INTERVISTA ALL’ARCH. GIUSEPPE PARELLO DIRETTORE PARCO ARCHEOLOGICO VALLE DEI TEMPLI SULLA NUOVA SCOPERTA
DESTINAZIONE AKRAGAS ALLE RADICI DELLA STORIA di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" UN EVENTO straordinario, nel Parco Archeologico della Valle dei Templi, ha destato molto interesse e curiosità, in tutto il mondo: la scoperta di un teatro nel Quartiere Ellenistico Romano. Abbiamo sentito il Direttore del Parco, architetto Parello, che ci ha chiarito e sapientemente illustrato lo stato di fatto della scoperta. Il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi è una struttura del Dipartimento Beni Culturali, dotata di autonomia gestionale. Istituito con la legge regionale 20/2000, ricalcando il perimetro della zona A dei precedenti vincoli ministeriali del 1968 e del 1971 e della Regione Siciliana del 1991. - Direttore Parello, alla luce della nuova scoperta di un teatro nell’ambito del parco archeologico può chiarirci esattamente a quale epoca risale? “L’evidenza del ritrovamento porta a dire che è risalente al periodo Ellenistico. Tra l’altro è anche coerente con la sistemazione dell’area dell’Agorà. C’è un ridisegno complessivo dell’Agorà in cui alcuni monumenti vengono obliterati, altri realizzati ex novo. La nostra indagine in questo momento non è concentrata solo sul teatro, ma è estesa a tutto l’ambito dell’Agorà e del quartiere ellenistico romano che si affacciava sull’Agorà. In questo momento gli scavi in corso sono orientati in tre settori: il teatro, il tempio romano e il quartiere ellenistico romano. Stiamo intervenendo grazie ai finanziamenti della Comunità Europea, gestiti dal Ministero dei Beni Culturali, l’altro, al momento, deriva dai fondi del Parco, cioè lo “sbigliettamento”. Nel 2016 c’è stato un aumento di visitatori e abbiamo deciso di utilizzare circa 400.000 euro, per approfondire lo scavo del teatro, dopo i primi saggi che erano stati fatti che hanno portato alla scoperta. Oltre agli scavi si sta operando attraverso la collaborazione con Duke Universty i cui tecnici hanno avviato indagini effettuati con droni, tecnologicamente all’avanguardia su tutta l’area del Parco. Ovviamente a partire da quest’ambito in cui stiamo concentrando le ricerche. Questo è un periodo da rivalutare, sia quello Romano che quello Ellenistico. Anche quello tardo antico, perché la Valle di Templi è conosciuta per la fase della città di Akragas. Nel periodo greco, lo è un poco meno per quello che riguarda il periodo successivo, in cui la città cambia nome e si chiamerà Agrigentum.” - Questo ritrovamento potrebbe ridisegnare il territorio? “Si! Lo spazio baricentrico, rispetto all’abitato, sarebbe spostato mostrando un’altra logica. Alla luce dei nuovi ritrovamenti, c’è in corso l’idea di ripensare a percorsi nuovi di visita per raccontare una storia più completa. Così facendo si evidenzieranno ambiti
territoriali meno noti, ma altrettanto importanti. Una delle nostre idee è di realizzare il terzo varco, rispetto a quelli già esistenti, per l’accesso alla Valle dei Templi. L’edificio deputato a questo scopo è l’ex scuola Rurale che abbiamo recuperato qualche anno fa e che si trova di fronte al Museo San Nicola, dove già esistono ritrovamenti precedenti nel quartiere Ellenistico. L’idea è: accesso dalla scuola rurale, ovviamente con la realizzazione di un “visitors center”, avvio alla visita al quartiere ellenistico romano, teatro, per poi arrivare alla Valle”. - Ci troveremo quindi, in un nuovo centro con straordinarie attrattive turistiche? “Soprattutto è importane perché mette in diretta connessione il Parco con il polo museale agrigentino, con l’importante ruolo di presidio. Questa risistemazione consentirà la possibilità ai visitatori di fruire contemporaneamente del museo”. - I reperti che saranno recuperati in questi nuovi siti, che destinazione avranno? “In questo momento sono esposti all’interno del museo stesso. Ovviamente è una destinazione provvisoria, in attesa di capire l’entità dei ritrovamenti. Altro progetto è riferito al “triportico”, nella piazza che definisce l’ambito del Tempio Romano dove è prevista una “anastilosi” (parziale