Intervista ad Aldo Busi
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" ALDO BUSI, scrittore, iconoclasta ed intellettuale provocatore. Non è certamente un “piacione” se dovessi usare il suo frasario piuttosto brutale direi che è un rompic… Per ciò che mi riguarda l'ho sempre percepito come una persona che si tiene volutamente lontana dal resto del mondo. La sua biografia dice di un’infanzia difficile ed incompresa, che ha dovuto molto presto rimboccarsi le maniche. Dopo la licenza media a soli 14 anni, va via di casa si sostiene lavorando in alberghi e ristoranti. Comincia intanto a scrivere, sua grande passione fin da giovanissimo. Successivamente per maturare esperienze va prima in Francia, poi in Inghilterra, Monaco di Baviera ecc. facendo anche i mestieri più umili. Si laurea in lingue nel 1981 e si guadagna da vivere insegnando. Durante questo percorso comincia a realizzare il suo antico sogno: scrivere, trovando ispirazione dalla stessa vita che conduce. Esordisce in campo letterario nel 1984 con “Seminario sulla gioventù” e prosegue con “Vita standard di un venditore provvisorio di collant”. La notorietà lo raggiunge in breve tempo e da lì è stato un crescendo. Il suo carattere a volte spigoloso e polemico, sempre sagace e caustico ne ha fatto un personaggio unico ed imprevedibile. Ad oggi sono 40 i suoi pregevoli e dissacranti romanzi, straordinari approfondimenti della natura umana. Se ognuno di noi volesse studiare questo “esemplare” di fierezza, ne trarrebbe sicuramente tanto valore per la conoscenza della vita. È con questo animo che lo raggiungo a Montichiari, sua città natale e scomodamente seduti in un bar del centro, mentre attorno a noi imperversa il mercato del paese, per conoscerlo meglio. - Da quando ha saputo affermarsi nel mondo intellettuale, ogni occasione è stata buona per essere criticato. Si sente incompreso o è indotto a riflettere? “Io sono uno che non soltanto ribatte, ma controbatte e non resta supino quando arrivano i colpi. Oggi a 62 anni a volte mi permetto di fare spallucce, perché non posso continuare a far finta di sfondare porte che sono già aperte. Il problema è sempre lo stesso: il dislivello anche culturale fra me ed il resto del Paese. Questo è oggettivo, quindi non posso farmi carico di lotte che ho già attraversato, direi che tocca anche agli altri. Ogni tanto però, mi faccio carico di ricordare all'Italia, la sua arretratezza culturale, civile e politica. Generalizzo perché non so quanti altri Aldo Busi esistono in Italia, nel senso della civiltà, dell'essere cittadino e propugnare soprattutto per uno Stato ed una democrazia autentici e non certo etici, anticlericale, sempre coerente e tutto questo senza mai piegarsi a nessun potere. In Italia il potere economico e molto di quello politico sono legati al Vaticano. Diverse volte ho pensato: cosa ci faccio in questo Paese? Ma non me la sento di spostare la mia residenza all'estero, ma non lo farò mai, perché se vado via anch'io l'Italia muore completamente. Sento di essere una delle radici sane rimaste nel Paese, aldilà dell'artisticità e della letteratura, io sono sopratutto un cittadino non asservibile, non comprabile”. - Qualche tempo fa l'ho ammirata, su Canale 5, in una serie di puntate che avviavano i ragazzi di “Amici” alla lettura. È stato strepitoso, paziente e gentile con tutti. Qual è la chiave per entrare nel suo cuore? “Intanto io non ho un cuore nel senso normale del termine. L'unica maniera per entrare nel mio cuore è quella di entrare nel cuore degli altri e magari che io lo venga a sapere. Qualcuno che parli bene di me, non m'interessa. Le faccio un esempio: sto curando una rubrica sul mensile “Rolling Stone”, la posta del cuore, c'è un cuore ribaltato che sembra un culo, questa mattina facevo questa digressione, prima di rispondere alla lettera di una lamentosissima lettrice, di quelle classiche, malchiavate di mestiere che pretende da me una risposta personale, cioè non attraverso il “magazine”, ma da me personalmente. Ovviamente dice di quelle cose da pazzi: mette il suo numero di telefono, vuole incontrarmi, sbrodola come un'invasata, una delle mille, mi creda! Sono disgustato”. - Ma lei deve comprendere che è una persona affascinante! “Io non sono