A COLLOQUIO CON IDA CARMINA NEO-SINDACO A 5 STELLE DI PORTO EMPEDOCLE (AG), LA “VIGATA” DI MONTALBANO
“DAVIDE” CONTRO “GOLIA” ED IL SASSO E’ STATO LANCIATO! di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" LE ULTIME ELEZIONI amministrative hanno decretato un consenso inatteso ai sostenitori del Movimento Cinque Stelle. Abbiamo assistito a un vero e proprio sconvolgimento, come il caso di Roma, dove una giovane candidata, ha superato per consensi i vecchi e logori politicanti di professione di tutti partiti politici. Il caso di Torino, che un volto giovane e pulito di donna, ha spiazzato di misura il sindaco uscente della città. Non solo le grandi e importanti città del nord e del centro hanno potuto registrare questo vento di cambiamento, ma anche piccole città di provincia, forse più importanti per valutare la diffusione del Movimento hanno fatto la loro parte. Il caso di Porto Empedocle (Ag), forse più nota, a parte il nome di cui si fregia, il grandissimo e dimenticato filosofo Empedocle, figlio di questa terra, per gli sbarchi di tanti derelitti provenienti da martoriati Paesi. Porto Empedocle ha una sindaca a cinque stelle, Ida Carmina. È avvocato, insegnante ed ex Commissario di Pubblica Sicurezza. -Chi è Ida Carmina? “Ida Carmina è una persona normale, che è sempre vissuta a Porto Empedocle, salvo la nascita palermitana, perché mia nonna abitava a Palermo. Noi siamo sempre vissuti a Porto Empedocle. Appartengo a una famiglia storica del luogo. Siamo presenti all’anagrafe dal 1820, quando il Paese si è costituito nel 1863. È proprio nel nostro sangue, lo amiamo profondamente. Vedendo la situazione di degrado in cui versava, questa grigia cappa determinata perlo più dalla cattiva amministrazione e che i principi della politica non corrispondevano più a quelli che sentivo fossero giusti, ho deciso di scendere in campo direttamente. Inizialmente con un impegno di tipo civico. Mi sono avvicinata ai “5 Stelle” con cui condividevo le idee. Poi, sono stata designata dal Gruppo quale candidata a portavoce sindaco. Sono una madre di famiglia, sposata da ventisette anni, ho due figli, uno di 24 e una ragazza di 21 anni. Sono insegnante di Diritto ed Economia, esercito la professione di avvocato, sono targa d’argento per i venticinque anni di professione. Sono ex commissario di Pubblica sicurezza e questo già denota il mio senso di giustizia. Laureata in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano. In buona sostanza sono questa. Ho sempre fatto volontariato, pur non essendo impegnata in politica. Mi dedicavo alla Società Civile. Da sempre faccio parte dell’Azione Cattolica, in cui ho ricoperto molte cariche. Concepisco il potere come Servizio, non come accaparramento di posizioni. Faccio parte della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari). Questa è stata la mia vita. Poi, improvvisamente sono stata travolta da questa esperienza politica”. -Cosa rappresenta per lei questa schiacciante vittoria? (Ha vinto con il 72% di preferenze) “Non me lo aspettavo. Porto Empedocle è un Paese molto particolare. Esiste un radicamento di lobby politiche e imprenditoriali: Enel, Italcementi e tante realtà potenti. Le risorse sarebbero diventate o potrebbero diventare “punti neri”. Siamo speranzosi e cercheremo di trarre il meglio da ogni situazione. Devo dire che abbiamo già avuto incontri con i responsabili di queste realtà e si sono dichiarati pronti a collaborare per il bene della città. Questa schiacciante vittoria penso sia il segnale della stanchezza di un popolo. Qui vicino a me è la consigliera Cortelli, la più votata del movimento, eravamo sole dinanzi ai seggi. Come si usa fare. È stata come la vittoria di Davide contro Golia. C’è stata una grande festa, come una liberazione, più che il festeggiamento di un’elezione con caroselli di