al nord dell’Italia per usufruire di cure e attenzioni adeguate. Tale opinione è ancora molto radicata nel popolo dell’Italia di serie “B”, confinato nelle Regioni meridionali. Qualche anno fa era ancora così, ma oggi molto è cambiato non perché la situazione sanitaria, al sud sia migliorata, ma è peggiorata quella del nord. Il peggioramento cui mi riferisco è molto più sottile, ambiguo e nefasto di quello dell’Italia meridionale. I detrattori del sud, nel suo insieme, potrebbero insorgere a questa mia dichiarazione, ma da una mia indagine effettuata a campione su varie realtà sanitarie pubbliche e private dell’ Italia settentrionale, emerge che la vera “malasanità” è al nord. Sembra un’enormità, ma la causa dell’inaffidabilità del sud è maggiormente caratterizzata da ignoranza, indifferenza e scarsa attrezzatura clinica. A questo si aggiunge sicuramente anche il malaffare, ma non è predominante. Al nord, invece, c’è spesso la corsa all’acquisto di apparecchiature d’avanguardia, il meglio del meglio, perchè spesso questo crea le condizioni per tangenti milionarie riscosse da sanitari senza scrupoli. Questa mia indagine non santifica certo il malaffare delle regioni meridionali. Da quelle parti, ad esempio, acquistare una siringa può costare cinque euro, mentre al nord può costarne cinquanta centesimi. Tutto questo si riferisce solamente al malaffare inerente tangenti e altro per la logistica. La cosa molto più grave però, avviene quando il malaffare si proietta sulla salute. Prendiamo in esame le prenotazioni per visite specialistiche con il servizio sanitario nazionale, dove file di centinaia di persone che attendono ore solo per accedere agli sportelli, quando vi approdano, i tempi per visite di “routine”, si dilatano da due tre mesi fino a superare l’anno d’attesa. Fino a sentirti proporre che se non puoi aspettare, se sei “solvente”, il giorno dopo all’ora a te più comoda, potrà essere fissata una prenotazione. Questo è ancora nulla, perché dopo aver pagato il costo previsto per i solventi, che può superare le centinaia di euro, incappi in un medico molto “scrupoloso” t’infligge una sfilza di esami e accertamenti, da eseguire naturalmente in quella stessa struttura, da costringerti a risiedere in quell’ospedale per settimane. Ho scoperto che questo metodo deriva da ordini “di scuderia”, impartiti dalla Direzione dell’ospedale per implementare i rimborsi regionali per le prestazioni. Ancora non basta: ho sentito proporre a un giovane paziente che soffriva di stitichezza, l’applicazione sottocutanea di un “chip” da attivare con un telecomando per stimolare la deiezione. Questo è ancora nulla al confronto di ciò che potrebbe capitarti se ti prescrivessero un intervento chirurgico in una parte del corpo composta da due organi: reni, ginocchia, mani, occhi, polmoni. Correresti il rischio, al risveglio dall’anestesia di vedere operato e asportato l’organo sano, come riporta “Il Corriere Fiorentino”: Grave errore all’ospedale San Luca di Lucca. A un malato di tumore di Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL VELO DI SILENZIO IL VELO DI SILENZIO calato sul caso Wikileaks Vaticano, gestito ad arte per far decantare lo scandalo, è lo stesso che i nostri politici al potere usano per diminuire la portata degli scandali, spesso di corruzione, con l’aiuto di qualche istituzione indipendente. Molto spesso riesce, vedi il caso Penati a Milano, caduto in prescrizione. Nel caso del Vaticano, oltre al sistema di intimorire chi “scoperchia le pentole”, è utilizzato l’ottimo sistema catalizzatore rappresentato dalla figura del Papa il quale tratta questa vicenda come se non lo riguardasse neppure di striscio. I discorsi affrontati dal Pontefice fin dall’inizio, sono stati da spettatore scandalizzato e moralizzatore, in netto contrasto con i prelati che rappresentano le più alte cariche della Chiesa a livello mondiale, coinvolti in prima persona con atti che, se dovessero essere definiti, s’intersecherebbero con i più raffinati protagonisti del malaffare internazionale. Cataste di denari che scorazzano in tutto il Continua..... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Nitto Palma: silenzio parla la giustizia OGGI, nel vortice della Politica, l’italiano medio, con tutta la buona volontà, riesce a malapena ad identificare qualche Parlamentare e qualche Ministro, figuriamoci a tentare di capire da dove arrivano e cosa hanno fatto nella loro vita precedente di liberi cittadini, se non quello che la stampa riesce a voler far intendere. Certo che, se la principale stampa nazionale, dovesse essere indipendente, non potrebbe tessere lodi di nessun politico o scovare meriti per i quali, potrebbero meritarsi l’arduo e ricco compito di sedere negli scranni dei palazzi del potere, ma come tutti ben, sanno, gli schieramenti della stampa, sono consentiti dalle stesse leggi italiane, che con contributi economici cospicui riescono a tenere in piedi un giornale. Il nuovo Ministro della Giustizia è Nitto Palma,
