VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL GIUBILEO: HA APERTO LE PORTE SANTE, MA NON I CUORI È GIÀ PASSATO un anno dall’inizio
del Giubileo ed è già finito, ma nessuno se né accorto, se non quella schiera di fedeli, gestiti, che durante quest’anno hanno affollato Piazza San Pietro. Questo Pontefice che all’inizio è apparso rivoluzionario e vicino alla gente, in questa parte del suo pontificato, ha fallito. Nel proclamare il Giubileo straordinario, nell’ottobre del 2015, rompendo gli schemi con l’intento di convincere gli indecisi e i tiepidi, avvicinandoli alla Chiesa di Roma, non ha sortito il progetto iniziale. Chissà se Papa Francesco si è chiesto il motivo di tanta indifferenza, chissà se si prenderà la colpa di questo fallimento. Sinceramente molti credenti, compreso il sottoscritto, non hanno avvertito l’eccezionalità dell’evento. Credo che non l’hanno neppure condiviso, anche perché in quest’occasione le minacce dell’Isis, hanno fatto temere un attacco terroristico al Vaticano. Quando la notizia fu divulgata, il Pontefice dichiarò di non essere impaurito dalle minacce quasi a emulare i cristiani perseguitati, sembrava essere pronto al sacrificio estremo pur di dimostrare fermezza e fiducia in Dio. In quell’occasione, però non tenne conto del pericolo che avrebbero corso tutti quei fedeli che frequentavano piazza San Pietro e la città di Roma. A mia memoria non ho mai assistito a tanta freddezza da parte dei cattolici. Tutte le iniziative prese dai predecessori di questo Papa, sono state sempre accolte con fervida convinzione. La ventata innovativa che il Gesuita argentino ha inteso intraprendere, non ha raggiunto l’obiettivo. A nulla è valso il messaggio di povertà mostrato con le parole e, a parer suo, con i fatti, di convincere la maggior parte dei cattolici. A nulla è valso rompere i protocolli, inizialmente viaggiando con la sua utilitaria. Non è valso a nulla neppure farsi vedere, mentre sale le scale per entrare negli aerei che lo portano in giro per il mondo, trascinando a fatica una vecchia borsa in pelle, con l’unico intento, ritengo, di mostrare modestia. Non è valso a nulla dichiarare: Chi sono io per giudicare i gay, accendendo di speranza l’enorme stuolo del popolo gay cattolico, compresi moltissimi rappresentanti del clero, per poi osteggiare le unioni civili, chiamando a raccolta tutto il clero, per dissuadere i politici ad approvare la legge, tentando di privarli dei diritti civili. È notizia recente della distruttiva dichiarazione promulgata dalla potente “Radio Maria” nella persona del teologo Giovanni Cavalcoli nella quale attribuiva il disastroso terremoto che ha lasciato senza casa ventottomila persone, distrutto numerose antiche e rappresentative chiese, causando la morte di centinaia di persone, alla punizione di Dio per le unioni civili. Alcuni vertici di Radio Maria, presero le distanze e cercarono di minimizzare l’accaduto, anche se il Vaticano, attraverso il suo portavoce, per salvarsi “le terga”, ha condannato quella dichiarazione. Purtroppo tale atteggiamento radicale ed estremista di molti rappresentanti del clero è diffuso: l’ha testimoniato in una trasmissione televisiva andata in onda su rai uno, Simona Izzo, nota regista, scrittrice e doppiatrice, la quale ha riferito che non le è stato permesso di tenere a battesimo un bambino, perché sposata solo civilmente. Notiamo che a oggi, nessuna dichiarazione diretta del Papa, ha confortato le vittime della presa di posizione di Radio Maria, nella persona di padre Cavalcoli. Anche Papa Francesco, non è nuovo a espressioni clamorose, recentemente, rivolgendosi ai fedeli dichiarò solennemente che per arrivare a Dio occorre passare dalla Chiesa, disorientando fortemente chi ha sempre creduto che ”Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo”. La tiepida reazione dei cattolici verso il Giubileo potrebbe essere attribuita anche agli scandali emersi dopo le pubblicazioni dei coraggiosi giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, rispettivamente con “Via Crucis” e “Avarizia”, due saggi pubblicati nel novembre del 2015, ampiamente documentati, che evidenziano il mondo non molto sommerso delle ruberie, delle speculazioni, delle appropriazioni indebite di molti porporati e no. Dell’accertato e inimmaginabile giro vorticoso di milioni che volteggiano tra le tonache romane in nome della Chiesa. La vergognosa “Fabbrica dei Santi”, come la definisce Emiliano Fittipaldi, nel suo libro “Avarizia”, per la cui proclamazione sono richieste diecine di migliaia di euro con processi più o meno lunghi legati proporzionalmente alla quantità di denaro che i parenti degli interessati sono disposti a sborsare, completa veramente il quadretto. L’argomento economico, meriterebbe un articolo a parte di cui ci occuperemo in seguito. Tutto questo e molto altro ancora, risponde a chi si chiede il perché della scarsa partecipazione dei fedeli al Giubileo. |
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