VOX POPULI
di Renato Catania F.C.A. (FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES): . E A CAPO Ci risiamo, sta per iniziare un’altra “querelle”.
“TERMINI IMERESE, trovato l’accordo: Passano a GRIFA i 760 lavoratori Fiat”. Ha titolato il “Sole 24 Ore” del 16 novembre2014. Questa volta, con buona pace dei sindacati Fim e Uilm, furbescamente coinvolti dagli avvoltoi che hanno imperato a Termini Imerese e non solo per lunghi anni (leggasi FIAT). Il quadro è completo. Mentre l’Italia affonda nella melma, non solo per le piogge incessanti che ne stanno facendo cambiare la fisionomia geografica, ma anche per la politica che ha cacciato l’intero paese nella recessione, affamando milioni di persone, ma accogliendo a suon di milioni extracomunitari, rom, no mi correggo, quegli altri, rumeni, gli ex predatori che fino a pochi giorni fa erano il fiore all’occhiello dell’industria italiana, quando la Fiat faceva ancora venire in mente gli Agnelli e non Obama, la regina Elisabetta o Willem-Alexander Klaus George Ferdinand van Oranje-Nassau, re dei Paesi Bassi, tutto il “gregge” che stanziava a Torino, attraverso una transumanza apparentemente legale è andata a brucare altrove. Dal primo di agosto del 2014, dopo 115 anni, la storica Società del Lingotto, ha sede legale ad Amsterdam e fiscale nel Regno Unito. Certo, con la terribile crisi economica italiana, non è rimasto nulla da mungere. Le immense fortune accumulate dagli Agnelli nel tempo, stanno uscendo poco per volta dall’Italia. I vecchi politicanti, per tenere buoni i benefattori padroni della Fiat, hanno profuso per anni miliardi di denaro pubblico, con la promessa, mantenuta dall’Avvocato, che la Fiat era nata in Italia e in Italia doveva morire. Sì, la promessa è stata mantenuta, perche la Fiat è morta e al posto suo oggi c’è FCA. I giornali l’hanno chiamata la svolta del Lingotto, ma gli italiani meno creduloni sanno che con l’avvento di Renzi, vecchio amico di Marchionne, l’esodo biblico della Fiat è divenuto legale, non importa se la rovina dell’Italia sia iniziata proprio quando il vecchio Agnelli chiamò a se le braccia della forza lavoro del meridione d’Italia con la lusinga del benessere. Il buon Vecchio, quando li ebbe tutti a se, li ghettizzò e ne fece una razza a parte. C’è da dire, però, che prima li ha domati, perché nel frattempo, questo popolo fatto di braccia era stato indottrinato dai sindacati. Anni di scaramucce, ungendo a destra e a manca, hanno determinato nel tempo il lasciapassare per l’estero. Pochi sanno, se la cessione di ramo d’azienda (così come innocentemente è chiamata), rimarrà occultamente in mano alla Fiat, ma un fatto è certo, con questa svolta il Governo, ha mollato la patata bollente dei 760 lavoratori della Fiat, i sindacati & compagni, avallando la scelta, fanno favori a molti, tranne presentare il conto quando ci saremo scordati. Agli operai dal canto loro, avendo osservato che fine hanno fatto i loro colleghi di tutta Italia, licenziati e abbandonati, non sembra vero. Noi che siamo malevoli, ci poniamo una domanda: Gli euri chi li caccia? Potrebbe forse capitarci di vedere appioppata un’altra tassa pro GRIFA? Attento Marchionne, quando tutto si sarà assestato, i tuoi agnelli si mangeranno la volpe, che sei tu. Sai perche? Te lo dico io: La generazione degli Agnelli si sta estinguendo, stanno cambiando nome. Si sono riamericanizzati e al buon Marchionne cui hanno fatto fare il lavoro sporco, gli rimarrà l’imprimatur di tagliatore di teste. Chiuso questo capitolo, che è passato quasi inosservato, come si fosse trattato di ordinaria amministrazione, non mi stupirei se qualche altra azienda italiana superasse il Rubicone e lasciando morti e feriti dietro di se, approfittasse del precedente Fiat. Chi potrebbe impedirlo? |
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