VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" IL "PLAUSISMO" NEOLOGISMO DERIVATO DA.. MONTI L’INCAPACITÀ dei politici italiani di gestire la “cosa pubblica” è stata riconosciuta. Sotto i nostri occhi si è compiuto il fallimento della politica italiana. Il manipolo d’incapaci politicucci ha dato forfait. Siamo sicuramente d’accordo che la situazione, così com’è andata avanti da anni, non poteva più continuare. Ogni giorno abbiamo assistito a lotte terribili, accuse feroci. Intercettazioni che avevano l’unico scopo di infangare il regnante di turno o lo scomodo del momento. Le soluzioni delle problematiche di cui aveva bisogno il Popolo sono passate in secondo piano. Alla fine la provvida mano dell’ultra ottantenne Presidente della Repubblica, complice il debito pubblico che ci ritroviamo, di cui dobbiamo ringraziare la classe politica remota, passata e presente per l’allegra gestione, e lo “spread” parola di cui si riempiono in molti la bocca, le dimissioni “forzate” di Silvio Berlusconi ha favorito la formazione di un “Governo tecnico” per incaricare i poteri economici italiani a gestire, con la scusa del “Governo tecnico”, accantonando “giocoforza”, le regole democratiche che danno al popolo la libertà di indicare i governanti,. Chi avrebbe mai potuto immaginare che l’ottuagenario President, un po’ curvo dagli anni, il passo incerto, con un magistrale “colpo di reni” degno di un atleta ventenne, potesse realizzare l’irrealizzabile:
togliere il potere a tutti gli schieramenti politici di Governo e di opposizione. Oggi il “nuovo” si configura nel quasi settantenne Mario Monti che, forte della sua esperienza, si è circondato di volponi dell’economia sconosciuti alla massa, ma conosciuti a lui ed alle lobby di potere. Di loro ci hanno fatto intendere che vengono da un’altra galassia. Ci hanno detto che non hanno nulla a che vedere con la politica, anche se non è vero. Il presidente Monti ha detto che poteri forti in Italia non esistono, ma è come chiede all’acquaiolo se l’acqua che vende è fresca. Cirino Pomicino, vecchio DC, ancor oggi intriso di democristianità, libero professionista nell’UDC di Casini, in un’intervista, ha ricordato Monti, suo principale collaboratore, dal 1989 al 1992, nel Governo Andreotti a quando egli stesso era Ministro del bilancio ed il professore sottosegretario e membro di tre Commissioni, quella del debito pubblico, della spesa pubblica e nel comitato scientifico della programmazione economica. In quel triennio di Governo il disavanzo pubblico passò da 550 miliardi a circa 800 miliardi, facendo lievitare le spese di oltre il 40%. Lo spettacolo che i media ci presentano è quello della classe politica nella sua totalità, esclusa la tribù della Lega Nord, che plaude a ogni parola emessa dal professore. Il “plausismo” (neologismo personale, da plauso) trabocca e inonda Camera e Senato. Dopo la formazione della squadra di Governo, ogni respiro del presidente ha avuto unanime consenso. Il quadretto si è completato, quando un’improvvida telecamera, ha inquadrato un foglietto, vergato a mano nel quale tutta l’Italia ha letto la disponibilità data da un elemento dell’ex opposizione a far parte della “maggioranza tecnica”. La firma indicava un nome: Enrico, e il contenuto raccontava per l’appunto nella formula “Mi manda Picone”, che un segretario della sinistra era disposto a illuminare il nuovo Governo con la sua pregiata opera. La nuova squadra di “taumaturghi” ci ha già annunciato grandi sacrifici economici. Siamo impotenti e non sappiamo cosa s’inventeranno per dissanguarci definitivamente e chi sopravvivrà, se avrà ancora la possibilità di scegliere i propri governanti, spero si ricordi di quello che stiamo vivendo. Si ricordi, che se il peso delle tasse negli anni passati, ci ha ridotto a dover lavorare sette mesi l’anno per il Governo e il restante per le nostre famiglie, le prospettive di oggi promettono di più, ma sappiamo bene che di più non si può. |
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