LI MANDA “PICONE”
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" “Essere commissario ad acta nei vari ATO non è un premio, perché siamo mal pagati e sono molte e grandi le responsabilità. In Regione era stata istituita una “cabina di regia”, fortemente voluta dal presidente Lombardo e dall’assessore Armao”. CI RISIAMO. Ogni volta è sempre più difficoltoso, venirne a capo e mai definitivamente. La bellissima Sicilia, culla culturale, ma anche terra di conquista, è sempre in bilico fra il collasso e il fallimento. La politica, quella con la “p” minuscola, nel tempo, ha fatto più danni dei terremoti, delle guerre dei dissesti geologici messi insieme. In questi ultimi tempi di forte crisi economica, le casse delle pubbliche amministrazioni sono vuote e i conti in rosso. Le stesse casse rimpinguate dalle enormi tassazioni verso i cittadini, dagli aiuti statali e negli ultimi tempi, dall’Unione Europea, ma saccheggiate da politici corrotti e collusi, hanno generato il crollo dei servizi pubblici essenziali, come la nettezza urbana, la gestione delle acque, per non parlare di sanità e servizi sociali. Chi piange le conseguenze è ovviamente l’inerme cittadino, che non ha possibilità di alcuna scelta se non sperare. Ci sono anche funzionari pubblici, che sono mandati allo sbaraglio a cercare di sanare i guasti della politica, agendo come interfaccia del Governo. Un esempio, ma non l’unico, è sotto gli occhi di tutto il popolo isolano: la gestione dei rifiuti e delle acque, nel territorio della provincia di Agrigento. Per dare chiare spiegazioni al lettore, abbiamo incontrato un funzionario regionale, con grande passione per il suo lavoro e innamorato della sua Sicilia. La dottoressa Teresa Restivo, inviata dalla Regione Sicilia, nella provincia di Agrigento per tentare di risolvere e risanare, le incompetenze e i guasti di qualche suo predecessore. Ci ha parlato di rifiuti e acque. - Dssa Restivo, da Funzionario Regionale, perché è stata scelta per questi due progetti così spinosi e impegnativi? “Premetto che nell’anno 2009 sono stata mandata all’ATO AG2 di Agrigento come commissario “ad acta” proprio per cercare di risolvere problemi per mancanza di liquidità e per far rientrare lo sciopero dei lavoratori del settore. In quel periodo, in virtù di una legge, avevo la possibilità di trasferire all’”ATO” le somme che nascevano dalla richiesta di anticipazione da parte dei sindaci. Grazie a questo ho potuto portare nelle casse della GESA AG2, subito, 2.850.000 euro e in seguito altre somme che hanno consentito alla società di pagare al raggruppamento d’impresa, che compie il servizio di raccolta dei rifiuti nei 19 Comuni della provincia di Agrigento, le somme necessarie per fare rientrare lo sciopero. Dopo, per problemi che sono nati con i precedenti amministratori discordanti tra loro, è sorta la necessità di nominare un amministratore unico. La scelta cadde su un tecnico con precedenti esperienze nel settore. Questo non bastò a esaudire le richieste dei sindaci e nel marzo del 2010, i sindaci mi hanno scelta come amministratore di questa società. Dopo questa premessa rispondo alla sua domanda: Essere commissario ad acta nei vari ATO non è un premio, perché siamo mal pagati e sono molte e grandi le responsabilità. In Regione era stata istituita una “cabina di regia”, fortemente voluta dal presidente Lombardo e dall’assessore Armao. Hanno stabilito che avrebbero dovuto attingere i Commissari da nominare negli ATO in difficoltà finanziaria da una graduatoria di dipendenti dell’Osservatorio rifiuti. Dopo la nomina in altri ATO di tre dirigenti in ordine strettamente gerarchico fui scelta. Non è stato un premio”. - “Pagati poco”. Ho però letto su un sito dedicato, che lei per ogni incarico ha una retribuzione ad hoc. “Non è esattamente una retribuzione ad hoc, perché esiste un decreto assessoriale che stabilisce i compensi dei commissari. Tale importo dipende dalla grandezza del Comune, intesa come numero di abitanti. Questo compenso è stabilito da diversi fattori: innanzi tutto se esiste una diffida, poi per gli atti che sono adottati, per cui è variabile. Per fare un esempio, quando