VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" EGO TE SCONIUGO IN NOMINE PATRI ET FILII ET SPIRITU SANCTUS …Furono soprattutto le controversie con i farisei a dare a Gesù l’occasione di occuparsi del tema. Egli prese espressamente le distanze dalla prassi veterotestamentaria del divorzio, che Mosè aveva permesso a causa della «durezza del cuore» degli uomini, e rinviò invece alla volontà originaria di Dio: «Ma all’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola (...)
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». (Marco, 10, 5-9; cfr.Matteo, 19, 4-9; Luca, 16, 18). La Chiesa cattolica, nel suo insegnamento e nella sua prassi, si è costantemente riferita alle parole di Gesù sulla indissolubilità del matrimonio. Il patto che unisce intimamente e reciprocamente i due coniugi è istituito da Dio stesso. Si tratta quindi di una realtà che viene da Dio e non è più nella disponibilità degli uomini. PER SECOLI, LA CHIESA, ha sventolato la bandiera dell’indissolubilità del Matrimonio Cattolico come Sacramento, escludendo senza pietà, dai Sacramenti tutte quelle coppie che hanno contratto matrimonio ecclesiastico e che si sono separate, per innumerevoli motivi. Li ha esclusi soprattutto dalla comunione, perché in costante peccato a causa della famosa frase pronunciata da Gesù: “L’Uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Marco,10, 5-9; cfr. Matteo,19, 4-9; Luca, 16, 18). Orbene, all’improvviso dall’oggi al domani, il gesuita Bergoglio, al secolo Papa Francesco, ottimizza il Sacramento del matrimonio, trasformandolo in un’opzione. Complimenti Santità, nessuno fra i Papi dell’era moderna aveva osato tento. Certo il mio punto di vista può essere opinabile, ma qualunque cattolico e non, facendo una semplice riflessione sul prima e sul dopo “Proclama”, può rimanere a dir poco disorientato. La “Vicenda”, ormai la conosciamo tutti: Una mattina di qualche tempo fa il Papa, si è svegliato e ha annunciato al mondo Cattolico di ben 1.195.671.000 fedeli dichiarati su una popolazione mondiale di 6.848550.000, che sia i divorziati che i divorziandi possono chiedere di annullare il loro matrimonio cattolico, con poche facili regole. Per ben far comprendere al lettore il radicale cambiamento, una delle regole sufficiente per ottenere l’annullamento di un matrimonio è, tanto per cominciare, unilaterale, cioè è sufficiente la decisione di uno solo dei coniugi: sarà utile che si dichiari alla presenza un Vescovo che al momento del matrimonio cattolico non era credente, di non aver mai creduto nel matrimonio come Sacramento o di aver contratto matrimonio religioso pur non essendo stato credente. Senza che sia impedito ad alcuno, di ricredersi sul Sacramento del Matrimonio, a cose fatte. Questi sono solo tre banali esempi, ma innumerevoli altri ancora più banali consentiranno l’annullamento del matrimonio. Invito a riflettere sulle conseguenze di tale rivoluzione dal punto di vista dei diritti civili del matrimonio: Che ne sarà dell’assegno di mantenimento per il coniuge debole se il matrimonio sarà nullo, quindi come mai celebrato? I figli saranno considerati nati dall’unione di un uomo e una donna senza, l’autorizzazione per il buon cattolico alla procreazione senza matrimonio? Come ben ricordiamo lo scopo primario dell’unione matrimoniale è la procreazione. Per tale effetto all’improvviso, il bene primario nell’interesse per i minori sarà secondario poiché il matrimonio cattolico produce anche effetti civili gli stessi effetti di legittimità sarebbero annullati, in barba al Concordato fra Stato e Chiesa. Molti ancora sono gli effetti di questo gesto apparentemente dissennato, che non starei a elencare oltre. Tutti si chiedono il motivo di questa trasformazione, da parte del Papa. Noi non lo sappiamo con certezza, ma una delle prime cose è quella che tale “riforma” potrebbe portare in chiesa molte più presenze, considerato che da qualche decennio a questa parte l’esodo dei fedeli dai luoghi di culto è stato biblico. Per questo non mettiamo in dubbio le buone intenzioni del Pontefice, ma devo dire che mi sembra un modo molto “renziano” di fare politica ecclesiastica: una botta a destra, un’altra a manca per coagulare maggioranze ridotte al lumicino. Promesse di vita eterna per i buoni cristiani, senza considerare il parere di Dio che a sua volta dovrebbe smentire la sua Parola, quando dichiarò l’indissolubilità del Matrimonio. Provo tanta tenerezza per i vaticanisti di mestiere che, in televisione, arrancano con difficoltà per spiegare obiettivi solo positivi per questa riforma. Noi sappiamo pochissimo di teologia, ma come la Chiesa è sempre stata molto brava a far comprendere alle masse meno abbienti i meccanismi della religione cattolica, vestendo da monarca con scettro e mantello di ermellino le statue di Dio nelle chiese, ci faccia comprendere con parole povere come sia stata possibile questa metamorfosi. Grazie Santità in nome di divorziati e divorziandi. Non ringrazia invece la grande massa di figli divenuti illegittimi a causa della nullità del matrimonio contratto dai loro genitori, e che dovranno essere legittimati velocemente. E se qualche papà dovesse rifiutarsi? |
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