VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CHI DI POLTRONA GIOISCE NON IMMAGINATE quanto sia grande il desiderio di poter tracciare il profilo di un Ministro del Parlamento italiano, e poter dire di lui che nell’ambito del suo incarico Istituzionale agisca coerentemente e accetti le regole democratiche, senza intemperanze e aggressioni verbali. Molti di loro (tutti), giunti su quegli scomodi sedili di comando che si trovano nel Parlamento, si vestono di arroganza, infallibilità e molto altro e non accettano neanche minimamente di essere contrastati e ancor peggio messi in discussione per qualcosa vista in modo diverso. Questa purtroppo è una regola. Nel corso degli anni molti altarini sono stati scoperti, dai quali troppo spesso è emerso che ruberie, appropriazioni, speculazioni, tangenti, ricatti e carte false sono stati il motivo conduttore delle legislature che si sono succedute nel tempo. Tutti i Governi, nessun escluso, hanno avuto all’interno Ministri e Parlamentari, che si sono macchiati di nefandezze mirate all’arricchimento personale e degli “amici”. Detto questo, non siamo più disposti a dare attendibilità ad atteggiamenti arroganti e offensivi rivolti al Popolo italiano o anche a quei rappresentati politici onesti, che nel contrastare iniziative legittime di dissenso cercano di dissuaderli per non appesantire e spesso a ledere i diritti del “Popolo sovrano” attraverso pesanti provvedimenti economici e legislativi. Neppure questo Governo di cosiddetti tecnici è indenne da arroganze e quant’altro ed una delle ultime è stata proprio quella di Andrea Riccardi, Ministro per la Cooperazione Internazionale e Integrazione, quando nei giorni scorsi, in occasione di una mostra sui 150 dei rapporti tra Stato e Chiesa, riferendosi al rifiuto del segretario del PDL Alfano, di partecipare il vertice con Monti, Bersani e Casini su Giustizia e RAI perché non ritenuti dal segretario prioritari, si lasciò sfuggire alla presenza di alcuni giornalisti che colsero l’osservazione stizzita di Riccardi espressa nei riguardi di Alfano: “Vogliono solo strumentalizzare, è la cosa che mi fa più schifo della politica”. Ovviamente tal espressione pubblicata da tutta la stampa creò lo sdegno di molti parlamentari di cui ben 45 del PDL, minacciarono sfiducia con richiesta di dimissioni. Le scuse non si sono fatte attendere, ma il danno ormai era fatto. Se però, i diretti interessati hanno accettato le scuse, noi abbiamo ben compreso che uno che sta facendo politica, anche se travestito da tecnico, non è spinto dall’asetticità di membro di un Governo tecnico, ma è sicuramente coinvolto in quei sentimenti di onnipotenza e infallibilità di cui parlavamo prima. Né più né meno dei suoi predecessori. Il Ministro che vanta un percorso personale fatto di meriti sociali, con le sue precedenti iniziative nel campo della pace e della riconciliazione, mediatore internazionale per il raggiungimento della pace in Monzambico, in Guatemala, in Costa D’Avorio ecc... insignito del premio Balzan 2004, per la fratellanza, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e un’infinita sfilza di presidenze, appartenenze, fondazioni tutte a carattere religioso, pubblicazioni e attività d’insegnamento a iosa fra i popoli, deve tenere i nervi saldi per non mostrare di imitare i politici di mestiere. Ed evocare odio per l’ex Premier e la sua coalizione. Per ciò che invece ci riguarda e considerato il tipo di Ministero affibbiatogli, speriamo di non dover rimpiangere nulla dal passato, perché da come siamo inguaiati con i clandestini nel nostro Paese, non vorremo continuare a incazzarci con altri provvedimenti volti a tutelare soggetti che hanno infranto leggi e regole a scapito di cittadini italiani. Mi riferisco ai clandestini presenti in Italia cui spesso è permesso molto più degli altri e le cui pene per delitti di vario genere sono spesso diluiti se non annacquate con la scusa del disagio e dell’accoglienza. Caro Ministro, un consiglio: cominci a tagliare la barba in modo da essere riconoscibile allorquando, dopo questa Legislatura di “emergenza” finirà e mostrerà il suo vero volto possiamo riconoscerlo incontrandolo per strada e poterci complimentare per il suo equo comportamento a favore del Popolo italiano.
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