VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" SANITA’ ASSASSINA “LA SANITÀ, al sud è una schifezza”.
“Al sud se hai un malessere, puoi morire”. “Prima che si accorgano di quale male soffri, fai in tempo a morire”. Oppure: “per un sospetto carcinoma al sud, prima che si riesca ad avere una visita, può passare anche un anno” ecc... Quante volte abbiamo sentito queste frasi, o le abbiamo pronunciate noi stessi? E lo dimostra l’esodo doloroso di malati o presunti tali che si recano a migliaia al nord dell’Italia per usufruire di cure e attenzioni adeguate. Tale opinione è ancora molto radicata nel popolo dell’Italia di serie “B”, confinato nelle Regioni meridionali. Qualche anno fa era ancora così, ma oggi molto è cambiato non perché la situazione sanitaria, al sud sia migliorata, ma è peggiorata quella del nord. Il peggioramento cui mi riferisco è molto più sottile, ambiguo e nefasto di quello dell’Italia meridionale. I detrattori del sud, nel suo insieme, potrebbero insorgere a questa mia dichiarazione, ma da una mia indagine effettuata a campione su varie realtà sanitarie pubbliche e private dell’ Italia settentrionale, emerge che la vera “malasanità” è al nord. Sembra un’enormità, ma la causa dell’inaffidabilità del sud è maggiormente caratterizzata da ignoranza, indifferenza e scarsa attrezzatura clinica. A questo si aggiunge sicuramente anche il malaffare, ma non è predominante. Al nord, invece, c’è spesso la corsa all’acquisto di apparecchiature d’avanguardia, il meglio del meglio, perchè spesso questo crea le condizioni per tangenti milionarie riscosse da sanitari senza scrupoli. Questa mia indagine non santifica certo il malaffare delle regioni meridionali. Da quelle parti, ad esempio, acquistare una siringa può costare cinque euro, mentre al nord può costarne cinquanta centesimi. Tutto questo si riferisce solamente al malaffare inerente tangenti e altro per la logistica. La cosa molto più grave però, avviene quando il malaffare si proietta sulla salute. Prendiamo in esame le prenotazioni per visite specialistiche con il servizio sanitario nazionale, dove file di centinaia di persone che attendono ore solo per accedere agli sportelli, quando vi approdano, i tempi per visite di “routine”, si dilatano da due tre mesi fino a superare l’anno d’attesa. Fino a sentirti proporre che se non puoi aspettare, se sei “solvente”, il giorno dopo all’ora a te più comoda, potrà essere fissata una prenotazione. Questo è ancora nulla, perché dopo aver pagato il costo previsto per i solventi, che può superare le centinaia di euro, incappi in un medico molto “scrupoloso” t’infligge una sfilza di esami e accertamenti, da eseguire naturalmente in quella stessa struttura, da costringerti a risiedere in quell’ospedale per settimane. Ho scoperto che questo metodo deriva da ordini “di scuderia”, impartiti dalla Direzione dell’ospedale per implementare i rimborsi regionali per le prestazioni. Ancora non basta: ho sentito proporre a un giovane paziente che soffriva di stitichezza, l’applicazione sottocutanea di un “chip” da attivare con un telecomando per stimolare la deiezione. Questo è ancora nulla al confronto di ciò che potrebbe capitarti se ti prescrivessero un intervento chirurgico in una parte del corpo composta da due organi: reni, ginocchia, mani, occhi, polmoni. Correresti il rischio, al risveglio dall’anestesia di vedere operato e asportato l’organo sano, come riporta “Il Corriere Fiorentino”: Grave errore all’ospedale San Luca di Lucca. A un malato di tumore di sessant’anni è stato asportato il rene sano. Operata per un tumore al rene al Cto Alesini, di Roma le tolgono l’organo sano. Per non parlare delle morti di parto che avvengono sempre più frequentemente. Milano, 29 giu. (askanews) - Sono state complessivamente 141 le denunce arrivate sul tavolo della Corte dei Conti della Lombardia per casi di malasanità. Un numero relativo all’esercizio finanziario 2014 ma che è “quintuplicato rispetto a cinque anni fa”, come ha rilevato il procuratore regionale Antonio Caruso nel corso della requisitoria pronunciata questa mattina in occasione dell’udienza pubblica di parificazione del bilancio regionale 2014. Continuando sullo stesso argomento, ma con altra prospettiva avviene anche che ti rechi in una strutture ospedaliera pubblica per una visita specialistica con l’iter sopra descritto per vederti reindirizzato dallo specialista, che ha a sua volta incassato la parcella, a una struttura ospedaliera privata per interventi specialissimi. Tu che fai? Corri, ringrazi ed esborsi. Se ti capita la malaugurata sorte di un ricovero, quello che rischi, se ti va bene, essere contagiato da patologie diverse, per non considerare di incappare in personale infermieristico che si diverte a uccidere. Svegliamoci! Questa è la sanità italiana. Al sud per un verso, al nord per un altro. La spesa sanitaria, sovvenzionata profumatamente dai cittadini, attraverso le ritenute obbligatorie, lievita. Le casse delle Regioni si svuotano, per l’enorme esborso sanitario. Infine, notizia fresca di giornata, è emerso che in Italia (nord/sud), si sarebbe potute evitare un morto su tre se solo fossero stati somministrati farmaci adeguati. |
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