VOX POPULI
di Renato Catania tratto dal periodico "Lo Strillo" UNA DONNA COI PANTALONI ALLA CASA BIANCA Hillary Diane Rodham al secolo Hillary Clinton LA SFRENATA CORSA verso la Casa Bianca è già iniziata, anche se manca ancora tempo. Il sistema elettivo americano è davvero senza scrupoli. Mi riferisco al fiume di denaro che si riversa sulle campagne elettorali dei candidati. Tutto può considerarsi voto di scambio. Milioni di dollari impiegati dai ricchi che per investimento supportano il candidato a loro più congeniale. In Italia farebbe la felicità di Henry John Woodcock, che con le sue proverbiali intercettazioni, li metterebbe tutti sotto inchiesta, ma questa è un’altra storia. La “novità” di questa tornata elettorale sembra essere la forte presenza di
una donna, che se eletta, sarebbe la prima Presidentessa della storia degli Stati Uniti d‘America. La novità però, sarebbe solo questa, tutto il resto è così obsoleto, che al solo pensiero veniamo assaliti da una noia mortale. Questa volta a rompere la tradizione non è un uomo di colore, ma una donna: nientemeno che Hillary Diane Rodham. Chi e? È la moglie dell’ex Presidente Bill Clinton, in corsa contro Obama nelle precedenti elezioni, nominata dallo stesso, Segretario di Stato. Ci si chiede perché non usa il suo cognome: questo potrebbe essere il nuovo, ma l’attempata signora dopo aver superato il trauma Lewinsky, pur di conservare il cognome del marito, si è accollata l’umiliazione dell’incoronazione. Tutti ricorderanno la vicenda che è stata raccontata con dovizia di particolari a cominciare dal colore del vestito della stagista e dal colore della stanza dove è stato consumato l’adulterio, ma il grande sacrificio di perdonare il Presidente ha fatto molto comodo all’ex first lady e ancor più comodo torna oggi. Dopo questo breve promemoria mi domando ancora: perché gli americani dovrebbero preferirla? Nel suo percorso iniziale di vita politica, può vantare un’attività di volontariato per il candidato repubblicano Barry Goldwater nella campagna presidenziale del 1964. Nel 1965 Hillary divenne attiva in politica e ottenne la carica di presidente della sezione del Wellesley College dei College Repubblicans. Dopo essersi fatta le ossa in quello schieramento, cambiò orientamento politico entrando a far parte del Partito Democratico. Una così in Italia sarebbe già da tempo la prima donna Presidentessa della Repubblica. In America è diverso, ma essendo stata di fede politica opposta, conosce certamente il linguaggio ambiguo del politicante. Durante la Presidenza di Clinton, a causa dell’interventismo di Hillary, i suoi oppositori soprannominarono il presidente “Billary”. Il tempo diede loro ragione. Per tornare al motivo per il quale la Clinton dovrebbe vincere le elezioni, il fattore donna, che sembrerebbe essere trainante poiché in America le donne sonoin maggior numero rispetto agli uomini, non lo dovrebbe essere, considerando che caratterialmente provano avversione per le donne ai posti di comando, per cui secondo me la brava Hillary dovrebbe far leva sugli uomini. In America però, per fortuna, non esiste solo il Partito Democratico, infatti, Marco Rubio, senatore della Florida, ha annunciato la sua candidatura con i repubblicani, per la corsa alle elezioni presidenziali del 2016 . Rubio, brillante e giovane avvocato, di origine cubana, potrebbe essere di gran moda negli Stati uniti, dopo il disgelo fra Castro e Obama, è giovane (nato nel 1971), cattolico praticante e tradizionalista, potrebbe avere argomenti molto convincenti contro la legge di Obama sui matrimoni gay, che ha diviso l’America in due e lo ha preannunciato. La novità quindi è Rubio, ma il suo diretto avversario di partito Jeb Bush, vanta una percentuale di consensi molto elevata, Anche se i Bush, in America non sono molto amati, ma la potenza del denaro potrà forse fare il “miracolo”. C’è anche da considerare che Obama che aveva potuto contare sul voto dei neri, che lo elessero in massa, dopo gli ultimi accadimenti riguardanti le vicende legate alle forze dell’ordine americane, sono molto delusi e arrabbiati con Obama quale presidente democratico degli Stati Uniti, dove sembra che il razzismo sia acuito. Una seria riflessione è d’obbligo: Dopo tutti i focolai di guerra accesi in tutto il mondo, il terrorismo islamico e altro, il ruolo dell’America è veramente vitale per la protezione della Pace nell’intero Pianeta. Il popolo americano dovrebbe anteporre tale problema a tutti gli altri. Mi auguro altresì che l’Occidente si attivi per appoggiare il candidato che comprenda prioritariamente questo dilemma. |
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