VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE NON È NECESSARIO sapere di economia e finanza per lanciare un preoccupante allarme a causa della situazione bancaria italiana ed europea. Negli anni abbiamo assistito a un’altrettanto preoccupante ascesa del potere economico caratterizzato dalle banche a un progressivo indebolimento al limite dello sfacelo del sistema bancario. Tutto questo sembra seguire un progetto disorientante appositamente ideato per abbattere il sistema economico mondiale a danno della ormai consunta Democrazia, i cui valori fondanti, segnano numeri negativi a più cifre. Questo fenomeno, a prima vista, risulta incomprensibile. Le banche per decenni hanno avuto l’appoggio altamente interessato della politica. Tale appoggio è arrivato anche all’Europa, che attraverso la BCE, ha foraggiato le loro casse esauste a causa di titoli spazzatura venduti per oro colato. Ci avevano illuso che la Banca d’Italia avrebbe vigilato, ma il fallimento di alcune banche come l’Etruria ci ha fatto irrimediabilmente comprendere che il vigilante aveva per anni guardato da un’altra parte. Qualcuno dice che nel passato lo strapotere delle banche era dovuto al ruolo chiave di alcune di esse che fungevano da lavanderia a gettoni e che i grandi capitali affluivano abbondantemente, ma cessato l’interesse perché altri percorsi apparivano più proficui, il bacino di certi istituti di credito si prosciugò. Sembrano lontanissimi, ma non lo sono, quei tempi quando una congrega di politici si vantava con la famosa frase: “Abbiamo una banca”, la cui sola pubblicazione costò la sentenza di un anno di reclusione a un politico dell’epoca, anche se il contrario sarebbe stato più logico. Oggi sembra tutto diverso: nessuno vuol possedere più nessuna banca. Le Monte Paschi di turno, vivono di elemosine europee, dopo che funzionari di talento precipitavano dalle finestre dei loro uffici. Ci si chiede: i “grandi vecchi “ che tirano le fila del mondo dove investono? Comprano supermercati? Costruiscono resorts nei paradisi fiscali? Costruiscono armi e li inviano in Libia, in Siria? Foraggiano il terrorismo? Una di queste cose, tutte e altre ancora. Nessuno vigila neanche chi deve farlo istituzionalmente: la Democrazia impone garantismo a tutti i costi. La popolazione da tanti anni assiste impotente, vittima dell’impunibilità ad oltranza anche per gravi delitti, con attenuanti fantasiose. Di questo dobbiamo ringraziare chi con la scusa di applicare le leggi, popola l’Italia di delinquenti, assassini, stupratori, ladri e molto altro. Non parliamo poi di quei politici accusati di ruberie, spesso strepitose, corrotti e corruttori, che la fanno spessissimo franca, anzi, escono ringalluzziti da scandali con prove schiaccianti, per poi attaccare le vittime dei loro delitti. Nella politica, non solo i singoli, ma anche certi governi confezionano leggi che li salvaguardano da qualunque reato. Nel mezzo di questo disastro: Renzi, il rottamatore. Vero è che ha messo in disuso, in attesa di rifarsi la verginità, i D’Alema, i Bersani, i Veltroni, ecc., ma è anche vero che ha realizzato solo quell’obiettivo. Per il resto sta “morendo” di presunzione e arroganza, legando la sua permanenza a Palazzo Chigi al referendum istituzionale. Peccato! Aveva inventato il sistema per rimanere a lungo al Governo attraverso il semplice meccanismo del ricatto della poltrona: “Se vado a casa io, andiamo a casa tutti”. L’ultima sua speranza è il SI al referendum, ma anche se dovesse passare, il toscanello, avrebbe breve vita per aver esaurito tutte le cartucce. Mi chiedo sovente: possibile che nessuno dei suoi consiglieri che fino a poco tempo fa gli hanno indicato la strada, l’abbia avvertito che quella dichiarazione, che lo condannava a morte sarebbe stata da evitare. Ritengo esserci una sola risposta: sono proprio gli stessi consiglieri ad averlo fatto insuperbire da generare una battaglia personale tra lui e la sua stessa opposizione. Per finire mi viene in mente quello che fecero gli americani quando decisero di prendere Noriega, generale di Panama, perché non serviva più ai loro affari, incarcerandolo con una condanna di trent’anni per traffico di droga, eccidi e altro, qualcuno disse: “Hanno beccato Ali Babà ma nessuno ha preso i quaranta ladroni”. |
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