affascinante, nessuno mi conosce, tanto meno uno di questi affascinati o affascinate. Forse non ha mai letto una mia riga, quindi mi ha visto qualche volta attraverso il mezzo televisivo. Io sono uno scrittore che va in televisione, non un personaggio televisivo che scrive. Provate invece a dimostrare ammirazione verso Aldo Busi direttamente ad Aldo Busi. Provate a dire qualcosa di bene di Aldo Busi nella vostra famiglia, sul posto di lavoro, vedrete quello che vi ritornerà”. - Le è stato attribuito a furor di popolo un trofeo che rappresentava il naufrago ideale nell'Isola dei famosi. L'esperienza sul “l'isola” è stata per lei positiva o cosa? “No! Ne positiva ne negativa, non ho fatto nulla che non avessi già fatto prima. Ho visto schierarsi Simona Ventura apertamente e con coraggio, rischiando di suo. Ma la RAI sa bene che se togliesse la Ventura al popolo televisivo, ne avrebbe un forte dissenso. Il suo coraggio premia lei più che me, perché io in RAI non tornerò più. Io non vivo di Rai, tanto meno di Mediaset”. - L'omosessualità è la terza realtà sessuale della natura umana, lei sente nel suo intimo una identificazione al femminile o ritiene questa terza via unica nella sua espressione?“ Penso che tutto ciò che trasforma l'essere omosessuale in una forma esasperata di machismo o nell'inclinazione verso femminilità, sia un sottoprodotto culturale. Non esiste l'omosessualità così come non esiste l'eterosessualità. Esiste la sessualità umana. La cosa più orribile è che ancora nel 2010 il disgraziato avvento del cristianesimo o addirittura del cattolicesimo che è la forma pervertita del cristianesimo condizionino la vita del genere umano. L'uomo occidentale è ormai globalizzato e non deve ricorrere ad etichette discriminanti. Il passaggio sociale per arrivare all'azzeramento delle etichette non sarà facile e non di immediata realizzazione. Quando ci si dichiara gay si dice un'eresia verso se stessi, perché si sente il bisogno di conglobare la propria esperienza umana e spirituale. Se non condanniamo questo linguaggio che ci condanna non faremo nessun passo avanti”. - Chi è la persona che ha più amato nella sua vita? “Di persone che ho più amato nella vita non ne ho. Ho provato stima, affetto intellettuale, che potrebbe essere riconducibile ad una forma di amore. Non sono fatto per le situazioni morbose. Non m'interessa l'amore di nessuno. Non sopporto nessuno accanto a me”. - Se potesse fare un passo indietro, c'è qualcosa di cui si è pentito?“ Io non posso pentirmi di nulla perché non faccio del male a nessuno. Agisco a seguito di una grandissima ed integerrima disciplina ed autocontrollo. Una creatura sociale come me non la si improvvisa. È una costruzione nei decenni”. - Ha un modello d'intellettuale e di vita che la spinta a diventare lei stesso un intellettuale? “Mi sono ispirato al mio demone. Al demone che ogni essere umano ha dentro, che non è qualcosa che abbia a che fare con il demonio di essenza metafisica quale principio ispiratore verso il bene e verso il male. La sua capacità di vedere le cose, non è inferiore alla mia. La capacità di ognuno di noi di discernere tra il bianco ed il nero è uguale. Soltanto la volontà di mantenersi entro un determinato colore. Quello che noi idealizziamo come modello di vita.” - Professa una religione? “La religione è un ministerio della morte, perché ritengo che la morte sia il più bel regalo dopo la vita. La morte non interrompe niente.” Il mio tempo è scaduto. La mia visione su Aldo Busi, non è cambiata molto. Lo so che si arrabbierà, ma ho l’idea che la “solitudine” busiana, contrariamente alle sue parole, sia una scelta consequenziale alla mancanza di disposizione a mediare tra sé e gli altri. E per coloro che non hanno mai aperto un suo libro ecco, beccatevi l’elenco di alcuni suoi titoli: La delfina bizantina, Sodomie in corpo11, Altri abusi, Patè d'homme, L'amore è una budella gentile, Sentire le donne, Altri abusi: viaggi sonnambulismi e giri dell'oca, Le persone normali, Manuale del perfetto gentilomo, Vendita galline Km 2, Manuale della perfetta gentildonna, Cazzi e canguri, Madre Asdrubala, Grazie del pensiero, Io che ho le rosa fiorite anche d'inverno, e ….cominciate a leggere. |
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