Lucia Bosè L’angelo custode esiste di Renato Catania Pubblicato su GRAND HOTEL L’ho visto scendere dal cielo per salvare la vita a mio marito Sì, gli Angeli esistono, lo so da quando ero ragazza. Ognuno di noi ha un angelo custode che lo protegge nei momenti di difficoltà. E io il mio l’ho visto. L’ho invocato quando l’uomo che amavo rischiava di perdere la vita. Lui è sceso dal cielo e l’ha salvato». A vivere quest’esperienza straordinaria è stata Lucia Bosé, pseudonimo di Lucia Borloni. una delle grandi signore del cinema italiano. A confidarcela in un primo momento era stata una sua cara amica e la cosa ci aveva sorpreso perché sembrava una sorta di “sogno”. Se ne parla in tutto il mondo Degli Angeli, infatti, si parla spesso come di un argomento delle favole, dimenticando che moltissime persone sono convinte della loro esistenza e ne hanno anche avuto le prove nel corso della loro vita. Poi, pochi giorni fa, ci è capitata sul tavolo una copia del prestigioso settimanale inglese “The Economist” e la sua copertina ci ha fatto immediatamente ricordare l’episodio raccontato da Lucia Bosé: era dedicata proprio agli Angeli e annunciava una grande e serissima inchiesta sull’argomento all’interno del giornale. Poco dopo, l’occhio ci è caduto su un altro importante giornale europeo, il tedesco “Bunte”, e anche lì si parlava di Angeli. Non solo, in un lungo servizio, il settimasettimanale intervistava i più importanti personaggi pubblici tedeschi, dal mondo della televisione a quello della politica, e moltissimi di loro, a occhio e croce la maggior parte, dichiaravano di credere nelle creature celesti e di averne avuto in qualche modo le prove. Allora ci è venuto subito naturale rivolgerci alla signora Bosé per farci raccontare qualche cosa di più sull’argomento e tante sono state le sorprese che abbiamo ricevuto. La grande diva non solo ci ha confermato la sua devozione per gli Angeli, ma ci ha raccontato che a loro ha dedicato persino un Museo, in Spagna, la sua seconda patria. Lucia Bosé oggi appare molto diversa dalla ragazza che divenne Miss Italia nel 1947, quando le Miss erano davvero all’acqua e sapone e non erano ancora vittime di diete esasperate, con rotondità messe da Madre Natura al posto giusto. Lei, ricordiamo, lavorava come commessa in una pasticceria ai bordi dei Navigli di Milano e quindi il suo esordio nel mondo del cinema, dove prestissimo divenne una diva, ebbe all’epoca i contorni di una fiaba. Grazie alla sua spiccata duttilità nell’interpretare ruoli molto differenziati, fu chiamata dal grande regista Michelangelo Antonioni a svolgere diversi ruoli in numerosi film di successo, fece sognare più di una generazione, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua bravura. Ed ebbe anche grande prestigio internazionale lavorando con registi di grande spessore come Luìs Bunuel, sotto la cui direzione interpretò “Gli amanti di domani”. E ancora oggi appare al cinema: l’ultima volta è stata nel 2007 nel film “I Viceré” per la regia di Roberto Faenza. In Spagna, per l’esattezza a Segovia, vive dal 1954, da quando cioé sposò il torero spagnolo Luìs Miguel Dominguin, padre dei suoi tre figli. Per lei il celebre toreador aveva abbandonato l’affascinante Ava Gardner, con la quale aveva vissuto una strabiliante storia d’amore, non coronata però dal matrimonio. Le nozze di Lucia e Luìs destarono dunque all’epoca un enorme scalpore e tennero banco sulle copertine dei rotocalchi. Oggi Lucia Bosé porta i capelli corti e tinti di blu, ma mantiene intatto quel fascino e quella luce che da sempre incantano i suoi ammiratori. Le chiediamo dunque degli Angeli, e l’attrice risponde che questa sua grande e mistica passione si è manifestata in lei alla età di 19 anni, quando rimase colpita dalle magnifiche statue di Angeli a Castel Sant’Angelo, a Roma. «Fu allora», dice, «che promisi a me stessa, quasi a rispondere a un richiamo Divino, che avrei dedicato molto tempo della mia vita allo studio e alla ricerca del ruolo degli Angeli in ognuno di noi». Alla domanda sul perché del blu di cui le piace colorare capelli e unghie, quasi si schermisce dicendo che è il suo colore preferito, ma tutti sanno che il blu è il colore degli Angeli e anche in questo modo Lucia Bosé li celebra. Durante la conversazione ci racconta che già da qualche anno ha realizzato, appunto, il suo Museo degli Angeli, che copre una superficie di oltre mille metri quadri ed è stato realizzato in una ex fabbrica di farina a Turegano, a pochi chilometri da Segovia. Si sono occupati del restauro due architetti italiani, Cesare Bettelli e Claudia Renollo, ispirati alla Via Lattea che raccontano di aver visto dal Museo in una notte d’estate. All’interno del Museo, gli Angeli sono rappresentati da quadri su tema Angelico, realizzati da pittori spagnoli e italiani e altrettante statue. Inoltre vi sono raccolte tutte le pubblicazioni del mondo concernenti le creature celesti. Insomma, un museo unico al Mondo.
