VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" I TASTI GIUSTI DI DONALD TRUMP “PER REPUBBLICANI e democratici è arrivato il tempo dell’unione. Dobbiamo collaborare, lavorare insieme e riunire la nostra grande nazione. I dimenticati di questo Paese, da oggi
non lo saranno più”. (prima dichiarazione di Donald Trump dopo essere stato eletto Presidente degli Stati Uniti). Questa dichiarazione così accorata e pacificatrice, non rispecchia certo l’anima di Donald Trump, ma ritengo sia frutto di una grande presa di coscienza del peso che dovrà affrontare alla guida degli Stati Uniti d’America. La maggioranza del popolo americano l’ha eletto. Li ha convinti. La sua antagonista ha usato tutti i mezzi, spesso poco leciti, per mettere Trump in cattiva luce, ma evidentemente non ha saputo cogliere nel segno. Secondo me la Clinton si è limitata a enfatizzare i difetti del miliardario fuori dalle regole, ma gli americani sapevano già tutto della sua vita delle sregolatezze degli opportunismi ma Donald dal canto suo, sembrava assecondare il tono distruttivo della Clinton per poi ribattere dicendo cose che agli americani piacevano. Ha saputo toccare i tasti giusti per entrare nel cuore della maggioranza. Quando lui dice agli americani: “Mi piace pensare in grande. Se stai per pensare una cosa qualsiasi, puoi benissimo pensarla in grande”. Questa frase racchiude tutto l’orgoglio del popolo americano consapevole che la grandezza dell’America è generata dagli americani. Quando Trump grida al popolo che non vuole essere un politico, tutte chiacchiere e niente fatti, anche se sembra ovvio, rispecchia il pensiero di tutti perché i politici li subiamo tutti per cui sollecita una grande condivisione. È stato anche capace di fare autocritica, quasi assecondando le accuse dei suoi avversari: “Un po’ di moderazione sarebbe un bene. Naturalmente la mia vita non è stata esattamente una vita di moderazione”. Tale dire disarma l’avversario. Ritengo che anche nel caso dell’elezione di Trump, l’America abbia voluto aprire un varco necessario e innovativo per tutto il mondo occidentale. In questi ultimi decenni l’avvicendarsi di politici idioti a gestire l’umanità, ha determinato un grande vuoto in tutte le democrazie e noi italiani ne stiamo patendo per primi le disastrose conseguenze. Ritengo appunto che non sia tanto il fenomeno della corruzione e dalla malversazione a minare profondamente la democrazia: È l’incapacità del sistema che agevola politici di scarso potenziale a raggiungere posti di comando. Il popolo occidentale fuori dall’America, si è scandalizzato al pensiero forte e determinato di Trump quando dice in uno dei suoi discorsi: “Costruirei una grande, grandissima muraglia sul nostro confine meridionale, e farei pagare il Messico per quella muraglia. Segnatevi le mie parole. Non c’è scala che possa arrivarci. Se mai riuscissero a salire in cima, si troverebbero nei guai perché non c’è modo di scendere giù”. Certo, noi italiani che siamo invasi totalmente dagli extracomunitari che arrivano da ogni dove togliendoci la libertà, il pane, il lavoro e la serenità, dovremo essere i primi a comprendere lo sfogo di Trump, a questo proposito e lo siamo, ma noi contiamo poco, noi che siamo popolo, non abbiamo nessuna voce in capitolo. Decidono per noi gli stessi politici incapaci e idioti, influenzati dai soliti buonisti sinistroidi (per opportunismo) e dal Vaticano, che esorta a costruire ponti e non muri, ma non muove un dito per accogliere con i fatti. Fra le tante manifestazioni delle sue idee, che mi hanno colpito una è quella che accusa l’ipocrisia dei politici dicendo: “Per tutta la vita ho visto politici che si vantavano, di come sono sorti dal nulla, quanto poveri fossero i loro genitori e i loro nonni. E mi sono detto, se sono rimasti poveri per così tante generazioni, forse questo non è il tipo di persona che vorremmo eleggere come alto funzionario. Quanto possono essere intelligenti? Sono degli idioti. C’è una percezione positiva della povertà da parte degli elettori. A me la povertà non piace. Di solito c’è una ragione per cui si è poveri”. Trump ha sicuramente molti difetti. Chi non ne ha? Una cosa però è certa, gli americani hanno ascoltato ogni sua parola, ogni sua iperbole, ciononostante l’hanno eletto. È il Presidente degli Stati Uniti d’America. Ha detto tutto di se, anche molte cose negative che sommate fra loro hanno fatto decidere gli americani. |
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