VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Carlo Rossella: il mediator cortese È veramente strano! Sopratutto sono strane due cose: la prima è che qualsiasi personaggio pubblico di rilievo, nel nostro Paese, sembra essere collegato in qualche modo con il Presidente del Consiglio. La seconda cosa riguarda sempre il Cavaliere è che fra le molte persone di cui si fida politicamente, che stima e frequenta anche nel privato, provengono dalla cultura comunista come ex attivisti impegnati nel partito, protagonisti in gioventù nelle barricate più spettacolari. Due di questi in particolare, si distinguono per i modi pacati in cui spesso, chiamati a rappresentare Berlusconi in dibattiti o sulla carta stampata, ne hanno interpretato il pensiero: Sandro Bondi e Carlo Rossella, ben rappresentano questo misterioso fenomeno mediatico. Oggi però mi voglio occupare di Rossella perché di Bondi mi sono occupato recentemente: É considerato “L’arbiter elegantiarum” del giornalismo, della politica, della televisione e chissà di cos’altro ancora. Il suo primo approccio con il lavoro, lo vide nella redazione de La Stampa per approdare successivamente a Panorama. La sua ideologia politica era ben chiara: si vantava di essere iscritto al Partito Comunista Italiano. Ebbe la fortuna e forse anche la capacità di farsi apprezzare al punto da divenire inviato di politica estera in Medio Oriente, in Sud America ed in Africa. La svolta determinante della sua vita sopraggiunse con la caduta del muro di Berlino, dopo la quale abbandonò il PCI e dopo essere stato posto alla guida di Stampa Sera, solo per poco tempo, venne nominato vice direttore vicario di Panorama. A questo punto viene spontanea una riflessione: era inseguito clamorosamente dalla fortuna o le sue capacità intellettive erano tali che se lo contendessero tutte le testate giornalistiche? Non so dirlo,
ma una cosa è certa era dotato di una tempistica strepitosa, la medesima tempistica che con la discesa in campo di Berlusconi, lo vide schierato a suo favore manifestandone una profonda ammirazione. Dopo un periodo di osservazione che vide il dinamico Carlo, prima Direttore del Tg1, nel 1994, dopo due anni, chiamato personalmente dal signor Fiat alla direzione della Stampa. Finalmente negli ultimi anni ‘90 il grande passo che valeva tutta una vita, lo vide direttore del settimanale televisivo Verissimo. Era fatta, Carlo Rossella aveva messo un piede a Canale 5. Dal piede, arrivare alla gamba è stato breve, nel 2004 “fece le scarpe” a Mentana e lo sostituì alla direzione del Tg5. A quel tempo era vice direttore lo scontroso Lamberto Sposini. Non si può certo dire che fu subito grande amore, infatti è bastata una divergenza su un servizio politico che indusse il bravo Sposini a dimettersi ed abbandonare definitivamente Canale 5. La sua scalata era già consolidata al punto che tutte le più importanti attività di Mediaset hanno avuto il piacere di essere da lui dirette: ideatore del settimanale politico Terra, direttore di Panorama, Presidente di Medusa Film e contemporaneamente, radio, rubriche su periodici di successo, elegante opinionista politico nei più sofisticati salotti televisivi, consigliere privilegiato del suo pigmalione Berlusconi cav. Silvio. Avrebbe avuto lo scaltro Rossella cotanta fortuna negli approssimativi schieramenti sinistri, se fosse ivi rimasto? No! Avrebbe avuto la gioia e la soddisfazione di difendere il leader maximo se fosse rimasto dall’altra parte? No! Anche perché di Maximo da quella parte c’ è solo il D’Alema e Dio solo sa il momentaccio che sta attraversando. L’interrogativo espresso all’inizio, rimane: cosa avrà in comune l’ideologia comunista con il Cavaliere da consentire a diversi cervelli da esserne attratti? Potrà forse un giorno il nostro Presidente del Consiglio sposare l’ideologia sinistra con lo stesso successo della destra? Rossella e Bondi lo seguirebbero? |
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