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" FALLIMENTO ITALIA NULLA VA bene nel nostro stravagante Paese. Ormai precipitiamo da molto tempo senza sosta. Non va bene neanche il popolo italiano, che si è lasciato travolgere dalla “malversazione” dei governanti. “Malversazione”, quando si lascia precipitare il Paese nel baratro del fallimento e continuare a comandare ad oltranza senza distogliere l’attenzione da obiettivi personali. Consentire di dissipare denaro pubblico a esponenti di partito per arricchirsi, non porre rimedio e controllo a fiumi di denaro provenienti anche dall’Unione Europea, sotto forma di contributi, per progetti mai realizzati. Non passa giornata senza che non si abbia notizia di politici di Consigli Regionali, Provinciali, Comunali, e di politici preposti a gestire la Nazione, che non si approprino di denaro Pubblico.
Ultimamente, in Sicilia per lavoro, mi è capitato di ascoltare l’umore della popolazione in merito ai governanti, non solo del territorio, ma a livello nazionale ed è emerso, ad esempio, che un famosissimo politico del luogo, oggi al Governo, dopo la sua elezione al parlamento regionale prima e nazionale oggi, ha fatto incetta di proprietà immobiliari, locati a importanti Uffici della Pubblica Amministrazione, attraverso compiacenti prestanome, nella sua città d’origine. Come se non bastasse, attraverso il suo potere politico, ha rilevato, a beneficio della moglie, il più importante studio legale romano, il cui ex titolare, riconducibile ad un alto esponente dell’economia politica Nazionale, aveva avviato con grande successo e prestigio, acquisendo un portafoglio clienti di tutto rispetto, tra l’altro anche consulenze per alcuni Ministeri con relative costosissime prestazioni. Lo stesso politico pizzicato a usufruire di un appartamento in affitto nel cuore di Roma, di proprietà di un amico, indagato per riciclaggio, con un prezzo di super favore, indagato inizialmente, ma che ha goduto amorevolmente di un procedimento di archiviazione. Anche un altro politico di spicco, uomo di specchiate virtù, collocato a Sinistra con proficui interessi nelle “slot machine”, che si è adoperato per alleggerire una fragorosa multa per l’uso sconsiderato di queste infernali macchine. Che dire della vicenda dei nostri Marò Latorre e Girone, in India, che rischiano la pena di morte a causa dell’inefficienza della Farnesina, la cui titolare “fantasma”, ha ampiamente dimostrato inadeguatezza e incoscienza nel suo ruolo. Ultimamente abbiamo visto su un quotidiano la foto del candidato premier indiano Narendra Modi, che reclama la testa dei nostri marò, omaggiato con un bouquet di ori Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania STERILI ELEZIONI EUROPEE (macchina mangiasoldi) Le inutili elezioni Europee hanno avuto un solo pregio: hanno mostrato gli errori di un sistema europeo che è solo una macchina mangia soldi. L’Unione Europea così com’è non da nessun beneficio alle Nazioni che la compongono. In Europa c’è un solo “padrone”, la Merkel, che con imperativi e sotterfugi gestisce la Comunità in funzione dell’economia tedesca a solo
suo unico beneficio. Questa non è un’opinione, ma il proliferare, in tutta l’Unione Europea, di partiti anti Europa e anti euro dimostra la dilagante sofferenza maggiormente economica dell’Unione. L’Europa manca della “Costituzione”, attraverso la quale, le regole sarebbero uguali per tutti e normerebbero l’assoluta disuguaglianza causata da chi detiene il potere economico. La Costituzione non è naturalmente tutto quello che servirebbe, ma ritengo essere un buon inizio. La cosa grave è che tutti sanno, ma quelli che sono dentro questo meccanismo, avendo creato una blindatura iniziale, sono intoccabili. I politici che si avvicendano attraverso pubbliche elezioni, hanno grandi limiti decisionali nell’evoluzione del sistema. I famosi semestri europei che coinvolgono a turno le Nazioni componenti, l’Unione, che sulla carta dovrebbero gestire la Comunità, sono un imbroglio per due ragioni principali: per primo, i limiti posti dal regolamento determinano che nella sostanza, i poteri sono solo rappresentativi, ma, di fatto, comanda il potere economico gestito solo da chi si allinea al volere del