sono stata commissario all’ATO, dal 2009 fino a marzo del 2010, ho avuto diritto, per la mia funzione speciale, a un compenso complessivo di circa 1000 euro. Per un lavoro di sei mesi con una presenza in ufficio ad Agrigento di almeno una volta a settimana, penso che il compenso sia stato davvero esiguo. Per fortuna da quando sono Amministratore Unico, il compenso è aumentato perché è stabilito dall’Assemblea dei Soci”. - In precedenza aveva già affrontato situazioni simili? “Nel passato ero stata mandata in vari Comuni, soprattutto della provincia di Palermo, a reperire risorse finanziarie per gli ATO in difficoltà, acquisendo notevole esperienza”. - Ritiene che la situazione rifiuti in Sicilia possa finalmente ad avere a breve una soluzione definitiva? “Mi piacerebbe tantissimo, ma penso che siamo ancora molto lontani, perché dovrà insediarsi ufficialmente il nuovo Presidente della Regione Rosario Crocetta, che in campagna elettorale ha dichiarato che intende riaffidare il servizio di raccolta ai Comuni”. - Vuole dire che è un problema di “colore” se si realizzerà la soluzione dei rifiuti in Sicilia? “Si! È un problema legato alla Politica, perché nel 2007 hanno voluto tutti fortemente, la liquidazione degli ATO. Da 19 sarebbero dovuti diventare 12. Dopo, è stata fatta una riforma, per la quale le esistenti sono tutte in liquidazione e dovrebbero sorgere altre società di ordinamento dei rifiuti, ma in questo momento, secondo me, non si presagisce niente di buono perché c’è una grande confusione e soprattutto ci sono poche risorse finanziarie per liquidare le vecchie società”. - Sull’irrisolta vicenda rifiuti in Campania, la Sicilia potrebbe avere gli stessi problemi? “Penso di si, perché siamo quasi in un punto di non ritorno. La precedente legge regionale prevedeva unitamente alla liquidazione delle società anche un finanziamento da parte della Regione, attraverso un mutuo garantito dalla stessa a favore dei Comuni che presentavano un piano di rientro per estinguere i debiti contratti con l’ATO al fine di agevolare la chiusura della liquidazione, ma tutti conoscono la situazione economica dell’Amministrazione Regionale, quindi ritengo che in questo momento, non possa essere assicurata la copertura di questo mutuo. D’altro canto, non siamo ancora entrati nel meccanismo virtuoso di riduzione dei costi, realizzabile solo se saranno costruiti gli impianti dove conferire l’umido per consentire una seria raccolta differenziata”. - I termovalorizzatori nella realtà siciliana potranno essere realizzati? “Il Piano dei rifiuti prevedeva proprio la realizzazione di 4 termovalorizzatori, Piano fortemente voluto dal Governo Cuffaro, ma nel momento in cui è saltato, il successivo Governatore (Lombardo) era contrario alla realizzazione dei termovalorizzatori e il piano rifiuti è saltato e ne è stato predisposto uno nuovo”. - Possiamo dire che tutto dipende unicamente dalla politica? “Si!” - Durante la campagna elettorale per il Presidente della Regione, nessuno ha parlato compiutamente di realizzare i termovalorizzatori. È forse argomento secondario. “Si dice che in Sicilia, dietro i termovalorizzatori ci siano forti interessi. Si presume che ci sia dietro la “mafia” e questo è triste. Ormai, gli strumenti per controllare che non ci siano infiltrazioni mafiose, esistono”. - Quando scadrà il suo mandato? “Alla fine di quest’anno”. - Per ciò che riguarda il problema idrico? “Anche in questo caso la mia nomina è simile a quella dei rifiuti. Il problema idrico nella Provincia di Agrigento è secolare e con una convenzione trentennale è stato affidato, con gara a evidenza pubblica, a una società per azioni l’intera gestione. L’88% dei Sindaci della provincia di Agrigento hanno consegnato al nuovo gestore le reti idriche e fognarie, il 22% si oppone alla consegna invocando l’esito del referendum sulla gestione pubblica dell’acqua, da parte di qualche Comune, ma poiché mi sono state affidate competenze commissariali, con le dovute cautele, sto tentando di farmi consegnare le reti insediandomi nei Comuni e sostituendomi a qualche Sindaco reticente”. |
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