ricostruzione utilizzando i materiali in sito e integrandoli dove sarà necessario). All’interno potrebbero trovare posto i reperti più grandi, come i materiali scultorei di una certa entità, per contestualizzarli. È previsto un ulteriore implemento dei collegamenti, a cura dei servizi aggiuntivi, che si sono aggiudicati l’appalto.” - Si tratta di servizi privati? “Sì, che è già stato affidato. Si dovrà solamente attivarli. I vincitori del servizio della biglietteria e di altri servizi all’interno del Parco, hanno proposto in sede di bando, gestito direttamente dall’Amministrazione Regionale, la realizzazione di un servizio di navetta che toccherà i tre parcheggi.” - La stampa si è occupata della scoperta, ma sembra che certezze risalenti all’origine ve ne siano poche. “Gli archeologi manifestano certezza in funzione sia della tipologia strutturale sia dai ritrovamenti”. - Che cosa sarebbe risolutivo per affermarne la certezza inequivocabile? “Noi siamo certi. La comunità scientifica è assolutamente concorde nell’affermare che quest’ultima scoperta archeologica risalga al periodo Ellenistico. È vero che esistono derive localistiche che tendono a sminuire, per il solo gusto di polemizzare”. - Il Parco Archeologico è stato istituito come Ente Autonomo? Ci illustra la sua struttura economica? “Il Parco è stato istituito come Ente autonomo, ma vigilato dalla Regione. Non esiste alcun investimento da parte della Regione. All’avvio, sono state erogate risorse economiche, ma solo per i primi anni. In seguito il Parco si è autogestito. A proposito di questo, nel 2015 la Finanziaria aveva previsto che il 10% dello sbigliettamento degli ingressi, andasse alle casse della Regione per contribuire al pagamento degli stipendi dei dipendenti. Siamo legati come organismo strumentale dell’Assessorato ai beni culturali. I nostri bilanci sono regolarmente approvati da un revisore di conti, dal consiglio del Parco e poi dall’Assessorato competente. Per l’anno 2016, la Regione ha deciso che l’aliquota da
noi versata avrebbe dovuto servire per la gestione del Palacongressi di Agrigento, oggi chiuso, che ci è stato affidato per il ripristino, con l’obiettivo di renderlo operativo. Con queste risorse del Parco, abbiamo indetto una gara d’appalto e sono già realtà i lavori in corso d’opera. L’importo dedotto dallo sbigliettamento, per l’anno 2016 è ammontato a 400.000 euro. Per l’anno in corso siamo in attesa d’indicazioni precise da parte della Regione. Quest’anno il Parco sta avendo serviziaggiuntivi in cui andrà l’aliquota del 26,50 % dello sbigliettamento. Il bilancio è stato ulteriormente ridimensionato. Fortunatamente per l’anno in corso stiamo avendo un incremento di visitatori, per cui la somma erosa dal bilancio, per il finanziamento descritto è contenuta. Considererei che a fronte dell’aggio del 26,50%, abbiamo un incremento che si avvicina al 25%”. - Quale destinazione avrebbe la gestione del Palacongressi? “L’onere della gestione complessiva riguarda l’organizzazione di eventi non inerenti strettamente il Parco. Per renderlo fruibile occorre un investimento iniziale per rendere competitiva la funzione del Palacongressi”. - All’interno del Parco sono sovente rappresentati spettacoli. Il criterio della scelta delle rappresentazioni, segue uno schema riferito al luogo? “Certamente! La linea che seguiamo è legata ai temi della classicità del luogo e declinata attraverso le varie arti: teatro, musica e altro. Altro progetto che cerchiamo di valorizzare è quello del patrimonio immateriale, quindi un’attenzione alle tradizioni del luogo, che dipende dalla proposta artistica che ci viene indicata o le ricerchiamo opportunamente”. - Sono preferiti gli artisti del luogo? “La scelta è molto ampia, cerchiamo di avere un’attenzione particolare per gli artisti del luogo, perché una delle linee guida che abbiamo stabilito di percorrere è di restituire questo luogo alla Comunità per far si che la valle dei Templi divenga per gli agrigentini un luogo da frequentare quotidianamente. Stiamo realizzando questo progetto attraverso il coinvolgimento di tante Associazioni locali che ci