macchine, centinaia di macchine. Qui, davanti alla casa comunale a prendere un cappuccino alle 11 di sera, fiaccata da una pesante giornata. Sono stata trascinata in Comune quasi di peso. Sembrava “La presa della Bastiglia”. Il popolo tutto presente quì. Insomma, la liberazione”. -Cosa si aspettano gli Empedoclini, da lei in particolare e dal Movimento5S? “Secondo me si aspettano una rivoluzione culturale nel modo di fare politica. Una politica che sia veramente a servizio di tutti i cittadini, senza favoritismi. Queste lobby avevano determinato situazioni tali per cui i cittadini non si sentivano più rappresentati da questo Comune e da questa politica che faceva solo interessi di pochi. Perseguire la sola via della correttezza e della solidarietà. Senza alcuna possibilità di corruzione”. -Ritiene che Porto Empedocle debba cambiare e in quali punti? “C’è una scaletta che naturalmente non può essere perseguita: primo, secondo, terzo, ma molti punti si dovranno portare avanti insieme. Certamente c’è da rifare l’approccio fra cittadini e pubblica amministrazione. La macchina amministrativa è piuttosto lenta, non si è curata della formazione del personale. C’è da ricostruire il senso della comunità, cioè Porto Empedocle per questa ragione è discriminata, si è molto sviluppato il senso individualista. Bisogna far capire che il Comune, nel paese è la casa di tutti, curato come se fosse la nostra casa”. -Lei ha parlato di formazione del personale, ritiene essere una priorità? “Si! L’abbiamo pensato come punto essenziale del programma, per la modernizzazione della macchina amministrativa. Abbiamo anche pensato una sorta di termometro, per conoscere quale sia la sensazione che provano i cittadini, rispetto alla nostra gestione amministrativa. Abbiamo anche predisposto un numero su ”WhatsApp” per segnalazioni anonime, per capire cosa non va”. -Lei è sotto la lente d’ingrandimento, a livello nazionale, anche se sindaco di una cittadina di provincia. Gli Italiani la osservano per valutare la valenza del Movimento. “Di questo sono perfettamente consapevole. Siamo presenti soltanto in 38 comuni in tutta Italia. Sono una persona che ha ben chiari i suoi principi. Non derogo facilmente. Spero di fare onore, rispetto alla fiducia che mi è stata data. Certo, il ruolo del sindaco e forse il più difficile in assoluto fra i ruoli politici, perché la legislazione è complessa. Ci sono molti aspetti, che possono essere sanzionati penalmente. Siamo esseri umani e tutti possiamo incorrere in errori. Tuttavia sono abbastanza sicura di me, di quello che sono e sono stata nella vita. Dovrei solo impazzire per modificare un cambiamento di ruolo”. - La precedente Amministrazione Firetto, anch’essa voluta con grande partecipazione popolare, alla fine del mandato è stata molto contestata anche in modo calunnioso, cosa ne pensa? “In realtà, inizialmente non è stata contestata. È stato contestato che Firetto se ne sia andato e non si sia dimesso prima, per consentire immediate elezioni, non il lungo commissariamento che ha ulteriormente danneggiato la Città. Un commissario è un’altra cosa rispetto a un’amministrazione votata dal popolo e che risponde al popolo. In realtà le vicende dell’amministrazione Firetto si sono venute a conoscere dopo, perché gli empedoclini ritenevano, fino alla fine che ci fosse un avanzo di amministrazione per come poi è stato dichiarato. Oggi, leggendo le carte, abbiamo verificato un disavanzo di circa 20 milioni di euro di debiti”. - Mi risulta che tutti sapevano. “Forse lo sapevano come diceria, perché gli atti ufficiali non riportavano questo. Noi siamo per la giustizia, non per le calunnie, per cui preferiamo attenerci ai dati. Qui non si lamentava nessuno, anzi lui (Firetto), aveva beneficiato i dipendenti comunali con il raddoppio delle ore. Qui c’erano sempre