I POLITICI DI VALORE TROVANO SEMPRE LE SOLUZIONI di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" CIRO CIRILLO, uno degli uomini più attenti e preparati, che la nostra classe politica abbia mai avuto, ha compiuto 90 anni e dialogare con lui è veramente gratificante, per la competenza e lucidità politica con cui affronta i concetti politici di ieri, che purtroppo sono ancora quelli di oggi. Se i personaggi, che oggi hanno il compito di governarci, avessero la metà del suo buonsenso, non assisteremmo alle uniche lotte di cui sono capaci, che sono quelle per la conquista di poltrone e poltroncine: Presidente, lei è stato un politico importante all’interno della DC, oggi da novantenne con un lungo vissuto, cosa pensa della politica d’oggi? “Il mio vissuto di politico di ieri si scontra fortemente con il muro contro muro della politica di oggi. La contrapposizione ideologica non ci impediva di colloquiare con la parte avversa. Voglio dire, che l’opposizione aveva un ruolo ben determinato di controllo verso la maggioranza e diversità non voleva essere la negazione a prescindere. L’opposizione faceva di tutto per meritare l’alternanza di Governo, portando idee e valore aggiunto alle leggi in itinere e capitava anche che proposte da parte dell’opposizione determinavano aggiustamenti a leggi importanti”. Quando la DC è stata “frantumata” da tangentopoli ha pensato potesse essere una “nemesi” legata all’omicidio Moro? “No! io non credo, ci fossero stati collegamenti diretti. Mi ricordo che durante il mio sequestro, i miei carcerieri mi dicevano, che all’ultimo momento si era trovata la possibilità di salvare la vita di Moro, ma attraverso l’America, quella possibilità era arrivata troppo tardi. Certo però che scorrendo con la mente quelle vicende, molti errori furono commessi e fermo restando il principio che uno Stato non deve mai trattare con i ricattatori, la vita dell’uomo dovrebbe sempre avere la precedenza su tutto”. Le donne e la politica, uomini troppo sensibili al fascino femminile, donne senza scrupoli pur d’arrivare, o politica inesistente? “Un poco dell’una ed un poco dell’altra, perché tutti pensano di arrivare senza rinunce e sacrifici, nel senso che, mentre prima chi aveva responsabilità Istituzionali, quando si alzava in Aula per sostenere una tesi, alle spalle, aveva tutta una preparazione, oggi invece, è tutto meccanico, poco articolato e spesso poco convincente. Oggi rispetto a ieri, sono molte le donne che siedono in Parlamento e dal canto loro, qualche volta nella fretta di arrivare, sostengono comportamenti poco etici. Certo che se qualche politico si lascia vincere dalle tentazioni femminili, non tenendo conto del ruolo Istituzionale che ricopre, denota scarsa preparazione politica e poco attaccamento alla dignità di uomo. Senza contare che c’è modo e modo di trasgredire, ma alla base deve certamente esserci la riservatezza ed il senso dell’appartenenza”. Da uomo del sud cosa che ne pensa del Sud? “In senso figurativo, un vero e proprio terremoto. Ritengo però che ci siano le possibilità di una significativa ripresa, solo che bisognerebbe agire in modo incisivo, non sporadicamente, non a macchia d’olio. Bisognerebbe porre il problema Sud su un piano, che non sia solo fatto di parole, ma seguito da fatti concreti. È vero che oggi la situazione Nazionale è complessa e non è facile fare azioni compiute con progetti articolati e finalizzati, ma è altrettanto vero che i politici di valore trovano sempre le soluzioni. Mi ricordo che ai miei tempi, in sede Europea, ci proposero un intervento massiccio per la Campania, a condizione però, che avessimo, noi, individuati i punti nevralgici su cui agire e consentire di attrarre tutti gli sforzi, anche economici, su quella posizione. Noi arrivammo lì, ci chiesero i progetti, di opere che avrebbero potuto fare da trampolino di lancio per l’economia Regionale; a quell’epoca non ero ancora stato eletto Presidente della Regione Campania e non era mio compito diretto assumere iniziative in quel senso. L’allora Sindaco di Napoli s’impegnò, entro quindici giorni di tempo di portare i progetti richiesti, ma non lo fece mai ed i finanziamenti sfumarono. Queste cose non sono state mai dette e se io oggi ne sto parlando è perché mi rendo conto della grande occasione che fu persa per la nostra Regione, da parte di chi avrebbe avuto l’obbligo di far funzionare l’iniziativa”. Non basterebbe anteporre ai problemi personali dei nostri politici, i problemi del Sud? “Ad onor del vero, la formula è proprio questa, ma dovrebbe essere un impegno di tutti, Maggioranza ed Opposizioni. Anche perché i problemi del Sud si conoscono, ma se mai si comincia a seguire questa strada, mai si potrà concludere”. Renato Catania |
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