VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CINQUE STELLE CADENTI “È meglio esserci, e rischiare di prendere percentuali microscopiche, magari facendo perdere il Pd, oppure è meglio non esserci, salvando il governo ma scomparendo di fatto da intere regioni? Da giorni Luigi Di Maio si arrovella sul tema e ne discute animatamente con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. (Fonte: Corriere della Sera). Testuali parole di Luigi Di Maio nel dramma amletico (esserci o non esserci). Da queste parole si deduce facilmente, che Di Maio farebbe volentieri a meno, ad essere presente, con il suo movimento, all’ennesima prova del fuoco delle elezioni Regionali, in questo caso in Emilia Romagna e in Calabria. La Rete l’ha sconfessato, contraddicendolo, cercando di salvare “l’onore”, votando in massa affinchè, alle elezioni del Consiglio Regionale, il Movimento Cinque Stelle possa essere protagonista, almeno a parole. Il caos, all’interno del Movimento, fra mille correnti e rigagnoli, regna sovrano. Sembra che tutti siano contro di LUI. Non ne indovina una. Stiamo assistendo alla notte di San Lorenzo. La “storia d’amore” fra Conte e Di Maio, è naufragata e i “baci” cui assistiamo, sono al veleno. L’uno sconfessa l’altro a denti stretti, per non farsi sfuggire nefandezze. In tutto questo, il PD, che credeva di essere risorto dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, si sente mancare il terreno sotto i piedi, mentre Salvini gongola. A gongolare si appresta anche Matteo Renzi che contrapponendosi al PD, con l’intenzione di sostituirsi a esso, con la sua “Italia Viva”, crede di essersi rifatto la “verginità”. Dimentica però, che vergine non è più, avendo contribuito ad affossare, egli stesso, il PD, sottoponendosi al fuoco incrociato di Tutti quelli che ha tradito, a cominciare da quel Popolo che l’ha votato, quando prese le redini in mano del PD, rottamando i vecchi del Partito. Aggiungiamo qualche presunto scandaluccio perpetrato dal qualche suo parente e il pranzo è servito. Mi chiedo: da che parte dovrà guardare il Popolo degli Elettori, per avere un barlume di speranza, quando sarà chiamato a votare? Chi rimane? Berlusconi, vecchietto claudicante, che continua a cadere e rialzarsi, cui rinfacciano che tutto quello che di negativo è avvenuto in Italia, sia opera sua? Il fratello del “commissario Montalbano”, al secolo Zingaretti, che avendo conquistato la segreteria di un PD da scantinato, sembra avere scoperto per la seconda volta l’America? O uno dei leader dei micro partitini di estrema sinistra, cui nessuno sa più il nome, i cui i ricordi di gloria più recenti risalgono alla Rivoluzione d’ottobre? Ogni tanto il buon Mattarella, ombra scura e fugace, appare in televisione per rivendicare glorie e orgogli molto remoti, quasi a evocare fantasmi evanescenti, annullati da decenni d’insuccessi politici, economici e su ogni fronte internazionale. Che peccato, chissà che fine faranno gli italiani gestiti da questa masnada d’incapaci, e molto altro.
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