VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" FACCIA COME GRETA GARBO Si dice che su questa Terra tutto ciò che inizia finisce ed io aggiungo che se non finisce di suo, il buonsenso dovrà farlo finire. Nel cinema, Greta Garbo interruppe la sua strepitosa carriera ancora giovane e bellissima per far rimanere di se l’immagine che oggi, dopo la sua morte ce la ricorda bellissima ed enigmatica. Nella canzone, da noi in Italia, abbiamo l’esempio di Mina, che al culmine della sua carriera, decise di ritirarsi e pur continuando la sua longeva attività, diffondendo la sua voce attraverso le radio ed i dischi con mai diminuito successo, non abbiamo di lei che immagini di repertorio che la mostrano bellissima, sensuale e molto altro.
Nella politica, dove siamo abituati a veder morire i più scaltri di vecchiaia sugli scranni delle Camere, senza ritiri strategici che servirebbero a ricordare al Popolo la grandezza, per quelli che grandi sono stati, del loro essere stati, legati spassionatamente al loro ruolo istituzionale. Orbene, questo per dire che, innamorato della mia Patria, soffrendo per le conseguenze che certa politica arreca ai propri cittadini, incurante delle priorità se non quelle di carattere personale, che mai coincidono con il bene comune, priva di ogni senso di dignità nel manifestare il dissenso per la parte avversa, che diventa nemica, dimenticare in modo assoluto il denominatore comune che deve essere di raggiungere obiettivi finalizzati al bene del Paese, da qualunque parte arrivino le iniziative volte in questa direzione, combattere con le affilatissime armi dell’insinuazione, la calunnia e ben altro inventando e spesso costruendo da poco o da nulla teoremi assurdi e pazzeschi contro l’avversario-nemico, per screditarlo, ridicolizzarlo per distruggerlo. Cosa ce ne facciamo di questa politica. Cosa ce ne facciamo di tale genia di millantatori, egoisti ed assetati di potere? Dopo queste considerazioni, che non sono le uniche, io stesso e milioni di italiani, con l’arrivo di Silvio Berlusconi in politica, abbiamo sperato ardentemente di cominciare a scrivere la parola fine e queste nefandezze. Lui con il suo modo ci ha raccontato un sistema di governare diverso dagli altri, ponendo obiettivi reali, molti dei quali, negli anni raggiunti, nonostante le armi non convenzionali con cui è stato combattuto. Ha lavorato sodo, gli hanno avvelenato la vita, distrutto un matrimonio, costretto a difendersi in centinaia di processi per i più variegati motivi. L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma non serve, tutti sappiamo, grazie al cielo, la stampa ha gongolato, si è arricchita, si è esibita. Virtuosismi verbali su voli pindarici di evoluzioni berlusconiane hanno consentito a molti giornalisti di affinare il loro linguaggio. Questo, per esprimere un’accorata richiesta a lei, signor Berlusconi: come ho detto prima, milioni di persone hanno creduto in lei e ci credono ancora. Siamo sicuri che se le lasciassero realizzare tutte le iniziative volte a rendere questo Paese moderno, dinamico e competitivo con il resto d’Europa, ci riuscirebbe alla grande, ma così non si può più continuare. Ormai si è aperta una falla nella “corazzata” e certa malefica acqua è entrata nella stiva ammorbando la preziosa merce che avrebbe dovuto servire per il Paese. Occorre un passo indietro, che non ha valore di ritirata ma credo sia l’unica strada per resettare il meccanismo della politica. Si! Voglio proprio dire a Silvio Berlusconi di abbandonare la scena presto, finché è ancora amato da molti. Lo so, molti patrioti nel passato si sono immolati per le proprie idee, ma erano altri tempi. Oggi Silvio Berlusconi, se solo lo volesse, avrebbe altre strade per continuare a servire la nostra Italia, fuori dai Palazzi e lontano dai cortigiani. |
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