HO SCRITTO T’AMO SULLA CARNE VIVA
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" La parabola di Cristiano Malgioglio continua ad essere in salita e se è vero che un cavallo di razza si vede nella lunga corsa, possiamo sicuramente constatare che Malgioglio è un “campione”.
Non basta che dopo oltre 25 anni, canticchiamo ancora “l'importante é finire”, “ancora ancora”, “cocktail d'amore”e molte altre canzoni che hanno fatto la storia della canzone italiana, che Il fiore all'occhiello fra le cantanti italiane, Mina Mazzini, ci ripropone un pezzo, a firma di Cristiano Malgioglio, che ripercorre e continua la geniale ascesa con tanto talento. In questi ultimi anni ci ha divertito e commosso, protagonista indiscusso della Televisione italiana, conteso fra le reti Rai e desiderato dalle reti Medieset, non solo per la sua simpatia, ma perché è sufficiente la sua presenza in trasmissione per fare impennare gli indici d'ascolto, finché la sua passione travolgente per la musica e la poesia, gli fa scrivere di getto due canzoni per la sua grande Musa ispiratrice: Mina. Cristiano, possiamo dire che Mina ti ha scelto ancora una volta. Pensavi che questo potesse ancora accadere dopo tanti anni di assenza dagli albums della “Tigre di Cremona”, o sei tu che l'hai scelta ancora?
Bella domanda. Devo dire che quando voglio ardentemente una cosa la ottengo, ovviamente con sacrifici, che non mi spaventano. In questo caso ero certo di proporre a Mina due canzoni molto adatte alla sua drammaticità interpretativa: “carne viva” e “vita loca”. Sono contento che la Stampa occupandosene abbia dato giudizi positivi, anche se qualcuno ha detto che sono stato riabilitato. Non capisco da cosa, perché io non ho mai smesso di scrivere e pubblicare per me stesso e per gli altri. Faccio un album l'anno, anche se in questo periodo di crisi discografica, non dà grandi soddisfazioni di vendite e come tanti altri miei colleghi ce li ascoltiamo da soli. Non mi è mai mancata la voglia di scrivere e l'ispirazione mi viene direttamente dalla vita di ogni giorno. Ultimamente ho scritto una canzone per Iva Zanicchi, “regine di primavera” che ha interpretata magnificamente con Paloma San Basilio. Iva però, è una grande artista, ma di una pigrizia assoluta. Non si è resa conto di avere una canzone strepitosa, che meriterebbe un gran successo. Sopratutto se la promuovesse opportunamente, potrebbe portare ulteriore lustro alla sua già magnifica carriera d'interprete. Ma torniamo a “Facile” titolo dell'album di Mina: ho chiamato uno dei miei pezzi “carne viva”, che senza nulla togliere ad altre interpreti italiane, trovo possano essere poco adatte a questo brano, che ha una grande forza. Sono certo che se ci fossero stati i bacchettoni della Rai di una volta, non avrebbero consentito la trasmissione di questa canzone, come hanno fatto per un lungo periodo con “l'importante è finire”, che per fortuna aveva propria autonomia che gli ha consentito di sfondare senza perché o percome. Il testo è nato durante la mia avventura “all'Isola dei famosi”, tant'è vero che appena uscito dall'isola, ho urlato il nome di Mina. L'ho subito inviato, ma sono passati diversi mesi prima che avessi una risposta. Ricordo che mi trovavo a Madrid, quando squillò il telefono, una voce dall'altro capo mi disse: “ciao, sono Mina” ed io: “Certo! Io sono Anita Garibaldi”. Non capivo, non sapevo, non immaginavo, pensavo ad uno scherzo. Abbiamo parlato, erano anni che non la sentivo, anche se la voce era identica a prima. Sono felice, per me si è ripetuta l'emozione della prima volta. Da addetto ai lavori, chi è Mina oggi per te? Come la definiresti? In Italia Mina è ancora la numero 1? Mina non è la numero uno, Mina non ha numero, Mina non ha colleghe. É come chiedere ad un appassionato di lirica se la Callas era una numero uno. Sono geni che non possono essere classificati. Mina è unica. Da estimatore di musica internazionale, ritengo Mina una delle 10 interpreti più grandi al mondo. Non sono solo a pensarla in questo modo, dive internazionali, come Liza Minnelli, hanno tentato di duettare con Mina. Lo stesso Frank Sinatra, per anni cercò di convincerla ad andare in America. Peccato, non ha voluto esportare la sua genialità ed il suo straordinario talento, sono certo che sarebbe divenuta un mito in tutto il mondo così come lo è in Italia. Mina è perfetta per le folle oceaniche per i grandi teatri, per le cose immense. Quando Mina si ritirò dalle scene e negli anni successivi, molti non hanno condiviso tale scelta, secondo te, qual'è stata la motivazione, cosa è accaduto nella sua testa? Penso che abbia voluto lasciare, perché era stufa di questo ambiente, che è molto duro. É terribile, io che ci lavoro da molti anni, so com'è. Certi, hanno la corazza per poter resistere. Se pensiamo alla Bardot, che a trentasette anni lasciò il cinema nel momento del suo più grande splendore, una delle donne più belle del mondo, la più desiderata, una donna che avrebbe potuto lavorare con i più grandi registi del mondo, a suo piacimento. Per quanto riguarda Mina invece, la sua decisione è stata suffragata dalla consapevolezza della sua forza. Era sicura di se, sicura che il pubblico non l'avrebbe dimenticata, e così è stato. Cristiano, con le tue canzoni hai sempre connotato le cantanti che le hanno interpretate. Hai dato uno stile ad ognuna di loro, secondo te, Mina senza “ l'importante è finire”, “ancora, ancora” e senza “carne viva”, sarebbe stata la stessa di adesso? Cerco di non essere presuntuoso, anche se ho consapevolezza che qualche volta lo sono, è una domanda alla quale non mi piace rispondere: Mina ha cantato capolavori sicuramente più importanti dei miei testi, ma poi sono arrivato io ed ho dato un contributo in più. Piuttosto c'è da dire, che se io sono il Cristiano Malgioglio di oggi, grandissima parte del merito va a Mina Mazzini. A questo proposito devo ringraziare Ligabue che dalle pagine di Vanity Faire ha dichiarato che Malgioglio è nato per essere interpretato da Mina, che detto da un cantante rock da sicuramente più valore alla dichiarazione. Tu sei un poeta. Hai mai pensato di raccogliere i tuoi versi e pubblicarli? Ho scritto tantissime poesie, ma non ho mai saputo vincere completamente la timidezza e poiché le mie poesie sono intime e dedicate alle persone che ho amato e che amo, il mio pudore me lo impedisce. Quindi sono scandalose? Non sono scandalose, solo intime. Che rapporto hai con la Televisione? Se mi lasciano fare quello che desidero, mi diverte molto, amo essere stuzzicato, per me è un giuoco, una vacanza. Qualcuno ti ha mai detto: “questo non lo devi fare o questo non lo devi dire”? No! io rispetto gli autori che hanno la responsabilità dei programmi, però voglio un minimo di libertà. In linea di massima il mio personaggio è sempre una sorpresa, per cui direi che molti autori puntano su questa mia qualità. Chi non ti piace? Quelli che non sanno lavorare, gli inutili, quelli che non sanno dare il meglio di se. |
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