VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" NON TOGLIETECI IL DIRITTO A SPERARE IL DELUSO, sconfortato e perseguitato popolo italiano, pur di vedere realizzate le sue attese, venderebbe l’anima alla LEGA. Le elezioni del 4 marzo, hanno aperto uno spiraglio, che ha infuso un barlume di speranza per tutte le vittime della politica italiana ed europea. Mi riferisco alla quasi totalità degli italiani che per un motivo o l’altro hanno subito ogni ingiustizia sociale, economica e hanno visto crollare i loro diritti, conseguenza della cattiva politica, vocata a interessi personali, arricchimenti repentini e nella totale assenza di competenze a gestire un Paese la cui economia è stata dilaniata con indebitamenti impossibili da risolvere. Negli anni, i governi che si sono succeduti, sulla carta, con gli stessi politici, che come pedine di una scacchiera si sono avvicendati nei vari ruoli, dove raramente siano stati eliminati, uscendo dalla porta per entrare dalla finestra. Le ere politiche che hanno visto democristiani fare scempio con distribuzione di potere a guisa di spartizione, in combutta velata con i comunisti che facevano apparire demoni, sbranandosi in Parlamento, per ritrovarsi insieme a gozzovigliare nei ristoranti per vip di Roma e sottobanco erano anch’essi fruitori di potere e denaro, attraverso commissioni e sottocommissioni. Abbiamo avuto i socialisti, anch’essi, tra finanziamenti illeciti e spartizioni vergognose. L’era Berlusconi, che ha stimolato l’alto senso di responsabilità di certi giudici, facendo conoscere agli italiani tutto quello che accadeva nella privacy delle residenze berlusconiane. Atti impuri a iosa. Moltissimi si scandalizzarono, demonizzando “l’orco” che si approfittava di semiverginelle illibate e cadde anche lui fra un “napolitano” e una “tedesca”, che manipolarono uno “spread” fino allora sconosciuto alla gran parte del popolo. I post comunisti, raccolsero il testimone dal “cavaliere”, che nel frattempo era stato defenestrato, non prima che il Presidente dell’epoca, mettesse a governare l’Italia nelle mani di tecnici/burocrati milionari, che finirono di affossare l’economia, togliendo il lavoro a milioni d’italiani. Contemporaneamente, una “Fornero” piangente diede loro il colpo di grazia, privandoli del diritto alla pensione nei tempi contrattuali. Per anni non vi furono governi eletti dal popolo, ma un susseguirsi di staffette rosse e rosate, capitanate dal “napolitano”. Si affacciò all’orizzonte, un rampante rampollo, vestito di rosso, che con il suo furbo modo di freschezza da portare nel PD, rottamò i pettinatori di bambole, gli smacchiatori di giaguari, il baffetto tunisino e qualche altro e ne occupò il posto. Smembrò accuratamente il centrosinistra e se ne andò. Finalmente le elezioni del 4 marzo. Il popolo votante, emaciato e sanguinante vide in un baldo giovane napoletano (da non
confondere con napolitano) e in un agguerrito rampollo di Pontida, gli unici a fare discorsi fortemente condivisi, che promettevano una vera e propria rivoluzione politica e sociale. Oggi sono entrambi al governo. Gli speranzosi consensi, hanno travalicato le Alpi, giungendo in Europa scuotendone fortemente la politica che fino allora aveva imposto diktat all’Italia. Il rampollo di Pontida, nel suo ruolo di ministro degli interni, ha preso in mano la scabrosa situazione migranti, dicendo quello che tutti sapevano, ma che nessuno aveva il coraggio di dire: la maggior parte delle ong, fanno affari d’oro con i migranti e ha impedito alle loro navi di attraccare nei porti italiani, puntando il dito sui “volontari” italiani che hanno creato centri di raccolta per migranti, capitanati spesso da politici che utilizzano presta nomi, per non apparire, arricchendosi a dismisura. Un terremoto di magnitudo 9,9 sta scuotendo l’Europa. L’irremovibile Pontidiano che chiamerò Salvini, ha scosso così tanto l’opinione pubblica da fare impennare i consensi, che fino a poco tempo fa non raggiungevano il 10% a oltre il 31%. “Ecce Homo”. L’Italia non ha mai visto tanto coraggio e determinazione. Avevamo perso tutto e ci sta dando una speranza. Il napoletano Di Maio, ha promesso che metterà mano al sistema pensioni della Fornero per fare giustizia alla grande schiera di disoccupati che hanno da molto superato l’età pensionabile, per far rivalere i loro diritti. I vecchi partitoni sono nel frattempo divenuti partitini i cui membri lanciano infettive a destra e a manca contro “quei due”, con zero risultato. È notizia recente che la Serrachiani, intervistata, ha evocato Norimberga per Salvini e Di Maio, rispolverando i “totem” del fascismo. Quella piccola schiera di giudici, toglieranno la toga censoria o dovremo ancora sopportare le telecamere nei cessi di Di Maio e Salvini? Non toglieteci il diritto a sperare! |
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