VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" MATTARELLA? MI SI ACCENDE UN BARLUME DI SPERANZA “IL PROBLEMA numero uno del Paese è il lavoro. Sono troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente ad assicurare una vita dignitosa.” Queste parole, seguite da altri concetti, che fotografano la situazione politica e reale degli
italiani, sono state pronunciate dal Presidente Mattarella in occasione del discorso di fine anno divulgato dalle televisioni. Il giorno dopo, i commenti di tutti i politici, eccetto quelli delle”cinque stelle” sono stati positivi. Ognuno di loro ha creato interpretazioni personalizzate. Sembrava come se Mattarella avesse lodato tutti, esaltando i meriti di ognuno. Persino il Papa ha avuto la sua dose di lode, (come se ne avesse bisogno). Il Presidente non solo non ha dimenticato nessuno, ma ha parlato davvero di tutto. Il quadro che ne è emerso, però, è a dir poco desolante. Ha elencato tutti i guai del Paese nel 2016, con qualche puntatina agli anni scorsi. Ha esaltato gli italiani per i quali ha sciorinato tutti gli aggettivi possibili, lodandoli per le loro doti: “Ho potuto toccare con mano che il tessuto sociale den nostro Paese è pieno di energie positive”. Peccato che i “tessutai” siano una manica d’incompetenti, corrotti, incapaci e senza scrupoli. Si è ampiamente giustificato per non avere indetto nuove elezioni, dopo la misera fine del Governo del suo benefattore, adducendo motivazioni banali: “All’inizio di questo mese (dicembre 2016), si è svolto il referendum sulla riforma per la seconda parte della Costituzione …. Dopo il referendum si è formato un nuovo Governo” (sarebbe stato più responsabile dire che ha incaricato un nuovo Presidente del Consiglio, sulla scorta di un pacchetto preconfezionato dal precedente Premier). “Ho ricevuto, nei giorni scorsi numerose lettere di consenso e di critica … ora non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra”. Ha proseguito dicendo, sostanzialmente, che le regole per consentire nuove elezioni non sono corrette, perché per la camera c’è un sistema fortemente maggioritario e, per il Senato una legge proporzionale. Ha fatto quindi intendere che, fintantoché non sarà approvata una legge elettorale più equa e coerente, si dovrà andare avanti così. Come noi italiani ben sappiamo, una corretta legge elettorale non conviene a nessuno dei politici perché questa, porterebbe loro inevitabilmente a non essere mai eletti secondo le regole della Costituzione. Nessuno ha voglia d’interrompere questa legislatura di non eletti, c’è in ballo la “pensione”, e Lui lo sa. Tale motivazione raccondandocela in questo modo, sembra che la colpa di questa scorretta legge elettorale, sia nostra. Faccio rispettosamente notare, che la legge elettorale è elaborata e votata dai politici. Il popolo è inerme e incolpevole, per cui avrebbe fatto bene a non sfiorare quest’argomento, nella sua lunga elucubrazione. D’altro canto il Presidente sa bene che la maggior parte degli italiani, compresa quella grande maggioranza che non va a votare, vorrebbe tutti questi politi a casa, strappando i patentini di politici ed esialiadoli per un lungo periodo. Il Presidente ha voluto toccare anche la piaga infetta dell’immigrazione, il cui sistema politico italiano, con la scusa della solidarietà e con volere essere a tutti costi i primi al modo ad avere aperto le porte a “TUTTI…”, consente a certi politici e loro sodali, a lucrare fortemente sugli aiuti agli immigrati. Non poteva mancare l’argomento terremoto. Lì il popolo italiano ha rischiato di avere un’overdose d’insulina: “Un pensiero di sostegno va rivolto ai nostri concittadini colpiti dal terremoto che hanno perduto familiari, case … non devono perdere la speranza”. Voglio ricordare ai miei lettori che i primi terremoti si sono verificati nel mese di agosto 2016 e gli ultimi è storia di queste settimane, le promesse sono state numerose, ma ancor oggi, al gelo di quest’inverno inclemente, moltissimi vivono sotto le tende, gli allevamenti di bestiame all’addiaccio e le speranze invocate dal Presidente si sono spente inesorabilmente. Noi speriamo, che “rottamato” Renzi, i suoi miracolati abbiano la capacità di camminare con le loro gambe, senza aspettare di essere imbeccati. Presidente, prenda in mano la situazione. Intervenga. Faccia come il suo predecessore, ma non nel modo in cui ha fatto. |
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