più forte (la Germania); secondo per la brevità del periodo (sei mesi) che con tutti i limiti di tempo e con la farraginosa e lenta burocrazia vigente, non si può neppure avviare alcun processo. Di seguito sono indicati i poteri della Presidenza di turno pubblicati da Wikipedia: Poteri e funzioni “Il compito principale della presidenza del Consiglio dell'Unione europea consiste nell'organizzare le riunioni del Consiglio e nel presiederle (ad eccezione del Consiglio in formazione "Affari esteri", che è sempre presieduto dall'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza). Lo stato che detiene la presidenza assicura inoltre la rappresentanza del Consiglio all'esterno. Lo Stato che detiene la presidenza ha il potere di individuare delle priorità per l'azione e di proporre gli argomenti all'ordine del giorno delle riunioni del Consiglio, anche se deve svolgere la sua funzione in modo imparziale, evitando di concentrare i lavori del Consiglio su temi poco rilevanti per l'Unione europea nel suo complesso o per gli altri stati membri. Lo stato che detiene la presidenza ha inoltre il compito di coordinare e guidare i negoziati tra gli stati membri che si svolgono all'interno del Consiglio e ha la responsabilità di dialogare con la Commissione Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" SEGNO ZODIACALE BILANCIA UN SEGNO UN DESTINO PER LA NOSTRA GUARDASIGILLI ANNA MARIA CANCELLIERI, è stata coniata da Madre Natura per portare il fardello della Giustizia e
della carriera Prefettizia. Sin dall’inizio della sua carriera come Prefetto, avvenuta nel 1993, è sempre andata avanti come un “bisonte della strada”, portando la sua responsabilità di rappresentante del Governo a Vicenza, Bergamo, Brescia, Genova e Catania. Finalmente, nel 2009, il “bisonte” viene collocato in pensione, lasciando di se rigore, onestà, correttezza e tanto altro. Non contenta però, non incline alla rassegnazione di fine carriera al servizio dello Stato, accetta dallo stesso anno in avanti, diversi incarichi, a destra e a manca: Presidente della commissione del piano rifiuti della Sicilia; contemporaneamente nominata commissaria del Teatro Bellini di Catania; in seguito commissario prefettizio a Bologna per tamponare lo scandaluccio del sindaco Flavio Delbono. Tamponò diverse situazioni venutesi a creare nell’ambito dell’amministrazione pubblica fino al fatidico 16 novembre, quando iniziarono i veri guai per la nostra povera Italia ancorché, il plurimandatario Presidente Napolitano ebbe la brillante idea di nominare presidente del Consiglio Mario Monti. Il primo pensiero del neo presidente fu per la Cancellieri che fu investita dall’incarico di Ministro dell’interno. Si è subito fatta notare, calandosi energicamente nel suo ruolo, aggredendo subito i patrimoni dei mafiosi, sciogliendo per infiltrazioni mafiose il comune di Reggio Calabria e altro ancora. Il Governo Monti cadde, ma prima di lui caddero gli Italiani, travolti da “spread”, da Europa, da Germania, da Merkel e da Napolitano, quest’ultimo, che poco dopo fu pregato da Berlusconi per primo e a seguire dalla maggioranza dei Parlamentari ad accettare il secondo mandato come Presidente dando luogo di fatto alla prima Repubblica Presidenziale italiana, Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" LA (IN)VIOLABILITA' DELLA COSTITUZIONE LA CONTINUA esaltazione della democrazia da parte di tutti gli schieramenti politici, illude i popoli occidentali che la democrazia di ogni Paese è un bene incommensurabile. Per noi italiani, in particolare, ormai questo
concetto di democrazia è solo teorico. A partire dalla Costituzione Italiana, essa è violata tutti i giorni, cominciando dall’articolo uno: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Tratti successivi caratteristici sono poi: L’elettività. La temporaneità delle cariche pubbliche. “L’accesso ad esse non avviene per ereditarietà e per appartenenza dinastica, ma, appunto, per elezione, e la durata in carica non può mai essere vitalizia (se si esclude il caso particolare dei pochi senatori a vita), ma limitata ad un tempo fissato dalla legge, si tratti del Sindaco di un piccolo Comune o del Presidente della Repubblica”. Nelle ultime vicissitudini politiche questo è stato clamorosamente violato. Tutto cominciò quando con un sapiente colpo di mano attuato da qualcuna delle più alte cariche dello Stato, il Governo Berlusconi fu costretto alla “ritirata in campo”. Elezione del presidente: Per garantire un consenso il più possibile esteso intorno ad un’istituzione di garanzia, nelle prime tre votazioni è necessaria l’approvazione dei 2/3 dell’assemblea (maggioranza qualicata); per le votazioni successive è sufficiente la maggioranza assoluta. La carica dura 7 anni, ciò impedisce che un Presidente possa essere rieletto dalle stesse Camere, che hanno mandato quinquennale, e contribuisce a svincolarlo da eccessivi legami politici con l’organo che lo vota. La Costituzione Italiana non prevede un limite al numero di mandati per quanto concerne la carica di presidente della Repubblica. Il primo caso di riconferma del presidente uscente è datato 20 aprile 2013 con l’elezione di Giorgio Napolitano. Come si osserva, dalle poche righe precedenti si rileva per primo che la “sovranità appartiene al popolo..”