collaborano. Oltre a questo con l’introduzione di un elemento innovativo costituito dall’abbonamento annuale che comprende spettacoli e visita. Abbiamo già attivato 250 abbonamenti al costo di 20 euro per l’intero anno, ma che esclude gli spettacoli, ma da diritto all’ingresso nel Parco con relativa visita. La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito. Cerchiamo d’incrementare il segmento famiglia con iniziative specifiche. Oltre alla gratuità si può partecipare a molte iniziative: scavo simulato, laboratori di ceramica, d’abbigliamento didattico, concentrate in una visione di promozione del patrimonio verso i giovani. ” - Ho rilevato che la pubblicizzazione degli eventi è scarsa. A livello nazionale, attraverso i canali canonici di pubblicità è quasi assente. È voluto o il servizio è deficitario? “In gran parte è voluto. Lo spazio dedicato agli eventi è di 500 posti. Il livello di promozione è adeguato. Forse andrebbe leggermente potenziato. Le promozioni di livello superiore si dovranno riferire a eventi più grandi, sui quali stiamo lavorando con i servizi aggiuntivi. Consideri che tali servizi si sono insediati a maggio. Entro l’anno e per i prossimi tre avremo eventi di caratura superiore”. - La gestione comunicativa del Parco prevede un Ufficio Stampa?
“No! Non possiamo averlo perché le norme regionali lo impediscono”. - Avere un Ufficio Stampa che si occupi dei rapporti d’informazione anche con l’estero, dovrebbe essere essenziale. Dopotutto il tipo di turismo che frequenta il Parco arriva in grande percentuale dall’estero. Non è una manchevolezza? “Non so come interpretarlo, ma, di fatto, è così”. - Certo le farebbe comodo un Ufficio Stampa? “Assolutamente sì. Infatti, come le dicevo, è un progetto che stiamo gestendo con i servizi aggiuntivi. Loro lo possiedono e abbiamo cominciato a utilizzarlo. Loro hanno anche all’interno della concessione, l’obbligo di fare attività di promozione”. - I contratti degli artisti che si esibiscono all’interno del Parco sono curati dai servizi aggiuntivi? “No, negli ultimi anni l’abbiamo fatto noi. Loro, piano, piano ci affiancheranno per poi caricarsi l’onere degli eventi di grande caratura e rilevanza. Consideri che abbiamo un bilancio ben determinato che serve essenzialmente per gestire i servizi al meglio: dai bagni alla sorveglianza, alla manutenzione e al restauro. Il grosso dei proventi è speso per questo. Gli incassi degli eventi sono costituiti da risorse molto limitate. Quando si definirà questo pacchetto di eventi che dovranno esprimere loro, potremo entrare a regime”. - Direttore, considerato il progetto integrativo di spettacoli all’interno del Parco a complemento dell’offerta turistica, pensare alla formazione di un teatro stabile del Parco che si occupasse di spettacoli classici riferiti all’epoca, non sarebbe utile all’insieme, oltre a un ritorno economico significativo? “Lei dice di ripetere l’ INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Non è da escludere, ma andrebbe trovata una soluzione che si differenzia dall’offerta dell’INDA. In questo momento stiamo sperimentando alcune situazioni nell’affrontare le tematiche classiche, con i linguaggi contemporanei. D’altro canto siamo liberi da dipendenze e iniziative regionali. Questo rientra nell’autonomia del consiglio del Parco”. - Da chi è composto il Consiglio del Parco? “Dal Soprintendente, da un esperto e dal presidente nominato dall’Assessore, il Sindaco ed io, che non abbiamo diritto di voto. Il mio ruolo in quel contesto è di portare proposte. La reputazione del Parco è cresciuta negli anni in maniera esponenziale: siamo passati dalla capitale dell’abusivismo, al posto in cui il modello di gestione del paesaggio, è esemplare in tutta Italia. Tutto questo ci ha aiutato nella crescita della reputazione, come ci ha aiutato al conseguimento nel 2015, delle dichiarazioni di eccezionale valore per l’umanità, che si somma alla dichiarazione di Patrimonio dell’Unesco”. L’intervista si conclude con un appuntamento: l’illustrazione dei progetti attivati e certezze dinamiche per il futuro. |
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