spettacoli a beneficio del popolo. Spendeva molto, più di quello che c’era. Tant‘è vero che questa diceria, come dice lei, era solamente tale, perché ad Agrigento è stato accolto a braccia aperte, quando gli agrigentini non facilmente si affidano a un estraneo per eleggerlo “coram populo”, come hanno fatto, significa che anche lì la situazione positiva a scadenza del mandato era arrivata. Il problema è che quella era forse più una bolla di sapone che l’effettiva realtà, che ci ha lasciati davvero nel fango per non dire altro” - Quali potenzialità possiede Porto Empedocle, che ritiene possa accentuare? “Certamente, la potenzialità del turismo. Noi viviamo in una città bellissima dal clima straordinario. Abbiamo tradizioni storico-culturali e letterarie di spessore. Sostanzialmente Pirandello era Empedoclino, anche se n’è attribuita la paternità Agrigento. Abbiamo meravigliose spiagge che si estendono per chilometri. Siamo in mezzo tra la Valle di Templi e la Scala dei Turchi, la quale vero è che rientra nel territorio di Realmonte, ma è una linea molto lieve, infatti, i residenti, l’area della Scala sono per la maggior parte empedoclini. Abbiamo con Realmonte l’unione dei Comuni, per cui possiamo considerare un po’ nostra anche la Scala dei Turchi. Con queste premesse, puntare sull’industriale, è stata una follia, nel senso che, se un tempo poteva avere una sua giustificazione, oggi sicuramente è una strada da non percorrere fino in fondo. Noi siamo più per attività economiche ecocompatibili. Ad esempio siamo assolutamente contrari al rigasificatore, perché antieconomico, costituisce un pericolo per la popolazione. Chiaramente sarebbe un disincentivo per l’attività turistica. Bloccherebbe le attività portuali, dal punto di vista del pescato e di ogni altro tipo di attività, perché l’arrivo delle navi gasiere che dovrebbero rimpinguare il rigasificatore, fermerebbe completamente per 3/4 giorni la settimana l’attività portuale. Per fare cosa? Impiegare 40 tecnici specializzati, si rovina una città? Senza considerare l’estrema pericolosità di avere un “bombolone” di grandi dimensioni sotto casa”. -Il grande problema rifiuti mette a dura prova il consenso dei cittadini verso di lei. Quale soluzione ritiene prendere, se continuerà il disagio? “Ho interpellato la Regione, perché ha fatto dei calcoli erronei sulla quantità di rifiuti che potrebbe conferire in discarica. Noi non abbiamo mai avviato nessun percorso di differenziata. Non si può pensare che si possa cambiare per ordinanza dall’oggi al domani, un sistema di smaltimento rifiuti con un altro, senza aver preventivamente avuto la possibilità di affrontare le cose e mi riferisco soprattutto alla logistica. Ho parlato con l’ingegnere per la realizzazione d’isole ecologiche, che stiamo realizzando in tempi da record. Gravando noi sindaci di responsabilità e di oneri enormi, non è certamente la soluzione. Tuttavia abbiamo già firmato, sempre con l’Unione dei Comuni, un contratto per la differenziata. Abbiamo già affidato, in brevissimo tempo, i lavori perché si possa arrivare finalmente a soluzione. Cercheremo in questi mesi di provvedere per quanto possibile. Mi sono rivolta alla Regione, ho protestato già l’11 luglio, insieme al M5S, durante la prima protesta a Palermo. Erano state date assicurazioni da Crocetta, dall’assessore Contraffatto, che non hanno assolutamente rispettato. Mi sono rivolta alla Prefettura, in due occasioni, ma non abbiamo ottenuto nulla. Crocetta ci ha detto: senza fare clamore, indicateci qual è la situazione dei vostri paesi e noi vi verremo incontro, modificheremo l’ordinanza. L’hanno modificata per gli altri, non per Porto Empedocle. Forse perché sono un sindaco del M5S o per quali altri motivi? Certamente mi hanno messo in grande difficoltà e pericolo, perché quando loro autorizzano 