VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CASALEGGIO E LA METAMORFOSI SOLO QUALCHE GIORNO fa parlare di Gianroberto Casaleggio
equivaleva nominare un visionario “guru” dell’assurdo, un “santone” trascinatore di folle di esaltati cui non andava niente bene di tutto quello che diceva la politica, mentre al contrario, le farneticazioni di Casaleggio sulla politica, creavano consensi di massa senza precedenti. Orbene, l’improvvisa morte di questo “teorico dell’assurdo”, ha determinato una metamorfosi. “Non ci sono capi”, scriveva qualche tempo fa sul blog di Beppe Grillo. “L’unico leader riconosciuto è identificabile nei cittadini che fanno parte nella comunità M5S. Siamo una comunità che si autodetermina in Rete e gli strumenti a nostra disposizione evolvono ogni giorno”. Questo teorema rivoluzionario sembra poter capovolgere il concetto di democrazia cui siamo abituati. Casaleggio sosteneva, infatti, che la “democrazia digitale” amplifica di molto il concetto di democrazia diretta ritenendo che abbia già fatto emergere l’interesse di moltissime persone, prima lontane dalla politica. Il suo progetto sembrava essere molto distante dalla politica, intesa come apparato stracolmo di regole, cavilli e molto altro, che fino a oggi ha avuto il risultato di tenere la gente, il popolo, gli elettori a debita distanza dalle decisioni importanti che regolano la vita pubblica. Il sogno avviato è stato da lui stesso consegnato a Grillo, quale diffusore e catalizzatore popolare. Gli è stato chiesto: perché Beppe Grillo? Quanto ha dovuto il successo del Movimento 5 Stelle al lavoro di Grillo nella rete? A questo proposito non ha avuto dubbi: “La notorietà di Beppe Grillo, ha potuto consentire l’attenzione della gente”. Inoltre l’attendibilità del personaggio ha fatto il resto. Casaleggio rileva, il fatto che Grillo, nonostante che negli anni, sia stato attaccato da molti strati della politica, ne è uscito sempre pulito. Quanto dichiarato però non è del tutto vero giacché Grillo qualche problema con la giustizia l’ha avuto e qualche volta non ne è uscito indenne (omicidi colposi, diffamazioni varie con condanne e risarcimenti ecc.). Ovviamente, a parer mio, tutto questo non inficia la capillare opera persuasiva praticata da Grillo nel M5S. Piaccia o no la massa di consensi raggiunta è stata senza precedenti. Si può sicuramente dire che ha mosso le coscienze e rianimate le speranze del disilluso popolo italiano. All’inizio sembrava che Casaleggio avesse voluto schermarsi dietro la figura di Grillo, ben più ‘corposa’ della sua a causa della popolarità, ma mi sembra aver capito che dietro l’apparente timidezza, si celasse una strategia vera e propria. Devo costatare che i tempi sono stati perfetti: c’è stato un momento in cui si è fatto avanti e ha cominciato a manifestare la sua personalità, rivelando la paternità ideologica del progetto M5S, che è corrisposta con il leggero indietreggiare della figura di Grillo, in perfetto sincronismo. Dalla poca attenzione della carta stampata abbiamo appreso che il progetto cominciava a prendere forma, più che altro in modo teorico, quando ad esempio in un’intervista dichiarò, essere necessario migliorare la carta costituzionale “per andare ad accogliere istanze di maggiore democrazia, menzionando per primo referendum propositivo e senza quorum o l’elezione diretta del candidato su base circoscrizionale”. Prosegue ancora sul “vincolo di mandato”, per un parlamentare che si presenta con una coalizione e un programma, per poi tradire i suoi elettori, passando ad altro partito e l’abolizione del voto segreto. Inoltre la partecipazione di tutti i cittadini consentirebbe davvero che le decisioni nei palazzi del potere fossero prese dai cittadini attraverso la rete. Casaleggio denunciò anche, che la percentuale di italiani in grado di connettersi a internet, è fanalino di coda rispetto al resto d’Europa e che tutto ciò potrebbe essere voluto dalla politica che non ne agevola l’accesso. Infatti 1/3 dei cittadini italiani non è collegato a internet. Casaleggio, però si dichiarava ottimista poiché “internet è un processo globale che non è uguale solo alla politica, ma soprattutto all’economia. La rete non ha solo aspetti positivi, continua Casaleggio, la rete è come l’energia atomica, si può usare a fin di bene o si può usare per fare una bomba atomica”. Oggi Casaleggio non c’è più. Avrà saputo inculcare ai suoi seguaci le sue idee con la chiarezza che ha dimostrato di avere? Saranno incorruttibili e puri come le teorie esposte? Saranno saggi e cristallini nel prospettare obiettivi e progetti? L’ostruzionismo di massa perpetrato dalla politica al potere, riuscirà a demolire le difficili posizioni raggiunte dai 38 comuni italiani che hanno strappato il potere di destra e di sinistra nelle recenti elezioni amministrative? Staremo a vedere. |
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