VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" Matteo Renzi: l’intelligenza dell'intellighentia Quando si parla di politica a Firenze, il pensiero dei fiorentini e non solo, va a Giorgio La Pira, che fu anche sindaco di Firenze dal 6 luglio 1951 al 1958 e successivamente dal 1961 al 1965. I fiorentini, come tutti i toscani, asciutti e scontrosi nel carattere, sotto l’aspetto della scelta dei propri amministratori, sono intransigenti. Amano ben capire e verificare i candidati, prima di porre loro una timida fiducia. Generalmente l’ideologia di questo popolo, è nettamente progressista e lo fu anche quando elessero e riconfermarono ripetutamente Giorgio La Pira, siciliano d’origine, che con la passione e la riservatezza, conquistò la gente di Firenze, al punto da esserne la guida per molti anni. Era democristiano, grande amico di Fanfani, di cui fu Sottosegretario in un suo Ministero e grande amico di Almirante, ma la cosa che oggi è davvero incomprensibile a tutti i politici del mondo è, che nel 1986, fu avviata da Papa Giovanni Paolo II la sua causa di beatificazione. Oggi a Firenze, il Sindaco è Matteo Renzi, che beato non è, ma che scelse l’argomento della tesi sulla sua laurea in Giurisprudenza, proprio “1951-1956: la prima esperienza di Giorgio La Pira Sindaco di Firenze”. Matteo Renzi, nonostante la sua giovane età (36 anni), non è nuovo nella politica, perché è già stato Presidente della Provincia di Firenze. Nel 2008, davanti ad una folta platea di 3000 persone, annunciò di volersi candidare alle elezioni primarie del Partito Democratico, per la carica di Sindaco di Firenze. Fu eletto Sindaco con oltre 100.000 voti, destando sorpresa e preoccupazione all’interno del suo stesso Partito. È apparso subito chiaro, sin dall’inizio, che non ha mai preso ordini di scuderia dai figliastri della nomenclatura comunista (Bersani, D’Alema, Franceschini, Veltroni, ecc...), causando irritazione a taluni intoccabili, abituati a sindacare e soggiogare gli aspiranti comunisti, secondo le antiche abitudini sovietiche. Renzi, al contrario del suo ex leader Rutelli, che preferì abbandonare il PD piuttosto che lottare e fare anche il cane sciolto, di fare il cane sciolto, ne ha fatto la sua forza, avendo avuto l’intuizione di allontanarsi dai vecchi del PD, quando capì, come tutti capimmo, che quel PD, non avrebbe portato lontano nessuno. Certo la vocazione di “rottamatore del PD”, come egli stesso ama definirsi, brucia nel fegato di D’Alema, anche se saggezza dovrebbe dire, che il potente Massimo, dovrebbe avere il ruolo di nonnino amoroso, nei riguardi del piccolo Matteo, ma se avesse avuto questa sensibilità e lungimiranza, non sarebbe il D’Alema che è. Parte del successo, questo spavaldo giovanotto lo deve anche alla comunicazione che ha intrapreso sin dall’inizio, con il popolo fiorentino. Grazie all’uso dei “social network” (soprattutto facebook), che hanno consentito di annullare le distanze burocratiche fra Renzi politico ed i suoi cittadini. Come se non bastasse, per meglio mettere a nudo le pieghe più intime del suo progetto politico, ha affidato a Davide Allegretti, ottimo giornalista del “Corriere Fiorentino” e del “Foglio”, il compito di interpretarne, in un saggio edito da Vallecchi, i progetti con raffronti di qualità e giuste riflessioni. Questo gli ha anche consentito di entrare simultaneamente nei cuori dei giovani,che come si sa, non si può dire amino molto la politica. Immaginate l’effetto su un ragazzo che smanettando al suo computer, ha l’opportunità di essere obiettivo d’attenzione di un giovane come lui appassionato di politica e della sua città? Renzi nei suoi contatti spiega, chiede e coinvolge dando conto della sua vita e del suo operato, parlando dei problemi, anche personali dei suoi interlocutori, dando spiegazioni a tutti gli attacchi che gli giungono, soprattutto dall’interno del suo partito. Renzi ha capito tutto, e buon per lui, meno male che i suoi compagni non hanno capito nulla, perché questo fa il suo buon gioco. Finalmente qualcosa sembra muoversi: tutte le nostre speranze di Italiani, sono affidate a Renzi, a prescindere dall’ideologia di ognuno di noi, per poter affermare con un auspicio, che il Governo Berlusconi, possa avere presto un avversario di qualità, con il quale dialogare in modo costruttivo e consentire per il popolo italiano una giusta alternanza di Governo, capace di apportare finalmente i benefici che dovrebbero essere obiettivo condiviso.
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