VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" ENRICO LETTA: MAMMOLA DIVENTATA MARGHERITA TRASFORMATA IN ULIVO Dopo gli inutili equilibrismi di Bersani, dopo l'inutile vittoria elettorale del Partito Democratico, dopo lo sterile tentativo del PD di governare a spese del Movimento cinque stelle, dopo l'utile sconfitta del PDL puntellato dall' “Arsenio Lupin” della politica italiana, dopo la manifesta avversione del PD verso Renzi, che avrebbe risolto i problemi del suo partito e l'unico che avrebbe, almeno per il momento neutralizzato Berlusconi, la montagna ha partorito un topolino. Enrico Letta, delicata mammola democristiana, divenuto Margherita per mancanza di prati e approdato nel PD assumendone le sembianze. Subito qualificato con D’Alema e Prodi. In seguito, divenendo il vice di Bersani, forse il vero primo neo della sua carriera politica, è riuscito a galleggiare nel gran pentolone di zavorra del Partito democratico. L'unico ad affiorare dopo che tutti i tentativi di fare un Governo dopo le ultime elezioni politiche, dal pentolone che negli anni il partito Democratico è diventato. Apparentemente, per il popolo che non s'informa, al momento della difficile scelta di un candidato Presidente, Letta aveva tutti i requisiti per soddisfare la richiesta di nuovo che a gran voce arrivava dal “volgo” Era giovane e di bell'aspetto, requisito pruriginoso per soddisfare la richiesta di alternativa a Berlusconi, nella sua fama di ex “tombeur de femmes”. Fosse rimasto a Strasburgo, dove trascorse l'infanzia e frequentava la scuola dell'obbligo, sarebbe potuto diventare il vice della Markel, ma no, lui voleva di più e di più ha avuto, a parte Bersani, ha ottenuto la Presidenza del Consiglio in Italia. Per continuare il giudizio sul percorso della carriera politica di Enrico Letta, dobbiamo decidere: se essere stato Presidente dei giovani democristiani europei dal 1991 al 1995 e vice segretario nazionale del Partito Popolare Italiano dal 1997 al 1998 vuole dire che è un democristiano, il suo soggiorno all'interno del PD con incarichi di rilievo per culminare con la Presidenza del Consiglio, significa che la Sinistra italiana identificata in passato come Partito Comunista, Ulivo e varie, non ha più casa; se invece la sua ormai decennale permanenza nel PD, lo identifica come dirigente di un partito di sinistra che prima era comunista ed è ancora orgoglioso di esserlo, vuol dire che è saltato sul carro della sinistra che intende rappresentare in barba agli esponenti della vecchia ideologia che sono ancora vivi e vegeti all'interno del PD. I requisiti per durare molto nella politica italiana, li possiede: ha saputo essere camaleonte quando il biancofiore tendeva al carminio, ha saputo ricevere il consenso di Berlusconi nell'alleanza di Governo, quindi teoricamente potrebbe tendere all'azzurro se il PD sbiadirà ancora (esistono tutti gli elementi cromatici). Se guardiamo quindi quello che scorre sotto i nostri occhi, nulla di nuovo sotto il sole: il gioco delle tre carte è fatto. Le carte sono sempre tre, i simboli sempre uguali. Appare palese che tutti questi giri abbiano avuto un solo obiettivo: gli stessi hanno conservato le poltrone nonostante tutto e tutti, in barba al rinnovo della classe politica e della politica italiana. AIUTATECI!
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