100 tonnellate per Agrigento, che corrispondono al 20% in più rispetto al fabbisogno e a me 18 tonnellate che corrispondono al 30% in meno rispetto al fabbisogno, cosa devo ritenere? La distanza con Agrigento è solo un ponte, ma mettono me nelle condizioni di essere linciata dalla popolazione. Mi fanno ritenere inadeguata quando non è così” - L’isola ecologica di cui parla è già approntata? “La stiamo approntando in tempi rapidissimi nella zona ex Montecatini, in terreni di proprietà del Comune. All’inizio partirà per i commercianti, per giusta ordinanza del Presidente della Regione. Avevo già fatto dei divieti di conferimento. C’è da dire che il popolo deve collaborare e tener conto delle regole, ma sono disabituati da anni d’incuria”. - Nota dolente: io stesso ho notato che la gente getta tutto per strada. “Il fenomeno non è solo locale, ma mondiale”. - Le racconto un episodio accaduto sotto i miei occhi in un’arteria di grande traffico della città nei pressi di una tabaccheria: ho visto due vigili urbani giungere a bordo di un’auto di servizio, comprare sigarette e gratta e vinci, risalire in macchina, grattare e a operazione ultimata, buttare dal finestrino biglietto e pacchetto di sigarette vuoto. “Se dovesse capitarle ancora, lo segnali e possibilmente li fotografi. Prenderemo subito gravi provvedimenti”. - In futuro, se non dovesse permanere l’attuale consenso dai suoi cittadini, si dimetterebbe prima del suo mandato? “Noi abbiamo un credo che quello di non mollare mai. Il consenso per noi è necessario, però è ancora più importante il rispetto dei valori e dei nostri principi programmatici. Il consenso però, non si può ottenere accontentando tutte le richieste a prescindere, ma tenendo conto del nostro obiettivo primario che è una rivoluzione culturale e opererò in questa direzione. Perché la politica cambi, perche ci si muova con correttezza e onestà, avvantaggiando le persone che stanno peggio”. - Il M5S ha mai influenzato la sua ideologia? Se dovesse accadere, lo abbandonerebbe? “Il nostro Movimento non è ideologico, infatti, nella premessa è scritto: non siamo di destro né di sinistra. Vogliamo semplice mente che la politica risponda al suo fine di bene comune e si persegua quello che è positivo per la popolazione. Naturalmente alla base di certi fondamenti che sono: il rispetto per l’ambiente, dell’ecologia, energie rinnovabili, slancio verso la modernità, ecc. Per cui non esiste un preconcetto ideologico. Personalmete rispondo più che altro alla mia coscienza”. - Ai miei lettori piacerebbe conoscere la sua opinione sulla funzione di Grillo nel movimento. “Grillo è certamente il cofondatore. È stato il pioniere e ha avuto il grandissimo merito di consentire agli italiani di affidarsi a una svolta, che vada verso l’onestà, correttezza, anticorruzione e solidarietà. Rimane sempre un faro. Ha dato. Non che si sia tirato indietro. Si è messo un po’, lui dice “di fianco”, per consentire ai giovani che l’hanno seguito di muoversi con le loro gambe e di fare politica. Ha fatto come Cincinnato, senza perdere di vista la “Creatura”. - Di Maio e il suo gruppo saranno in grado di continuare se non migliorare questo cammino? “Io penso assolutamente di sì, avendo un contatto più concreto con loro. Sono tutte persone di spessore con grandi ideali, elevata preparazione, capacità, passione politica vera. Sono i giovani che stanno creato l’Italia, prima Risorgimentale, poi nella seconda guerra mondiale. È col sangue di tanti giovani che si è creata l’Italia democratica. Spero che non si debba mai arrivare al sangue. Sono molto fiduciosa”. Si conclude così l’intervista in una Casa Comunale attraversata da speranze, da qualche muso lungo, per l’innovazione che si prospetta radicale, ma sicuramente ottimista. |
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