. Tale sovranità è stata per tre volte elusa nell'avvicendarsi degli ultimi tre Presidenti del Consiglio, nominati (eletti) dal capo dello Stato, per cui l’unico ultimo legittimamente eletto è stato il Cavaliere Berlusconi, disarcionato in campo. Per ciò che riguarda l’elezione del Presidente della Repubblica è ancora più clamorosa perché se prima la Costituzione dice che la carica dura 7 anni e ne spiega le motivazioni, più avanti declama che la Costituzione italiana non prevede un limite per quanto concerne la carica di Presidente della Repubblica. Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia per varie legislature Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" LA PEGGIORE STAGIONE DELLA NOSTRA VITA NULLA VA BENE nel nostro stravagante Paese. Ormai precipitiamo da molto tempo senza sosta. Non va bene neanche il popolo italiano, che si è lasciato travolgere dalla “malversazione” dei governanti. “Malversazione”, quando si lascia precipitare il Paese nel baratro del fallimento e continuare a comandare ad oltranza senza distogliere l’attenzione da obiettivi personali. Consentire di dissipare denaro pubblico a esponenti di partito per arricchirsi, non porre rimedio e controllo a fiumi di denaro provenienti anche dall’Unione Europea, sotto forma di contributi, per progetti mai realizzati. Non passa giornata senza che non si abbia notizia di politici di Consigli Regionali, Provinciali, Comunali, e di politici preposti a gestire la Nazione, che non si approprino di denaro Pubblico. Ultimamente, in Sicilia per lavoro, mi è capitato di ascoltare l’umore della popolazione in merito ai governanti, non solo del territorio, ma a livello nazionale ed è emerso, ad esempio, che un famosissimo politico del luogo, oggi al Governo, dopo la sua elezione al parlamento regionale prima e nazionale oggi, ha fatto incetta di proprietà immobiliari, locati a importanti Uffici della Pubblica Amministrazione, attraverso compiacenti prestanome, nella sua città d’origine. Come se non bastasse, attraverso il suo potere politico, ha rilevato, a beneficio della moglie, il più importante studio legale romano, il cui ex titolare, riconducibile a un alto esponente dell’economia politica Nazionale, aveva avviato con grande successo e prestigio, acquisendo un portafoglio clienti di tutto rispetto, tra l’altro anche consulenze per alcuni Ministeri con relative costosissime prestazioni. Lo stesso politico pizzicato a usufruire di un appartamento in affitto nel cuore di Roma, di proprietà di un amico, indagato per riciclaggio, con un prezzo di super favore, indagato inizialmente, ma che ha goduto amorevolmente di un procedimento di archiviazione. Anche un altro politico di spicco, uomo di specchiate virtù, collocato a Sinistra con proficui interessi nelle “slot machine”, che si è adoperato per alleggerire una fragorosa multa per l’uso sconsiderato di queste infernali macchine. Che dire della vicenda dei nostri Marò Latorre e Girone, in India, che rischiano la pena di morte a causa dell’inefficienza della Farnesina, la cui titolare “fantasma”, ha Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL PAPA E' ANCORA SUA SANTITA'? “Annuntio vobis gaudium magnum habemus Papam”. Il 13 marzo 2013, la Chiesa di Roma ha avuto il suo Vescovo, dopo le clamorose dimissioni dell’intellettuale, riservato e gentile Papa Ratzinger. La Storia si soffermerà molto su tale inconsueto evento e chi avrà la ventura di leggerne il commento, saprà anche quali sono state le motivazioni che hanno creato l’ulteriore terremoto nella Chiesa, dopo gli scandali dello Ior, i furti di documenti riservati in possesso di Benedetto XVI, la pedofilia ecclesiastica in tutto il mondo cattolico, le lobby gay in Vaticano e molto altro. Dicono che Papa Francesco sarà l’Uomo della svolta. Dio sa se l’Italia abbia bisogno di svolte! Da subito, Papa Francesco, mostrò un profondo senso di umiltà, con le parole e gli atteggiamenti. La sua