Pubblicato su STRUMENTI E MUSICA
TANGO di Renato Catania Molti autori si sono cimentati nella descrizione del tango in tutti i suoi aspetti. Molte definizioni ed epiteti. Sono state descritte le sensazioni che provano gli appassionati compositori, ma anche i ballerini di tango. Certo è che da quando questo ballo e questa musica sono entrati a far parte della cultura musicale internazionale, hanno sempre suscitato grandi emozioni ed ispirato musicisti di ogni genere che con le loro composizioni hanno infuso struggimento, emozione, dolore, passione eleganza e sensualità. Gli autori più importanti non vogliono mai sentire parlare di sessualità nella linfa del tango, ma cosa vuoi dire per lo coppia che si cimenta in questo ballo, awinghiarsi, strusciare le gambe con ardore, i visi che si toccano ed i respiri che si mescolano? La prevalenza maschia dell'uomo che fa piegare lo donna al suo volere obbligandola a chinarsi a livello del pube per poi risalire strofinando dolcemente. Tutto questo sono d'accordo, non appare volgare, ma che possa apparire sesso puro, non si può negare. Ogni pezzo composto prelude ad un amplesso unico che si ripete nella sostanza tutte le volte che viene interpretato. Le notizie delle sue origini sono un po' controverse: intorno alla fine dell'Ottocento, emigranti Italiani, Ungheresi, Francesi e di diverse altre nazionalità, spinti da guerre e da carestie, sbarcorono sulle coste Sudamericane del Rio della Plata, in cerca di fortuna e di una vita migliore. Naturalmente le grandi città che in quel periodo stavano nascendo, ottraevano questi disperati. Buenos Aires, Rosario e Montevideo, erano ritenute città dove sarebbe stato possibile accendere nuove speranze. La mescolanza di tutte le famiglie di immigroti stavano creando una nuova etnia ed una nuova società. I quartieri nati dal nulla dove si rifugiarono erano detti "Orilla". Difficile fu sopravvivere agli stenti, ma nei vicoli dell'Orilla, i nuovi Argentini, condividendo un unico obiettivo di sopravvivenza, usavano esprimersi cantando il loro dolore e per forlo usavano il "Lunfardo", linguaggio inventato apposìtamente da questa gente per poter comunicare tra loro, riconducibile all'italiano ed al francese. Il dolore e la disperazione si sa colpiscono profondamente l'animo umano e questo fece sì che nostalgia, solitudine, ma anche fratellanza nelle contrarietà e lealtà divennero il loro rifugio. Il complemento naturale per quelle nuove esperienze era la Danza. Fu così che nei bassifondi di Buenos Aires nacque il Tango, i cui strumenti usati erano essenzialmente il pianoforte, la chitarra ed il flauto, che insieme produssero la "Milonga". Non tutti però disponevano degli strumenti necessari, fu così che si diffuse il "Bandeneòn", molto somigliante alla fisarmonica, proveniente dalla Germania. Questo fu l'inizio. Da allora è stato un crescendo di successi. Ecco perché ritengo che il Tango non abbia nazionalità. Si è vero, nacque in Argentina, ma una complessa miscellanea di etnie fu l'ideatrice. Il Tango nacque apparentemente gioioso, ma dopo l'awento del "Bandeneòn", si perse tale apparenza, poiché questo strumento che diffondeva particolari timbri musicali, induceva i compositori a trasformare i suoni rendendoli intensi, malinconici e drammatici. Mi piace citare uno dei più famosi tanghi: "La Cumparsita", composta da Gerardo Matos Rodriguez, ed ancora "Il Choclo" di Angel Villoldo, che in lingua spagnola vuol dire "pannocchia di grano turco", ma nel gergo stava ad indicare il "membro maschile". Il nostro Rodolfo Valentino, insuperato "latin lover", rese popolare una versione teatrale e molto drammatica nel film "I cavalieri dell'Apocalisse", ma l'impulso maggiore alla sua diffusione nel mondo venne da Carlos Gardel, fìglio di emigrati in Argentina, che da perseguitato politico fuggì da Buenos Aires alla volta di Parigi, introducendo la seducente musica e l'erotico ballo nella "Ville Lumière". Il tango dalle sue oriqlni, ha percorso un lungo cammino, ma sono convinto che ancora per molti decenni sarà in grado di dare emozioni a coreografi, inventori ed amanti, stimolando sensualità ed amore, ingredienti principi nella natura dell'uomo. Lo ha dimostrato Astor Piazzolla che con la sua genialità ha rivoluzionato il Tango, ed oggi viene annoverato tra i maggiori geni di queste sonorità cariche di fascino e di drammaticità. |
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