VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" SEGNO ZODIACALE BILANCIA UN SEGNO UN DESTINO PER LA NOSTRA GUARDASIGILLI ANNA MARIA CANCELLIERI, è stata coniata da Madre Natura per portare il fardello della Giustizia e
della carriera Prefettizia. Sin dall’inizio della sua carriera come Prefetto, avvenuta nel 1993, è sempre andata avanti come un “bisonte della strada”, portando la sua responsabilità di rappresentante del Governo a Vicenza, Bergamo, Brescia, Genova e Catania. Finalmente, nel 2009, il “bisonte” viene collocato in pensione, lasciando di se rigore, onestà, correttezza e tanto altro. Non contenta però, non incline alla rassegnazione di fine carriera al servizio dello Stato, accetta dallo stesso anno in avanti, diversi incarichi, a destra e a manca: Presidente della commissione del piano rifiuti della Sicilia; contemporaneamente nominata commissaria del Teatro Bellini di Catania; in seguito commissario prefettizio a Bologna per tamponare lo scandaluccio del sindaco Flavio Delbono. Tamponò diverse situazioni venutesi a creare nell’ambito dell’amministrazione pubblica fino al fatidico 16 novembre, quando iniziarono i veri guai per la nostra povera Italia ancorché, il plurimandatario Presidente Napolitano ebbe la brillante idea di nominare presidente del Consiglio Mario Monti. Il primo pensiero del neo presidente fu per la Cancellieri che fu investita dall’incarico di Ministro dell’interno. Si è subito fatta notare, calandosi energicamente nel suo ruolo, aggredendo subito i patrimoni dei mafiosi, sciogliendo per infiltrazioni mafiose il comune di Reggio Calabria e altro ancora. Il Governo Monti cadde, ma prima di lui caddero gli Italiani, travolti da “spread”, da Europa, da Germania, da Merkel e da Napolitano, quest’ultimo, che poco dopo fu pregato da Berlusconi per primo e a seguire dalla maggioranza dei Parlamentari ad accettare il secondo mandato come Presidente dando luogo di fatto alla prima Repubblica Presidenziale italiana, senza modicare la Costituzione, ma questa è un’altra storia. Ritorniamo al “bisonte” Cancellieri: Nominata ministro della Giustizia dal nuovo Governo Letta nell’aprile del 2013 ed avendo preso gusto alla partecipazione a compagini governative con incarichi così prestigiosi, non ebbe la prudenza di girasi indietro per vedere i danni che possano essere fatti ad una persona che serve lo Stato italiano. Non buttò via il telefono a vantaggio di un piccione viaggiatore fecendosi pizzicare in un’intercettazione telefonica a favore della figlia del suo vecchio amico Salvatore Ligresti, che nel frattempo era finita in galera travolta da un’inchiesta penale riguardante “Fonsai”, società assicurativa della famiglia Ligresti. La povera donna, non abituata alla galera, si ammalò. A chi, se non alla massima carica del Viminale ci si poteva rivolgere per salvare da sicura morte la sfortunata signora? Fu così che la Ministra, senza voltarsi indietro a guardare quello che era accaduto al Cavaliere quando intercedette a favore di colei che diceva di essere la nipotina di Mubarak, si lasciò pizzicare. Giunsero da ogni parte Ufficiali polemiche con richieste di dimissioni per la Ministra, ma la Cancellieri non era il Cavaliere e “potenti” paladini difesero strenuamente la Ministra neutralizzando gli attacchi dei “censori”. Oggi non risulta indagata, ma il suo nome, almeno per facciata, appare nell’inchiesta “Fonsai”. Signora Ministra, mai nessuna macchia giudiziaria aveva macchiato la sua lunga carriera al servizio dello Stato, a parte quando fu indagata dal commissario del teatro Bellini di Catania, per abuso d’ufficio e poi archiviata o quando da commissario del comune di Bologna fu querelata da un comitato di città. Ci chiediamo, non sarebbe stato più saggio chiudere la sua brillante carriera con la quiescenza del 2009? Si sarebbe sicuramente risparmiata tanti bocconi amari. |
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