bianca tunica, da cui traspare vistosamente un pantalone scuro, ci fa pensare ad un prete di campagna, che a tutto pensa, tranne che al suo abbigliamento: è cosa buona? Siamo sempre stati abituati “all’aplomb” del Papa, dai rigorosi e rassicuranti abiti bianchi con la papalina perfettamente aderente al capo, da sembrarne parte integrante, mocassini rossi, quasi civettuoli, ma dal significato altamente ecclesiale. Paramenti da cerimonia intessuti di fili d’oro con ricami esclusivi e dai colori sgargianti che evocano, all’occhio ignorante, chissà quali fantasie. Papa Francesco non è tutto questo. Quando fu eletto, scelse il nome Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" TEMPO DI... DRAGHI NON CREDEVO alle mie orecchie quando, qualche giorno fa, ho ascoltato Mario Draghi, Presidente della BCE (Banca Centrale Europea), esprimere grande delusione verso le Banche italiane le quali, a suo dire, ed è vero, hanno ricevuto dalla BCE centinaia di milioni di euro a un tasso all’1% con l’obiettivo di finanziare imprese italiane per fare ripartire l’economia, ma che invece, non solo non hanno concesso mutui e finanziamenti, ma hanno investito in buoni del tesoro italiani e tedeschi a tassi molto elevati con guadagni vergognosamente elevati. Quello che è ancor più grave togliendo ossigeno alle imprese italiane già in grande difficoltà per non riuscire a riscuotere i crediti con lo Stato e le Pubbliche Amministrazioni. Questo Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" AGNELLI E/O LUPI DI RECENTE l’Italia, ha commemorato a Torino attraverso la sua più alta espressione rappresentativa, nientemeno che nella figura del Presidente Giorgio Napolitano, il decennale della scomparsa di Gianni Agnelli. Sono state spese parole di rimpianto e di elogio, e non solo, per la figura così emblematica della storia recente dell’economia della smemorata Italia. Certo sono passati oltre 5 decenni da quando il canto ammaliatore della Fiat degli anni ‘60, chiamò a raccolta migliaia di italiani del sud. La facoltosa famiglia Agnelli, profittò della ricostruzione, dopo la guerra, per cogliere a piene mani quella manodopera, facile da racimolare dalle forze lavoro delle campagne meridionali. Ben presto le popolose aziende agricole furono spopolate, dividendo patriarcali famiglie di agricoltori. Presto, il passaparola Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Addio sogni di gloria… Molto presto il soprammobile sarà spostato dalla Camera al camerino, inteso come ripostiglio di oggetti in disuso di nessun valore. Qualcuno dice che anche la Tulliani cambierà camera, portando con se quello che è rimasto dei gioielli di famiglia non alienati a società in essere di qualche paradiso fiscale. Il povero Gianfranco Fini, dopo la figura di...... fatta, avrà ben poche alternative politiche e se non avrà ben risparmiato durante questi anni di bella vita, dovrà presto cercarsi un’occupazione adatta al suo “stato”. I suoi sogni di gloria costruiti nell’inganno, nel falso e nel tradimento, sono crollati. Ha ben saputo trascinare con se quei quattro gatti, che l’avevano seguito sull’orlo del dirupo e precipitati con lui. A chi la racconterà più? Vespa lo inviterà ancora nel suo “porta a porta”? O lo lascerà dietro la porta? Le sue rosee cravatte, saranno ancora protagoniste di cattivo gusto nei salotti televisivi? Cosa racconterà a Donna Assunta come Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" TRA VAMPIRI E LUPI MANNARI “SONO a rischio i risparmi degli italiani, soprattutto quelli piccoli”. Testuali parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Mario Monti, dopo l’approvazione da parte della Camera di una serie di randellate che da questo mese si abbatteranno sulla testa degli italiani. Hanno chiesto e ottenuto il beneplacido di una maggioranza vile e inutile, composta degli stessi elementi di governo e di opposizione che fino a pochi giorni orsono, si accapigliavano separati, accusandosi vicendevolmente di ogni nefandezza ed ora abbracciati a condividere vilmente la depredazione da parte del governo in carica, composto di ricchissimi banchieri e santissimi economisti, a carico della gente che ha sempre pagato quello che è stato loro chiesto con l’illusione di Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" 2 maggio 2011. “Buonasera. Questa notte posso riferire al popolo americano ed al mondo, che gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione, nel corso della quale, è stato ucciso Osama Bin Laden, il leader di al-Qaeda, un terrorista responsabile della morte di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti”.