Quando chiediamo alla signora Bosé di parlarci di una testimonianza significativa del suo rapporto con gli Angeli, in un primo momento mi manifesta la sua reticenza a parlare di fatti così personali, ma quando chiediamo se durante la sua vita con il suo amore Luìs Miguel Dominguin, avesse mai invocato la protezione dell’Angelo Custode, emerge la verità su quello che in principio ci sembrava un sogno. Sì, in una torrida domenica di giugno il toro che avrebbe dovuto affrontare suo marito era particolarmente furioso. Quel giorno ebbi un brutto presentimento
Un brutto presentimento mi attanagliava la gola, ma la mia natura ottimista non mostrava nulla del mio stato d’animo. Raramente assistevo alle corride, ma quel giorno non avrei potuto rimanere a casa. Mi recai all’arena per assistere allo spettacolo. Quando apparve il mio Luìs Miguel, nello splendore del suo costume di porpora e oro, un’ovazione dagli spalti ruppe l’emozione del momento. Un terribile toro, nero come la notte, irrompeva nell’arena, appariva veloce, scattante, diabolico. Annaspava sulla sabbia con i suoi possenti zoccoli, quasi a scavare un solco tra lui e i suoi sfiancatori. Incornò a morte un cavallo. Diversi toreador lo stancarono, finché giunse il momento fatidico della conclusione per mano di Dominguin: un silenzio assordante, si toccava con mano, poche scaramucce e il mio torero in posizione eretta e mirata provò con decisione ad infliggere il colpo fatale, ma una mossa falsa del toro sembrò distogliere il torero, la bestia si lanciò in modo inusuale, infliggendo un colpo violentissimo a testa bassa a Luìs Miguel, facendolo balzare a qualche metro d’altezza. Fu una frazione di secondo che mi parve un’eternità. Allora invocai l’Angelo custode. Una intensa luce azzurra avvolse il corpo di Luìs Miguel, salvandolo dalle ire di quell’animale inferocito». Domandiamo ancora di esperienze e percezioni. Lucia Bosé continua appassionata dicendo: «Sento sempre la presenza di energie attorno a me. Sono certamente i miei genitori, i miei angeli, che ho tanto amato. In molte occasioni ha invocato il loro aiuto, che arriva puntualmente. E’ un aiuto spirituale, perché gli Angeli sono pura energia, non percepibile materialmente: sono bellezza, suono, matematica, sono tutto. L’aiuto del mio Angelo, che è sempre presente in me, consiste nel rendermi una persona serena, felice. Non ho malattie.
Ho una grande serenità d’animo. Questo è l’aiuto: vi sembra poco?». Alla domanda su che cosa pensino i suoi figli di questa sua profonda convinzione, risponde che loro hanno una loro vita completamente indipendente, che potrebbero anche non condividere i suoi pensieri e i suoi atteggiamenti. Ma non si pone neppure il problema. «Nella natura dell’uomo», spiega, «c’è sempre un forte senso critico, che inconsapevolmente tende a dissuadere gli altri dall’avere idee diverse dalle proprie. E’ normale». E con queste parole, pronunciate con il consueto carisma, Lucia Bosé ci congeda lasciandoci un po’ più convinti dell’esistenza degli Angeli. Anzi, quasi con la sensazione di averne appena incontrato uno. Renato Catania |
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