VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL PARTITO, PARTITO ALLA RICERCA DI SE STESSO LA PROFONDA crisi che ha generato, da sè, il Partito Democratico, dimostra che il sistema partitico e politico italiano, ha completamente esaurito le sue risorse ideologiche. Il modo in cui è accaduto ai democratici del nostro Paese, mostra differenze rispetto al
modo in cui la rottamazione di Berlusconi, creò il 12 novembre 2011, la fine del Berlusconismo, anche se quel Governo fu il secondo più longevo nella storia della Repubblica. In quell’occasione, la causa occasionale della perduta maggioranza alla Camera dei Deputati, fu un voto di rendiconto generale dello Stato. Negli anni successivi fu reso noto che il vero motivo della caduta fu il risultato di un accordo di ferro fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la signora Merkel, coadiuvata da Nicolas Sarkozy, allora Presidente della Repubblica francese. Tutti ricorderanno che questo giochetto causò, tra le altre cose, l’inizio della più profonda crisi economica del nostro Paese degli ultimi vent’anni. I più obiettivi ricorderanno anche che il protagonista assoluto di questa deflagrazione politica fu lo “spread” che, manovrato a dovere dai cuginastri francesi e un membro della genìa germanica signora Angela Merkel, causò l’annientamento dell’economia italiana. Il signor Presidente Napolitano ebbe l’ardire di blindare il progetto nominando un burocrate economista bocconiano, tal Monti, alla guida del Paese ridotto, sulla carta, quasi al fallimento. In cambio, il signor Monti, pretese e ottenne dall’ingegnoso Giorgio la nomina a vita di senatore della Repubblica. Il signor Monti seguendo ordini di scuderia, continuò il progetto Napolitano - Merkel - Sarkozy. Quello che accadde dopo, non è ancora concluso e credo non finirà presto. “I pezzi da 90” del PD prima di Renzi: Bersani, D’Alema e gli altri sottoposti Speranza, Civati, Epifani, ecc. in dissenso personale per l’onta subita, hanno commesso il madornale errore di orgoglio di uscire dal PD e creare un nuovo partito. Che siano stati a corto d’idee si è visto subito, dal nome che hanno voluto dargli: “Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista”. Il termine “Progressista che compone la sigla del partito, rimanda mentalmente alla sinistra massimalista, di cui nessun elemento che conti del nuovo partito, ha mai fatto parte. Non solo, ma partitelli di sinistra radicale, ne esistono già, sono fuori dal governo da diversi anni e se qualche loro membro, sporadicamente, ne fa parte, è solo dopo essere fuoruscito dalla sinistra radicale, per mero opportunismo di poltrona. Fatta tale considerazione, se Renzi, per questi cervelloni, senza ideologia, è il loro nemico, essendo usciti dal PD, hanno perso la grande occasione di combatterlo dall’interno. A parer mio faranno la stessa fine dei vari Bertinotti & C, e spariranno poco per volta dalla ribalta politica, creando un grande spazio per il volpone Renzi, che realizzerà la rottamazione definitiva per i cosiddetti vecchi del PD, promessa nella sua prima campagna elettorale. Seguendo questo ragionamento e per avvalorarlo ulteriormente, dobbiamo rilevare che l’uscita di Renzi dalla Presidenza del Consiglio, nella sostanza, non ha creato nulla di male al suo protagonista, perché, avendo occupato il suo posto Gentiloni, non sta facendo altro che continuare il progetto Renzi, senza che nessuno si sia mai schierato contro di lui, al contrario di quando era presidente Renzi. Quindi, le anime perse del nuovo, ma vecchio partito dei fuorusciti, sarà davvero molto difficile che possano risorgere in un nuovo serio soggetto politico di sinistra. Di contro, la frantumazione del centro destra, anche se ha percorso un sentiero parallelo, creando fuorusciti più furbi e raffinati, si trova all’incirca nelle medesime condizioni del PD, ma con una realtà in meno: non è al Governo. Secondo questo ragionamento, la Democrazia, così agognata, esercitata così come hanno fatto, è inesorabilmente superata e un altro progetto politico sarebbe veramente necessario, se intendiamo salvare i valori contemplati nelle democrazie europee. |
Home
|