L’AMERICA, il mondo intero, con un sospiro di sollievo, ha ultimamente appreso, dalla viva voce di Barack Obama, nella notte del 2 maggio 2011, che Osama Bin Laden è stato eliminato da forze speciali americane, con un blitz micidiale, che ha ridotto a zero inutili spargimenti di sangue. Per utilizzare un termine usato frequentemente: “un’operazione chirurgica”, che ha decapitato il capo indiscusso di “al-Qaeda”. Noi, che siamo abituati a guardare con occhio critico le azioni dei politici, ma non per partito preso, ma perché tutti i politici, hanno sempre tentato di farci credere quello che hanno voluto, siamo assaliti da un dubbio, molto vicino alla certezza, che questa operazione telecomandata, sia stata tiata fuori dal cappello a cilindro, nei tempi opportuni per riattizzare l’interesse degli Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Matteo Renzi: l’intelligenza dell'intellighentia Quando si parla di politica a Firenze, il pensiero dei fiorentini e non solo, va a Giorgio La Pira, che fu anche sindaco di Firenze dal 6 luglio 1951 al 1958 e successivamente dal 1961 al 1965. I fiorentini, come tutti i toscani, asciutti e scontrosi nel carattere, sotto l’aspetto della scelta dei propri amministratori, sono intransigenti. Amano ben capire e verificare i candidati, prima di porre loro una timida fiducia. Generalmente l’ideologia di questo popolo, è nettamente progressista e lo fu anche quando elessero e riconfermarono ripetutamente Giorgio La Pira, siciliano d’origine, che con la passione e la riservatezza, conquistò la gente di Firenze, al
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" LA BELLA VITA DEL POLITICO DI PROFESSIONE NEL PIANO di riduzione di spesa di questo Governo, fin dall’inizio, abbiamo tutti plaudito all’intenzione della coalizione di abolire le Provincie, perché inutili, le cui esigue funzioni sarebbero facilmente spalmate fra Comuni e Regioni. Se ne parla già da un anno e settimanalmente sembra che i geni dell’economia nazionale, al Governo, siano in procinto di cancellarle con un soffio, ma ciò non accade. Perché? Tutti lo sappiamo, l’hanno detto loro: “Con l’abolizione delle Provincie, lo Stato risparmierà 50 milioni di qui, 30 di là”. I dipendenti saranno messi in mobilità e assorbiti da altre pubbliche amministrazioni e così via. La realtà è che il Governo Monti sta esaurendo la sua forza propulsiva per mancanza d’idee concrete e per eccessiva abbondanza di arroganza di sapere tutto quello che serve agli italiani per il loro benessere. Non fa nulla se le aziende falliscono, i cinquantenni a casa senza lavoro, Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" FACCIA COME GRETA GARBO Si dice che su questa Terra tutto ciò che inizia finisce ed io aggiungo che se non finisce di suo, il buonsenso dovrà farlo finire. Nel cinema, Greta Garbo interruppe la sua strepitosa carriera ancora giovane e bellissima per far rimanere di se l’immagine che oggi, dopo la sua morte ce la ricorda bellissima ed enigmatica. Nella canzone, da noi in Italia, abbiamo l’esempio di Mina, che al culmine della sua carriera, decise di ritirarsi e pur continuando la sua longeva attività, diffondendo la sua voce attraverso le radio ed i dischi con mai diminuito successo, non abbiamo di lei che immagini di repertorio che la mostrano bellissima, sensuale e molto altro.
Nella politica, dove siamo abituati a veder morire i più scaltri di vecchiaia sugli scranni delle Camere, senza ritiri strategici che Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL POPOLO RIVUOLE LA SOVRANITÀ PERDUTA “UMBERTO II”, detto il Napolitano, regna ancora. Senza nulla togliere alla carica Istituzionale ricoperta, senza nulla togliere all’uomo Giorgio Napolitano e con tutto il rispetto dovuto al Presidente, vertice di tutte le istituzioni del nostro Paese, da cittadino, da giornalista da osservatore da molti anni, delle dinamiche della Politica italiana, credo sia stato superato abbondantemente ogni limite. Quando parlo di limiti superati, mi riferisco principalmente alla fallimentare situazione politica, economica e culturale in cui l’Italia versa da qualche anno con una “escalation” di situazioni a volte anche grottesche. Questo Governo di cosiddetti Tecnici che sta governando l’Italia come fosse una delle Banche, che hanno in qualche modo gestito, e che quando li mettono in mobilità un’altra banca è pronta ad accoglierli, hanno anche loro Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Marina Berlusconi: una donna con le..palle La carrellata di "Politici" di cui si occupa questa rubrica solitamente, non mi impedisce oggi di includere una donna che sembra lontana dalla politica, pur essendo la primogenita del politico più discusso d’Italia e non solo. Marina Berlusconi! Chissà perché nominandola, mi viene in mente Angela Merkel, cancelliere del Governo tedesco. Maria Elvira Berlusconi, questo è il suo nome completo, oggi quarantatreenne, degna sorella di Pier Silvio, secondogenito del Presidente. Non si è fatta mai notare se non per la serietà e l’aplomb. Certo che se in Italia vigesse la monarchia e se Silvio Berlusconi fosse Re invece che Presidente del Consiglio, degna erede al trono sarebbe sicuramente lei, sia perché come primogenita le spetterebbe di diritto, sia perché molti ritengono abbia ereditato dal padre le palle. Della vita privata di Marina Berlusconi si sa poco. Mai nessun paparazzo ha avuto l’opportunità di coglierla in fallo e Dio sa se di paparazzi prezzolati e disponibili ne esistono. Dopo le molteplici acquisizioni di aziende che la Fininvest nel corso degli anni ha effettuato, e dopo che a soli 30 Continua...... VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Dieta di Stato La prima cosa che mi viene in mente nel ripercorrere le gesta di Marco Pannella, è la natura pluricromatica di questo istrionico personaggio della politica italiana. Non si definisce un politico di razza, ma è stato il primo a cavalcare opportunisticamente, tutti colori che la politica italiana negli anni ha mostrato al popolo degli elettori. L’apparente fragilità che mostra, quando con i digiuni, “intenerisce il core”, gli ha fatto guadagnare una salute di ferro. I suoi teatrali digiuni che di volta in volta accompagnano le sue proteste, gli hanno procurato una longevità ed una lucidità degna di nota. Dopo un digiuno, rinvigorisce, si ricarica e prosegue. In natura, per le piante di limone, che per varie ragioni mostrano segni di stanchezza, ogni buon contadino del sud sa bene come risolvere: è sufficiente non bagnare ed abbandonare per un lungo periodo la pianta. Successivamente, quando le foglie saranno cadute ed il tronco mostra disidratazione, è sufficiente
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di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Il rosso s’addice a Montezemolo Fanno a pugni per averlo come Presidente, Amministratore Delegato, socio di maggioranza o di minoranza, come membro di tutto e di più. Sicuramente è uno che vola alto, così alto che per noi di “vox populi” che siamo abituati a valutare quello che ci viene mostrato, non è “nè carne nè pesce”. Eppure all’interno della galassia Fiat, ha già rifatto molti giri nelle varie presidenze. Tutte le volte che viene ripreso lo ammiriamo sempre elegantemente vestito, avvolto nel cachemire più raffinato o seduto sulle poltrone più “IN” , per poi scoprire che è padrone di “Ballantyne”, marchio internazionale del cachemire ed è anche padrone di “poltrona frau”. Legge “La Stampa” dove è membro del consiglio di amministrazione;
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